Sono forse trenta i ragazzi uccisi dai 3 maniaci sessuali di Houston

Sono forse trenta i ragazzi uccisi dai 3 maniaci sessuali di Houston Sono forse trenta i ragazzi uccisi dai 3 maniaci sessuali di Houston Già trovati 22 corpi - Uno degli assassini aveva ucciso un complice e poi l'aveva accusato di essere l'unico colpevole dei numerosi omicidi "rituali" - La città americana è inorridita (Dal nostro corrispondente) Washington, 10 agosto. Trenta, forse di più, sono le vittime dei tre maniaci sessuali di Houston, nel Texas. Ventidue cadaveri, tra cui quello di un ragazzo di 13 anni, sono stati scoperti fino adesso in un cantiere trasformato in una fossa comune. E' un massacro ancora più agghiacciante di quello commesso due anni or sono da un agricoltore di Yuba City, in California, Juan Corona, che assassinò venticinque braccianti. Houston, sede del centro spaziale americano, vive una tragedia senza consolazione, disumana. Nel quartiere di Heights, donde erano scomparsi dal '71 molti adolescenti, famiglie inorridite e disperate attendono, vegliando, le informazioni della polizia. Solo oggi, dopo le confessioni di due degli omicidi, è stato possibile ricostruire la tragedia in tutti i suoi particolari. Essa ha sconvolto le autorità inquirenti, gli uomini incaricati della ricerca delle spoglie, i giornalisti accorsi da ogni parte degli Stati Uniti. Tra le vittime dei maniaci sessuali v'erano compagni di scuola, figli dei vicini di casa, at amici di giochi. Forse l'aspetto più terrorizzante della tragedia è questo: dei tre assassini, due sono minorenni. Il tenente Breck Porter, della polizia di Houston, che dirige le indagini, ha cosi ricostruito gli eventi. «Mercoledì sera mi ha telefonato un giovane di 17 anni, Elmer Wayne Henley. La voce gli tremava. Mi ha detto di aver ucciso un conoscente, Dean Alien Corll, di 34 anni, con cinque rivoltellate. Aveva partecipato a un'orgia nella casa di costui, insieme con un altro giovane e una ragazza di 15 anni. Quando si era accorto che Corll voleva ucciderli tutti e tre, gli aveva strappato l'arma e sparato». Henley aveva dato l'indirizzo di Corll, nella cittadina residenziale di Pasadena, e il tenente era accorso con l'autoambulanza. «Qualcosa nel racconto del giovane non mi ha convinto — ha proseguito il tenente —. La casa di Corll era chiaramente la tana dì un maniaco sessuale. Vi si trovavano droghe, strumenti di tortura, oggetti per atti di perversione. C'era una tavola con buchi e catene per le gambe e le braccia di più persone. Henley mi narrò una storia confusa. Insieme con l'altro giovane e la ragazza erano rimasti drogati, al risveglio avevano scoperto d'essere prigionieri sulla tavola. Egli s'era fatto liberare promettendo a Corll di violentare la ragazza e torturare il compagno per lui. Poi ave- S fJSSh& ' mato». Il tenente interrogò Elmer Wayne Henley e i suoi famigliari e conoscenti per tutta la notte. Scoprì che aveva abbandonato gli studi, era senza lavoro, conduceva una vita dissipata. Lo costrinse a ripetere più volte il suo racconto, facendolo cadere in gravi contraddizioni. Alla fine, gli strappò una mezza confessione: «Mi disse che dall'estate del '71 s'erano svolte numerose orge nella casa di Dean Alien Corll, che costui era un pervertito, un omosessuale, un pazzo, che torturava e uccideva bambini e ragazzi. Sostenne, piangendo, di aver assistito ad alcuni delitti, ma di non averne commesso nessuno. Implicò un amico, David Brooks, di 18 anni». L'interrogatorio di David Brooks portò alla luce la verità. In tre anni, ammise il giovane, sconvolto, Corll, Henley e lui avevano assassinato una trentina di giovani. I cadaveri erano stati seppelliti in un cantiere su un lago, dove Corll aveva un deposito, sotto l'impiantito, nei boschi di Lufkin, a circa 200 chilometri di distanza, e nell'isola High, nel golfo del Texas. Il tenente metteva stamane Brooks e Henley a confronto, dopo che le spoglie delle prime vittime erano state ritrovate e pietosamente ricomposte. E componeva così l'intero quadro, «un quadro che la coscienza umana, la popolazione di Houston rifiutano di accettare». Al centro della tragedia è la demoniaca figura di Dean Alien Corll, un elettricista del Comune, magro, alto 1,65, che nelle parole di Henley «non voleva aver mai a che fare con donne». In pochi mesi, Corll rese succubi Books e lo stesso Henley, li coinvolse nei suoi vizi e nei suoi crimini, e li legò indissolubilmente a sé. Andavano in tre in lunghe scampagnate, trascorrevano "weekend" ai laghi e sul golfo con le vittime innocenti. Ha detto la madre di Henley, distrutta: « Mio figlio considerava Corll un padre, si fermava spesso la notte da lui. Quell'uomo sembrava amare i bambini, trafficava sempre con loro, si faceva aiutare a riparare l'automobile ». La mente di Dean Alien Corl1 era Piamente <*» scata dalla follia, quella dei suoi due sicari minorenni dalla droga. Ha aggiunto il tenente Porters: « Le loro vittime hanno sofferto morti atroci. Le abbiamo scoperte nude, con membra mutilate, con lacci al collo. Il deposito del cantiere traboccava delle loro ossa da muro a muro ». Uno degli uomini che hanno azionato una speciale scavatrice nella triste bisogna, un detenuto a nome Benny Burch, ha detto: « Ho perso i sensi. Tutti quei ragazzi... Non credo che nessuno abbia mai visto uno spettacolo così spaventoso ». La polizia teme di non poter rintracciare tutti i cadaveri nei boschi. Ennio Carette

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