Parigi: controlli ridotti per i cambi con l'esterò

Parigi: controlli ridotti per i cambi con l'esterò L'annuncio dato ieri da Giscard d'Estaing Parigi: controlli ridotti per i cambi con l'esterò La "liberalizzazione" riguarda il turismo e il commercio - Da sabato ogni francese potrà portare all'estero 5000 franchi (invece di 3500) - Diagnosi ottimista del ministro sull'economia del Paese (Dal nostro corrispondente) Parigi, 9 agosto. La Francia ha dato inizio oggi ad una notevole riduzione dei controlli sui cambi e sui trasferimenti all'estero di valuta. Essa riguarda soprattutto il turismo e il commercio, ed è stata decisa nello stesso giorno (9 agosto) in cui quattro anni fa venne decretata la svalutazione del franco. Resta ovviamente il sistema di controlli messi allora in atto per difendere una moneta debole. E' chiaro tuttavia che questo sistema non servirà più a frenare l'uscita dei piccoli capitali ma solo a difendere l'economia francese dai sussulti del sistema monetario internazionale. L'annuncio del ministro Giscard d'Estaing (che verrà dato domani dalla Gazzetta Ufficiale) esplicitamente dice che « tutti gli ostacoli alla vita privata dei francesi in materia di trasferimenti con l'estero sono praticamente aboliti ». Questa definizione (un po' euforica) rispecchia chiaramente lo spirito della liberalizzazione, che appare vasta in tema di turismo e commercio ma molto relativa in tema di grandi capitali. Infatti, da sabato ogni francese potrà portare all'estero (per ragioni di turismo) 5000 franchi invece degli attuali 3500. In occasione di viaggi d'affari viene accordata una somma di 500 franchi al giorno. Quanto al commercio, esportazioni ed importazioni inferiori a 50.000 franchi (in luogo dei precedenti 10.000) verranno dispensate dal deposito bancario. Le importazioni fino a 1500 franchi potranno avvenire senza documenti doganali. Più importante, infine, l'ammorbidimento del sistema delle coperture di cambio a termine. Molti rientri di crediti sull'estero (frutto di esportazione, interessi, dividendi) potranno essere riscossi senza che sia necessario presentare contratti definitivi d'importazione di merci. Presentando queste decisioni Giscard d'Estaing ha formulato una diagnosi ottimista per l'economia francese « che va bene ». Si è detto convinto che il dollaro salirà, trovando un corso realistico alla fine del '73 o all'inizio del '74, quando la gente capi- rà il progressivo riequilibrarsi della bilancia americana. « Non è proprio il caso di parlare — ha concluso il ministro — di rivalutazione del franco, anche per ragioni di cooperazione internazionale ». Giscard non ha affrontato il problema dell'inflazione che, secondo il padronato francese, viene combattuta solo attraverso le manovre sul credito e quindi «semplicisticamente ». La sua fiducia nel franco e nel dollaro è giustificata, secondo i giornali economici, dal fatto che le monete sono entrate nella fase di 'riequilibrio' mentre l'oro (come oggi a Parigi) registra una fase di grande nervosismo. a. c. Giscard d'Estaing (Telef.)

Persone citate: Giscard D'estaing

Luoghi citati: Francia, Parigi