discute di Mao?

discute di Mao? Le misteriose riunioni di Pechino discute di Mao? Migliaia di delegati convenuti sabato e domenica nella capitale - Ieri la grande Piazza della Pace Celeste appariva vuota - Tre ipotesi: una riunione di base, il plenum del comitato centrale, una prima assemblea dell'atteso decimo congresso (Dal nostro inviato speciale) Hong Kong-, 20 agosto. La natura e gli scopi della grande riunione di sàbato e domenica nel Palazzo dei Congressi di Pechino, cui hanno partecipato alcune migliaia di persone, continuano a rimanere misteriosi. Oggi, apparentemente, nel palazzo non vi è stata alcuna seduta: l'immensa piazza Tien An Men è rimasta vuota sotto la pioggia battente. I giornalisti accreditati a Pechino riferiscono che i soldati di guardia al Palazzo dei Congressi, avvolti in impermeabili lunghi fino ai piedi, oggi non hanno impedito ai corrispondenti e ai diplomatici stranieri di avvicinarsi all'edificio, come avevano fatto nei due giorni precedenti. Sembra cadere così l'ipotesi, avanzata con molta precauzione dagli osservatori stranieri di Pechino e Hongkong, che la riunione di sabato e domenica rappresentasse il primo atto del decimo congresso del partito comunista cinese. Questa ipotesi era stata accreditata dalla voce, che circola da tempo a Pechino, secondo la quale il congresso del pc cinese dovrebbe aver luogo entro la fine di agosto. Il nono congresso, svoltosi nell'aprile del 1969 e conclusosi con la designazione del maresciallo Lin Piao a successore di Mao Tse-tung, era durato quattro giorni. D'altra parte, secondo gli esperti, alla riunione dei due giorni scorsi ha partecipato un numero troppo alto di persone per un congresso di partito. Dalle prime ore di sabato mattina circa 150 autobus avevano portato sulla piazza Tien An Men alcune migliaia di uomini e donne, mentre i delegati ad un congresso di partito sono normalmente alcune centinaia. Potrebbe essersi trattato, dunque, di una conferenza di partito, magari in preparazione del congresso, la cui convocazione viene ancora considerata imminente dagli osservatori di Hongkong. I compiti del decimo congresso saranno molto delicati, in quanto gli avvenimenti acca- duti tra l'aprile del 1969 ed oggi hanno sconvolto le decisioni del nono congresso. In particolare, la morte del maresciallo Lin Piao, vittima di un incidente aereo in Mongolia mentre cercava di fuggire dalla Cina (verso l'Unione Sovietica?) dopo un fallito tentativo di colpo di Stato, nel settembre 1971, ha riaperto il problema della successione di Mao Tse-tung. Il prossimo congresso dovrebbe decretare la pubblica condanna del «traditore» Lin Piao, segnando così ufficialmente la fine di una vicenda, che non è ancora stata del tutto chiarita, nonostante le numerose «rivelazioni» e le fughe di notizie e, alcune delle quali favorite dagli stessi cinesi. La scomparsa di Lin Piao e il ritorno sulla scena politica cinese di uomini relegati per alcuni anni in un oscuro anonimato hanno sollevato molti interrogativi sugli attuali rapporti di forza all'interno della leadership cinese, che soltanto il decimo congresso del partito riuscirà a chiarire. Secondo gli osservatori, il problema della successione di Mao Tse-tung e della struttura della leadership del partito hanno diviso il pc cinese in varie fazioni. Stasera, il China Mail avanza l'ipotesi che la riunione di sabato e domenica (della quale l'agenzia cinese Hsinhua e Radio Pechino, nelle emissioni captate a Hongkong, non hanno dato alcuna notizia) sia stata convocata nel tentativo di trovare un compromesso tra le varie fazioni. «Un accordo tra i gruppi rivali — scrive il giornale — è di vitale importanza affinché il decimo congresso possa essere convocato e soltanto quando questo accordo verrà raggiunto il congresso potrà aver luogo». L'importanza della riunione dei giorni scorsi sembra comunque indiscutibile. Essa è confermata non soltanto dalle eccezionali misure di sicurezza predisposte dalle autorità cinesi attorno al Palazzo dei Congressi, per tenerne lontani giornalisti e osservatori diplomatici stranieri, ma anche dal fatto che all'imponente meeting hanno partecipato tutti i principali dirigenti del partito, almeno a giudicare dal gran numero di limousine «Bandiera rossa» che sono state viste arrivare sàbato e domenica nella piazza Tien An Men. Paolo Garimberti ché oggi i dintorni del palazzo erano deserti. Ma per il momento nessun elemento permette di precisare la natura della riunione. Una sessione del Comitato centrale avrebbe mobilitato meno gente. Una riunione del Congresso del partito, il decimo, avrebbe normalmente provocato un annuncio il primo giorno e sarebbe certamente durata più a lungo. Molti osservatori ritengono che sia troppo presto per riunire l'assemblea nazionale. L'ipotesi di riunioni di un grado appena inferiore solleva meno obiezioni, per esempio, di una seconda sessione del IX Congresso, o semplicemente del Congresso del partito per la regione di Pechino. Una sola cosa è certa: la Cina è entrata nel periodo delle grandi decisioni. Molte discussioni sono promosse alla base: da parte loro, i dirigenti supremi sembrano molto attivi. L'obiettivo principale, certo, è il decimo Congresso che, secondo gli statuti, dovrebbe riunirsi l'anno prossimo. Secondo qualche osservatore esso avrebbe già tenuto le sue prime due sedute. Alain Bouc Copyright di « Le Monde » e per l'Italia de « La Stampa »

Persone citate: Alain Bouc, Lin Piao, Mao, Paolo Garimberti