Giannini porta sullo schermo la figura del "frate ladro"

Giannini porta sullo schermo la figura del "frate ladro"Filone spiritualista anche per gli attori Giannini porta sullo schermo la figura del "frate ladro" Impersonerà padre Lino da Parma, un singolare personaggio del primo Novecento, che rubava per aiutare i poveri - Tornano insieme Franchi e Ingrassia (Nostro servizio particolare) Roma, 13 agosto. Giancarlo Giannini, ex metallurgico, si fa frate. L'attore bello e fortunato vincitore del premio per la miglior interpretazione maschile dell'ultimo festival di Cannes porterà sugli schermi la vita di padre Lino da Parma che, agli albori del secolo, fece parlare di sé per il modo piuttosto anticonformista con cui operava il bene. Cappellano alle carceri, umile e schivo di carattere, era invasato da un santo ardore di solidarietà per i diseredati, che gli faceva compiere gesti spettacolari quando sposava una causa che gli sembrava evangelicamente giusta: come quando si presentò davanti ad un tribunale che giudicava sessanta arrestati dei moti socialisti di Lucca per impetrare la grazia (e, con la sua travolgente perorazione, la ottenne). Lo chiamavano il «frate ladro», perché sottraeva al convento, o alla mensa dei ricchi da cui era invitato, denaro e cibarie per i poveri. Quando \un freddo giorno d'inverno, una detenuta diede alla luce un bimbo in carcere, lui lo nascose sotto la mantella per farlo uscire di nascosto dalla prigione e lo portò in una casa di tolleranza. Lo affidò alle cure di quelle donne che ì benpensanti definivano «perdute», perché erano escluse dal mondo per bene, ma talmente assetate di amore da apparire al fraticello come le più sicure per la vita dello sventurato pargolo. Quando frate Lino da Parma morì, il suo feretro fu seguito da tutta la città, con le autorità frammiste agli ex carcerati e ai rivoluzionari, tutti accomunati dallo stesso cordoglio: per quell'occasione fu dato, anzi, un permesso di uscita speciale sulla parola anche ai detenuti; e non uno di loro mancò la sera alla consueta «conta». Un personaggio moderno, dunque (nel senso migliore della parola), che ben si addice al focoso «Mimi metallurgico». Ha detto il regista del film, Paolo Cavara: «Giancarlo Giannini mi è sembrato fin dal primo momento l'attore ideale per impersonare questo frate così agitato, quasi frenetico, al di là di ogni limite o convenzione che si frapponesse alla sua missione di carità. Dunque alla mia prima proposta, Giannini si dimostrò esitante. Però una volta letto il copione, si è talmente innamorato di quel personaggio così vivo e vero, che ha accettato di impersonarlo con entusiasmo». Vi sono altre novità, in lavorazione o in progetto. Rivedremo sullo schermo Zanna Bianca, il mitico cane lupo che tornò al suo selvaggio branco nella foresta dopo la morte del padrone, creato dalla fantasia di Jack London. Il regista sarà Lucio Fuici, che ha affidato a Franco Nero il ruolo dell'eroe forte e buono a cui Zanna Bianca si affeziona tanto da abbandonare il suo regno nella foresta per seguirlo. Anche Zanna Bianca ha già trovato il suo interprete: sarà lo splendido pastore tedesco Jumbo, circondato dal suo «popolo» a quattro zampe composto da decine di cani ammaestrati. Il cattivo del romanzo. Dopo aver litigato come due coniugi infedeli, ed essersi scambiati parole durissime nelle interviste ai giornali, ecco il gatto e la volpe di Pinocchio nuovamente uniti: non per amore, ma per soldi (hanno sinceramente dichiarato). Franchi e Ingrassia sono stati invitati dalla Tv a lavorare insieme in Sicilia per una farsa dal titolo II cortile degli aragonesi. Si tratta, hanno spiegato i due comici, di un testo di un anonimo del '700 che Ignazio Buttata sta adattando per la tv: «E' per noi due un'importante occasione di lavoro, ma anche personale perché ci dà lo spunto per superare i malintesi che ci hanno divisi». Ed hanno commentato, con un guizzo ironico tipico della loro facile comicità: «Dopo diciassette anni di matrimonio, può succedere a tutte le coppie di mettersi le corna, e magari di separarsi: salvo poi a riflettere sulle conseguenze e riconciliarsi. Anche noi abbiamo capito che, in fondo, eravamo una coppia bene assortita». r. s. Giancarlo Giannini, fra Lino

Luoghi citati: Cannes, Lucca, Parma, Roma, Sicilia