Ripensando a quel match

Ripensando a quel match Un tuffo nel passato per Joe Louis e Max Schmeling Ripensando a quel match (Nostro servizio particolare) New York, 9 agosto. (I. m.) Joe Louis e Max Schmeling, entrambi ex campioni del mondo de! pesi massimi, si sono ritrovati oggi a New York, per un nostalgico tuffo nel passato, trentacinque anni dopo il confronto diretto che aveva definitivamente respinto le ambizioni del tedesco verso il ritorno sullo scettro mondiale ed aveva confermato nel « bombardiere nero » il dominatore assoluto della categoria. Era il 22 giugno 1938 ed il mondo politico attraversava un momento piuttosto delicato. La Germania nazista, di cui Max Schmeling era uno dei più qualificati rappresentanti sportivi, stava già preparando i suoi piani di aggressione bellica, tutta l'Europa ed anche la lontana America seguivano con apprensione la minaccia tedesca. La sfida di Schmeling a Joe Louis, campione del mondo in carica, aveva assunto quindi un carattere che trascendeva il contenuto esclusivamente sportivo: era in gioco contro il « nemico » nazista il prestigio nazionale dell'America, che affidava a Joe Louis il com¬ pito di una clamorosa rivincita sull'uomo che due anni prima, nel 1936, in un incontro non valevole per il titolo mondiale, lo aveva messo k.o. alla dodicesima ripresa. Fu lo stesso Joe Louis ad offrire a Schmeling la rivincita, titolo in palio, e fu una vendetta clamorosa: il tedesco finì k.o. già nella prima ripresa. Trentacinque anni dopo quel confronto, l'occasione per una stretta di mano tra i due vecchi rivali è venuta dall'allestimento del confronto dilettantistico tra Stati Uniti e Germania. Per reclamizzare l'avvenimento, gli organizzatori del « Nassau Coliseum » di Long Island hanno ingaggiato, come arbitri per gli incontri dei dilettanti, il sessantanovenne ma ancora vivacissimo Schmeling e Joe Louis. Joe e Max si sono riabbracciati all'aeroporto Kennedy (presente anche Arthur Donovan, l'arbitro della sfida del 1938) assoggettandosi benevolmente alle esigenze dei fotografi. Nella telefoto vediamo appunto il negro (a sinistra) che finge di essere colpito da un destro di Schmeling.

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