Negli aeroporti d'Inghilterra la "psicosi,, del dirottamento

Negli aeroporti d'Inghilterra la "psicosi,, del dirottamento Numerosi falsi allarmi, aerei bloccati sulle piste al decollo Negli aeroporti d'Inghilterra la "psicosi,, del dirottamento Ieri, a Heathrow, sei aerei minuziosamente controllati per alcune ore (Nostro servizio particolare) Londra, 16 agosto. La psicosi degli attentati terroristici delle organizzazioni arabe votate alla causa palestinese non risparmia nemmeno la capitale britannica. Oggi all'aeroporto di Londra si son vissute ore di grande tensione che hanno dato adito a voci improntate all'allarmismo più spinto. Un giornale della sera, ad alta tiratura, ha persino annunciato, con titolo a tutta pagina, dell'avvenuto arresto di un terrorista arabo armato di tutto punto, compresa una ragguardevole scorta di bombe a mano, mentre si apprestava a ripetere le gesta dei due connazionali responsabili del recente fatto di sangue all'aeroporto di Atene. Fortunatamente le cose sono andate diversamente ad Heathrow e Scotland Yard ha poco fa confermato essersi trattato di un falso allarme. Il tutto è cominciato poco prima di mezzogiorno quando una quarantina di poliziotti in abiti borghesi hanno circondato un aereo della Bea, in procinto di decollare per Parigi. Le forze dell'ordine britanniche, alcune con cani poliziotti al guinzaglio, iniziavano un'ispezione meticolosa del Trident, limitandosi a informare i passeggeri che l'aeromobile non sarebbe partito «per qualche tem¬ po ». A coloro che insistevano per ottenere maggiori dettagli si rispondeva che si trattava di « questioni implicanti la sicurezza nazionale ». L'ispezione è stata estesa ad altri cinque aerei della Bea egualmente diretti a Parigi, coinvolgendo 405 passeggeri. Soltanto quando erano ormai trascorse oltre cinque ore dall'inizio dell'operazione di polizia, all'aeroporto londinese tornava la calma. Successivamente le autorità rendevano noto di aver individuato la fonte della notizia che li aveva messo su una falsa pista. Si è trattato della telefonata di un giovane ventiseienne, non nuovo ad imprese di questo genere: martedì scorso avrebbe cercato di farsi consegnare 10 mila sterline dalla British Airways, promettendo « informazioni strepitose sull'attività dei terroristi arabi sul territorio del Regno Unito ». Inutile dire che si trattava di vero e proprio tentativo di estorsione. Comunque resta il fatto che in questi giorni a Londra aleggia il timore di possibili episodi di violenza da parte araba. Al clima contribuiscono diverse cause. Domenica scorsa l'influente giornale della domenica Sunday Telegraph pubblicava con evidenza un servizio del proprio esperto diplomatico, in cui si prospettava proprio un'eventualità del genere. Il giornalista forniva parecchi elementi per giustificare le sue previsioni chiaramente allarmistiche. Non può, pertanto, meravigliare che i servizi di sicurezza di Sua Maestà siano sul chi vive. Oltretutto Londra ha già assistito, nei mesi scorsi, alle conseguenze nefaste della violenza araba quando un segretario della ambasciata israeliana, Ami Shechori, rimase vittima di una bomba-lettera recapitatagli con la normale corrispondenza. L'ambasciata di Israele, posta nel quartiere di Kensington, si presenta in questi giorni come un vero e proprio fortilizio: cavalli di frisia, sistemi di allarme elettronici ed altri congegni alla James Bond. Giuseppe Scìmone

Persone citate: Giuseppe Scìmone, James Bond