Arriva frumento dalla Cee ma a Roma il pane più caro

Arriva frumento dalla Cee ma a Roma il pane più caro Notizie contrastanti sul fronte del carovita Arriva frumento dalla Cee ma a Roma il pane più caro Due milioni di quintali di frumento dalla Francia si aggiungono ai due milioni di quintali inviatici dalla Comunità - Per circa tre mesi il fabbisogno dovrebbe essere coperto - I produttori non consegnano il grano all'ammasso, sperando che il prezzo aumenti - Rincarano a Roma ie pagnottine non calmierate (Nostro servizio particolare) Roma, 20 agosto. Due notizie contrastanti sul fronte del prezzi. Sta per iniziarsi la prova di forza tra il governo e i panificatori di Roma che, da domattina, aumenteranno di quaranta lire il pane non calmierato, con temute ripercussioni in tutto il paese, mentre più impegnativa è la battaglia anticarovita, dato che milioni di persone sono tornate nelle loro abituali residenze. Nei porti francesi, invece, si stanno caricando le navi che trasporteranno in Italia due milioni di quintali di grano tenero (usato per il pane). Sono stati acquistati, per ordine governativo, daU'Aima e saranno sbarcati entro sette - dieci giorni nei porti di Civitavecchia, Napoli, Reggio Calabria e Palermo. Questo grano servirà a superare il breve periodo delle attuali difficoltà. Ai due milioni di quintali di grano francese vanno aggiunti i due milioni forniti dalla Comunità economica europea e un altro milione di quintali per il quale sono in corso trattative. Cinque milioni di quintali, nel complesso, costituiscono scorte ritenute sufficienti a un arco di tem¬ i ue io e in r ti oe m¬ po (circa tre mesi) che il governo potrà utilizzare, con relativa tranquillità, per dimostrare ai produttori che le quotazioni non salgono, come essi sperano, e che è per loro conveniente portare all'ammasso le quantità di grano del nuovo raccolto (89 milioni di quintali) che attualmente trattengono nei depositi. Anche per il grano duro, che serve a fabbricare la pasta, non si hanno notizie di consegne agli ammassi, benché il governo abbia disposto che ogni quintale sia immediatamente pagato dall'Alma 10 mila lire, più le 2350 lire della integrazione europea. Tuttavia, anche per il grano duro, è confermato il prossimo arrivo di due milioni di quintali acquistati negli Stati Uniti dal ministro della Agricoltura Ferrari Aggradi. Il senso concreto di queste notizie è che il mercato italiano dovrebbe essere coperto senza ulteriori ed eccessive difficoltà per un congruo periodo di tempo, una volta superato il periodo più acuto, che sarà la prossima settimana. Con queste misure il governo ritiene di fronteggiare la situazione e di poter vincere la battaglia dei prezzi su pro- dotti essenziali e di generale consumo come il pane e la pasta, nei famosi « cento giorni» indicati da Giolitti per bloccare la crisi economica. Oggi la federazione Cgil, Cisl, Uil ha inviato un telegramma al presidente del Consiglio, ai ministri dell'Interno e dell'Industria chiedendo un loro urgente intervento per scongiurare l'aumento del prezzo del pane non calmierato a Roma. «Tale aumento provocherebbe — dicono i sindacati — gravissime violazioni ai provvedimenti governativi del 16 luglio» e potrebbe creare «possibili precedenti che vanificherebbero le decisioni a sostegno del blocco dei prezzi dei prodotti di prima necessità ». Il pane non calmierato, con le quaranta lire di aumento, costerà da domani a Roma 370 lire ogni chilo, mentre la «ciriola» o «rosetta», che è sotto calmiere, rimarrà a 190 lire. Almeno sino alla fine del mese, sulla base della «tregua» data dai panificatori al prefetto. Tuttavia, si teme che anche la «ciriola» scompaia dai negozi di alimentari della capitale: ma la prefettura garantisce un controllo ancor più capillare. Un'altra sorpresa per i consumatori è rappresentata dalla comparsa in molti negozi di nuove etichette sulle confezioni di alcuni prodotti, come bottiglie di olio d'oliva, scatole di detersivi, surgelati e carni conservate. Lo stratagemma è stato escogitato da certi produttori per tentare di aggirare il blocco dei prezzi: le nuove confezioni, secondo loro, non sarebbero infatti i prodotti soggetti al blocco del 16 luglio. Ma il ministero dell'Industria, interpellato stamane, ha confermato che il decreto del blocco consente di multare duramente le imprese che modifichino le etichette dei prodotti e ha assicurato che i controlli saranno rigorosi. Questo quadro della situazione alimentare, con le sue consistenti prospettive e i suoi realistici timori, si presenterà alla ripresa dell'attività politica prevista per la prossima settimana, con il rientro a Roma del presidente del Consiglio Rumor e di tutti i ministri. Rumor prenderà subito contatto (come, del resto, lo mantiene adesso per telefono) con i ministri impegnati nella battaglia anticarovita. E' molto probabile che ai primi di settembre si riunirà il Consiglio dei ministri per provvedimenti correnti, dal momento che le principali questioni sul tap¬ peto (aumenti delle pensioni minime e decisione sul prezzo dei carburanti) richiedono studi che sono ancora in corso. Lamberto Fumo

Persone citate: Giolitti, Lamberto Fumo, Rumor