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Addestramento all'americana ai dirigenti d'azienda inglesi Indagine sui managers di 250 società Addestramento all'americana ai dirigenti d'azienda inglesi Le "business schools" sono ancora poche - Solo il trentotto per cento degli "executives" britannici ha lavorato saltuariamente all'estero (Nostro servizio particolare) Londra, 13 agosto. Qual è la preparazione culturale dell'alto dirigente di azienda britannico? Al quesito cerca di rispondere un'approfondita indagine campionaria della Kiernan and Co. Inc. (UK) Ltd, sussidiaria britannica di una delle principali società degli Stati Uniti, specializzata nella selezione di quadri aziendali ad alto livello. Oltre Atlantico questo tipo di ricerche è all'ordine del giorno da decenni. Si indaga su tutto, dalla personalità del dirigente medio ai suoi gusti in materia di cibi o di teatro, alle sue abitudini nell'impiego del tempo libero, ai suoi hobbies. In Europa si è andati un po' a rilento in queste «esplorazioni» ed il Regno Unito non fa eccezione. La stessa preparazione professionale dell'executive britannico appare molto dilettantesca, se raffrontata a quella del suo collega americano, la creazione di business schools è un fatto relativamente recente. Solo agli inizi degli Anni 60 si è cominciato ad affrontare la questione. La survey della Kiernan è basata sulle risposte di amministratori delegati, direttori generali e presidenti «a tempo pieno» di 250 principali società britanniche dei diversi comparti produttivi. L'aspetto più interessante riguarda la scarsa esperienza di lavoro maturata fuori dai confini nazionali di un'altissima percentuale degli intervistati. Infatti, solo il 38 per cento ha trascorso all'estero una parte della propria vita di lavoro. La cosa potrebbe apparire singolare per l'alto numero di aziende del Regno Unito a carattere internazio¬ nale. D'altro canto non bisogna dimenticare che, a differenza delle imprese statunitensi, quelle britanniche tendono a porre alla testa delle sussidiarie estere dirigenti locali. Tuttavia tra coloro con esperienze estere sono proporzionalmente numerosi i dirigenti che hanno assolto incarichi presso altri Paesi europei, soprattutto nella Germania Occidentale. Ciò spiega come il 5 per cento di tutto il campione disponga di una perfetta padronanza della lingua tedesca, mentre solo il 4 per cento è in grado di cavarsela con l'italiano. A giudizio di Donald Etheriddge, direttore della Kiernan, la scarsa conoscenza di altre lingue europee assieme alla modesta esperienza di prima mano dei mercati del continente potrebbero avere un peso determinante nell'impedire alle aziende del Regno Unito un sufficiente sfruttamento del mercato comunitario, di cui l'Inghilterra fa ormai parie a tutti gli effetti. Giuseppe Scimone