Il governo offre un compromesso L'annuncio a Purigi nella serata di Alberto Cavallari

Il governo offre un compromesso L'annuncio a Purigi nella serata Il governo offre un compromesso L'annuncio a Purigi nella serata (Dal nostro corrispondente) Parigi, 10 agosto. Sembra che il governo francese sia orientato a favorire la procedura politica rispetto alla procedura amministrativa per uscire dal vicolo cieco dell'affare Lip. Senza smentire la magistratura, ma evitando un precipitoso ricorso alla forza, verrà cercato un compromesso sfruttando appunto le «smagliature» che si possono sempre creare tra sentenze ed esecuzioni di sentenze. Questo è il significato di un comunicato del ministero dell'Industria pubblicato dopo gl'incontri incrociati di ieri. Il ministro dice di «aver esaminato le diverse proposte utili ad approfondire e allargare il piano governativo». Sottolinea che per ragioni d'ordine sociale, ma anche per rispettare impegni com¬ merciali esistenti, «esiste l'urgenza di una soluzione industriale che deve convergere con le esigente legittime della giustizia». Infine si riserva di ricevere altri rappresentanti cindacali «secondo l'evoluzione della situazione». Tutto questo significa, in parole povere, la sua disposizione ad allargare ed approfondire (quindi a mutare) il suo piano rifiutato dagli operai, dando un colpo al cerchio delle esigenze economico-sociali e un colpo alla botte della magistratura che ha deciso la chiusura e la liquidazione della fabbrica. In serata il ministro dell'Industria ha fatto infine un'improvvisa dichiarazione aggiuntiva. Egli ha dichiarato ufficialmente che il piano può essere rimaneggiato ma che «subordina i cambiamenti del¬ le sue proposte di ristrutturazione al ritorno alla legalità, compresa l'evacuazione dei locali e la restituzione degli attivi aziendali». La partita politica cominciata ieri, provocando uno schieramento compatto tra partiti di sinistra e sindacati, assume del resto una dimensione che porta il governo a tentare qualsiasi via d'uscita. Per tre mesi i partiti sono stati piuttosto indifferenti rispetto all'affare Lip. Ora però si sono svegliati e, fissando una grande manifestazione nazionale a Parigi per il 21 agosto, comunisti e socialisti hanno trasformato la Lip in un nuovo cavallo di battaglia della loro politica unitaria. Divisa in passato (dal punto di vista dottrinario) sul problema delle autogestioni, la sinistra ritrova così sul terreno pratico un motivo di rilancio della propria politica. Conviene alla maggioranza e al governo evitare uno scontro che favorisce l'opposizione da tutti i punti di vista. Tanto più che la crisi della maggioranza prende giorno per giorno abbastanza corpo, alimentata sempre più da dispute e da fratture. L'economia, la politica nucleare, hanno reso critici nei giorni scorsi Debré ed Edgar Faure, provocando uno scossone nello schieramento. Oggi è la volta di una dura polemica tra riformatori che propongono la candidatura di Faure per la presidenza della Repubblica, e i gollisti che replicano che Faure sarà battuto da Mitterrand. Inoltre (e Le Monde vi dedica una pagina intera) la crisi del movimento riformatore si amplifica con nove dimissioni di notabili in piena rottura con Servan-Schreiber. Proprio il partito che si poneva lo scopo di contrastare la «bipolarizzazione» politica in atto in Francia sembra estremamente logorato dalle difficoltà di scegliere se porsi «alla destra della sinistra» o «alla sinistra della destra». In una contrapposizione sempre più netta e «bipolare» con le sinistre il governo ha quindi profonde ragioni politiche per risolvere con tutti i possibili compromessi politici l'affare Lip e gli altri conflitti in corso. Sembra muoversi in fretta anche a proposito degli scioperi alla Péchiney, dove oggi è stato inviato dal ministro un mediatore per facilitare la ripresa dei negoziati. Trattare è diventato infatti ancora più necessario in un quadro politico che ha prospettive difficili. La prova di tutto ciò sta in una intervista rilasciata a Radio Montecarlo oggi dal primo ministro Messmer che ha, da un lato, cercato di buttare acqua sul fuoco dell'affare Lip e, da un altro, cercato di minimizzare i contrasti della maggioranza. Messmer ha detto di «condividere l'irritazione legittima dei lavoratori contro coloro che, compiendo gravi errori di gestione, conducono certe imprese alla liquidazione», e che «certi cam- biamenti tecnico-economici sono alla base di certe crisi». Quanto alla maggioranza, essa vedrebbe solo «alcune scaramucce» dato che Faure «non impegna né governo né assemblea». Alberto Cavallari

Persone citate: Edgar Faure, Messmer, Mitterrand, Schreiber

Luoghi citati: Francia, Montecarlo, Parigi