A Saluzzo le mogli di 4 soldati chiedono il congedo dei mariti

A Saluzzo le mogli di 4 soldati chiedono il congedo dei mariti La manifestazione dinanzi a una caserma A Saluzzo le mogli di 4 soldati chiedono il congedo dei mariti La protesta appoggiata da gruppi extraparlamentari di sinistra - Il comandante del presidio ha assicurato di interessarsi al problema (Dal nostro corrispondente) Saluzzo, 18 agosto. Alcune giovani donne sposate a militari in servizio di leva nella nostra città hanno manifestato oggi a Saluzzo per chiedere che venga concesso ai propri mariti di stare con loro anziché prestare servizio militare. Dovevano essere parecchie, ma si sono ritrovate in quattro soltanto. Sono state ricevute dal comandante del presidio, colonnello Mariano Trevisan, al quale hanno esposto i loro problemi. Poi si sono riunite con altre donne e con alcuni rappresentanti di gruppi extraparlamentari di sinistra nella sezione di un circolo giovanile saluzzese. Alcuni giorni fa era stato distribuito a Saluzzo un volantino ciclostilato a firma «proletari in divisa» che aveva come titolo: «Ma dovevi proprio sposarti prima di venire sotto naia?n. In esso si diceva tra l'altro che due soldati sposati e con figli in ser¬ vizio alla caserma «Mario Musso» di Saluzzo, dove ha sede il gruppo Aosta del Primo reggimento di artiglieria alpina, erano stati puniti perché, rientrati in caserma ubriachi, avevano attaccato briga con un commilitone e, ripresi da un caporale, gli avevano risposto in maniera non ortodossa. Il motivo per cui i due soldati si erano ubriacati era da ricercarsi unicamente, secondo il volantino, nel fatto che essi erano «costretti a passare i loro giorni in caserma mentre a casa peggiorava una situazione familiare ed economica già difficilissima)). Questo volantino preludeva evidentemente a una manifestazione di protesta organizzata da gruppi dell'estrema sinistra extraparlamentare, ma la manifestazione si è svolta in tono minore. C'erano a Saluzzo questa mattina solo quattro donne: Carla Dialley di Aosta, moglie del soldato Pier Luigi Samarita¬ ni; Ivana Pioller pure di Aosta, sposata a Roberto Cogo; Roberta Mancin di Ivrea, moglie di Gianni Roffinot; Roberta Croci di Genova, sposata a Umberto Palermo. Tre di loro hanno un figlio, l'altra è incinta. Al colonnello Trevisan hanno chiesto l'esonero dal servizio militare per i rispettivi mariti o in subordine una licenza per gravi motivi familiari. Il comandante del presidio ha assicurato il suo interessamento per tutto quanto è di sua competenza. Mentre le mogli dei militari erano nell'ufficio del colonnello, alcuni attivisti di estrema sinistra distribuivano sulla piazza antistante la caserma numerosi volantini ciclostilati che contenevano in riassunto le richieste delle quattro donne e concludevano con alcune frasi piuttosto pesanti all'indirizzo del comandante del presidio. v. i.

Persone citate: Carla Dialley, Ivana Pioller, Mariano Trevisan, Mario Musso, Roberta Croci, Roberta Mancin, Roberto Cogo, Trevisan, Umberto Palermo

Luoghi citati: Aosta, Ivrea, Saluzzo