I ciclisti azzurri si presentano in umiltà

I ciclisti azzurri si presentano in umiltà Da domani a San Sebastiano i "mondiali» su pista I ciclisti azzurri si presentano in umiltà I campionati '76 all'Italia - Rodoni riconfermato presidente della Federazione internazionale (Dal nostro inviato speciale) San Sebastiano, 20 agosto. Sull'anello del velodromo Anoeta 1 pistards azzurri stanno completando gli allenamenti In vista dei campionati del mondo che incominceranno mercoledì mattina. La pista di San Sebastiano suscita ondate dì nostalgia e di ricordi del tempi in cui il ciclismo Italiano contava, In questo campo, ancora qualcosa. Siamo stati qui otto anni fa, nel 1965, e in quell'occasione i pistards azzurri si comportarono In modo assai brillante, conquistando le maglie Iridate della velocità e dell'inseguimento professionisti con Beppe Beghetto e con il povero Leandro Faggin e due secondi posti fra I dilettanti, per merito dello sprinter Turri ni e del quartetto dell'inseguimento a squadre. Da allora la specialità della pista, più in Italia che altrove, ha preso Inesorabilmente a scivolare su un piano Inclinato: l'anno scorso, tra i « mondiali » professionistici di Marsiglia e le Olimpiadi di Monaco (i campionati del mondo per dilettanti non furono disputati, per la concomitanza con i Giochi) ci siamo trovati In mano Il nulla assoluto, con la prospettiva ben poco confortante di opporre a quel disastroso bilancio il niente di quest'anno. La pista non dà da vivere, questo è II problema ed il « parco » dei professionisti è fatto sempre degli stessi ormai logori nomi, arricchiti, se così si può dire, da qualche stradista di secondo plano che cerca sulla pista uno sfogo alle sue delusioni. In campo dilettantistico si sta ricostruendo dalle fondamenta un edificio distrutto dal « disastro ' di Monaco. Guido Messina, et. dei professionisti, trae motivi di misurato ottimismo — senza illusorie proiezioni verso le maglie iridate — dalla consìderazione che anche nel resto del mondo non v'è un consistente rinnovamento di forze. Guido Costa, responsabile dei dilettanti, ha un compito proiettato sul futuro, quello di ricostruire il ciclismo azzurro per le Olimpiadi del 1976: quella che ha messo Insieme per San Sebastiano è una squadra sperimentale » La mia speranza — dice Guido Messina — è quella di riuscire a portare qualche uomo in finale, senza nessuna illusione per la conquista di un titolo. Nel ritiro collegiale di Pescantina si è fatto tutto il possibile per portare la squadra ad un buon livello di rendimento. Con¬ to sul velocisti, soprattutto sull'esperto Turrini e sul giovane Cardi. Per il resto spero In una sorpresa da parte di Boifava nell'Inseguimento e magari nell'ingresso in finale del mezzofondista Benfatto ». Anche per Guido Costa il settore che potrebbe riservarci, entro certi limiti, le migliori soddisfazioni, è que//o della velocità: « Marino e Rossi — dice il et. — sono in un momento di forma assai felice ed anche il giovanissimo Bagarello, campione europeo juniores, mi offre buone garanzie ». Sono a San Sebastiano anche tre donne azzurre, la velocista Blssoli e le Inseguitrlci Tartagnt e Cressari. La pista femminile è terreno di caccia riservata alle cicliste sovietiche. Intanto stamane in un albergo della città ha avuto luogo il Congresso Internazionale, sotto la presidenza di Adriano Rodoni (segretario generale Pacciarelli). La delegazione italiana è formata da Annibali, De Giorgi e Ghetti. E' stato confermato In carica il Consiglio direttivo uscente. Tra le più importanti decisioni, da segnalare la concessione all'Italia del Campionati del mondo su strada e pista del 1976. Gianni Pignata

Luoghi citati: Inseguimento, Italia, Marsiglia, Monaco, Pescantina