L'amore in crociera è talvolta delusione
L'amore in crociera è talvolta delusione RISPONDE GIULIETTA MASIXA L'amore in crociera è talvolta delusione Potrebbero chiamarsi «lettere dalla villeggiatura», ed essere raccolte per un prontuario delle delizie d'agosto in campagna, al mare, in collina e in montagna; per non citare il percorso in auto lungo centinaia di chilometri, manco a dirsi assolatissimi, e le avventure che nascono dai «trapianti», sia pure di breve durata, che distinguono l'esodo dalla città. Nel caso attuale, il «trapianto» operato in crociera lungo le coste mediterranee, al cuore di una donna di mezza età, sola, sufficientemente scaltra; con il relativo «rigetto» all'ora che sui moli di Genova l'arrivederci era già un addio. Io non elogerò mai abbastanza la moda turistica della crociera, utile a tanti scopi, ma per alcuni pretesto di vacanze sentimentali, luogo d'incontro di solitudini non rassegnate. Una cinquina al lotto, quando, quell'intrecciarsi di rami diviene a sua volta radice, germoglia fiori e frutti; cronaca di due settimane, se il seme non ritrova il terreno buono, e isterilisce dopo l'esplosione estiva. Ma perché lamentarsene? « E' stato come in un libro d'amore. Avevo dimenticato che un giorno la nave sarebbe tornata a terra e tutto come un miraggio sarebbe scomparso. Io odio questa torrida estate, il paese dove vegeto, i falsi amici, la ritrovata solitudine. Aspetto che lui appaia dal fondo della strada e si avvicini, si avvicini, sosti davanti la casa. Il cuore mi batte solamente all'idea. Signora Masino, crede che verrà? ». No, non verrà. Mi spiace di essere crudele; ma se il suo racconto è esatto, non verrà. Sebbene (e questo è il margine umano che è onesto riservare all'imprevisto) è possibile che avvenga esattamente il contrario di ciò che le predico. Socchiuda la finestra, chissà? Ma si prepari, psichicamente, a intravedere la sua così rovente strada, vuota. Il suo è un momento, signorina Delia, da viversi senza sogni, e non per moralismo, soltanto per non accartocciarsi in un bozzolo di vacuità senza domani. E mi consenta di farle notare l'errore che oggi le causa i traumi che mi descrive: quello, cioè, di aver affrontato i rischi di una crociera di due settimane con la mentalità di chi cerca l'isola incantata e non, più semplicemente, il brivido passeggero del piccolo cabotaggio sentimentale. La mentalità occorrente per godersi la crociera in mare è quella maschile. Incontrarsi, e buona notte; sarà quel che sarà. Viverla, la crociera, a livello del momentaneo; tanto meglio, o tanto peggio (a seconda dei casi) se l'arbusto diventa un albero; altrimenti, grazie lo stesso. Una mentalità che, a scorno di molte retoriche, della società dei consumi, e dell'educazione sessuale del 1973, disgraziatamente per la donna è ancora da realizzarsi. Con i risultati che Delia non sì aspettava. Probabilmente, è un fatto di generazioni. Delia appartiene a una sfera emotiva, morale, sociale, affettiva, molto meno fluttuante di quanto, per riflesso del costume, riteneva fosse. Piena di buona volontà, nell'accettare un certo modo di essere libera; ma fortemente condizionata, a sua insaputa, da una educazione che non contemplava l'avventura fine a se stessa, il piacere come un gioco d'istanti. E' mollo che abbia tentato, che abbia provato. Ma la mentalità della femmina, sia detto con rispetto, le è rimasta. Comunque sia, c'è sempre uno sconosciuto nella nostra vita che diviene protagonista, con noi, di felici e infelici giorni. E anche la mentalità maschile, qualche volta, urta contro verità che gli si rivoltano contro. Voglio dire che l'avventura, per il maschio, qualche volta risvolta in desideri d'infinito. La parola è grandissima, ma l'amore vero che cos'è, se non il bisogno di uno spazio umano sempre maggiore? Le auguro, Delia, un buon inverno. Giulietta Masina
Persone citate: Giulietta Masina, Masino
Luoghi citati: Genova
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