Un contadino in ferie sulla Riviera è l'uomo trovato in coma nell'auto

Un contadino in ferie sulla Riviera è l'uomo trovato in coma nell'auto Risolta la misteriosa vicenda di Ventimiglia Alta Un contadino in ferie sulla Riviera è l'uomo trovato in coma nell'auto Abita a Govone, nel Cuneese - Ha 40 anni, dieci giorni or sono era partito per Finale Ligure dove aveva preso alloggio in albergo - Ieri è stato riconosciuto dalla sorella e dal cognato Aveva già tentato in precedenza di uccidersi, a Torino - Ora è in fin di vita all'ospedale (Nostro servizio particolare) Sanremo, 9 agosto. Il «giallo» dello sconosciuto trovato agonizzante martedì pomeriggio in una zona deserta di Ventimiglia Alta su una «500» blu scuro senza targhe e libretto di circolazione è stato risolto. Non si tratterebbe d'un regolamento di conti o d'un delitto, come in un primo tempo si era creduto, ma d'un tentato suicidio. L'uomo, che da oltre 50 ore è in coma all'ospedale di Sanremo, si chiama Lorenzo Della Rovere, ha 40 anni, è nato e residente a Govone, in provincia di Cuneo, e fa il contadino. Lo hanno riconosciuto oggi pomeriggio alle 15 alcuni suoi familiari, la sorella Celestina, di 28 anni, commessa, il cognato Bruno Madetti, di 30 anni, e un amico d'infanzia. Sono giunti da Govone su una «127». Ieri sera avevano Ietto la notizia sul giornale e hanno avuto un presentimento. Celestina Della Rovere quando ha visto il fratello disteso sul lettino del reparto rianimazione è scoppiata in lacrime. «Mio fratello — ha dichiarato ai carabinieri — da circa tre anni soffre di crisì depressive. Sono i traumi d'un grave incìdente stradale di cui era rimasto vittima tempo fa. Da quel giorno non si era più ripreso». Lorenzo Della Rovere, all'inizio dell'anno, mentre si trovava in vacanza a Torino, aveva già tentato una volta di togliersi la vita ingerendo una forte dose di barbiturici. Era stato trasportato all'ospedale e ricoverato con una prognosi di otto giorni per avvelenamento. Stamane, un'infermiera, mentre permaneva il mistero, aveva trovato nelle tasche della giacca dello sconosciuto due biglietti di cinema, uno dell'Ideai di Finale Ligure, l'altro del Vittoria di Asti. «Mio cognato — ha dichiarato Bruno Madetti — circa una decina di giorni fa aveva chiesto a mia suocera 100 mila lire perché voleva prendersi una vacanza. Con la sua "500" era partito per Finale Ligure. Da allora non abbiamo avuto più sue notizie e pensavamo che stesse bene». In Riviera, però, l'uomo deve essere stato assalito da nuove crisi di sconforto, che 10 hanno spinto a tentare nuovamente il suicidio. Questa volta però la mente sconvolta del Della Rovere ha elaborato con cura un piano quasi mostruoso. «Probabilmente — hanno spiegato i medici — per ritardare il più possibile il suo riconoscimento». Partito da Finale con la sua utilitaria senza avvertire 11 titolare dell'albergo che lo ospitava, ha raggiunto Ventimiglia. Qui, dopo essersi scelto un luogo deserto, lontano dall'abitato, ha svitato le targhe, ha tolto dal cruscotto il libretto e ha gettato via tutto insieme con i suoi documenti. Poi, con una bottiglia di vermouth, una fiaschetta di cognac, un pacchetto di sigarette, pochi spiccioli in tasca e un tubetto di Veramon, ha raggiunto la zona del «Funtanin», presso Ventimiglia Alta. Forse voleva andare ancora più lontano dalle case, ma gli è mancata la benzina. A questo punto, che cosa sia successo esattamente dovranno stabilirlo le analisi mediche. Finora, infatti, non è stato possibile accertare con quali sostanze Lorenzo Della Rovere abbia tentato di uccidersi: barbiturici o droga? Questa notte le condizioni dell'uomo sono peggiorate. «Ormai — ha dichiarato il professor Giuseppe Rovere — respira soltanto grazie al respiratore automatico di Eng- strom. Non ha più forze e quasi tutti i suoi centri nervosi sono paralizzati». I carabinieri di Ventimiglia sono riusciti ad arrivare a Lorenzo Della Rovere al termine di pazienti indagini. In città nessuno lo conosceva, nessuno lo aveva visto prima. Quello sconosciuto doveva essere per forza di fuori, forse un villeggiante. La polvere sotto la targa aveva disegnato una C, forse la «500» blu scuro era targata Cuneo. Veniva rilevato il numero del telaio e la Fiat di Torino riusciva ad identificare uno degli ultimi proprietari. La catena è poi continuata fino al Della Rovere. Stamane, un maresciallo dei carabinieri di Cuneo si è recato a Govone e ha chiesto notizie di Lorenzo. Nel pomeriggio, il viaggio dei suoi familiari a Sanremo e il riconoscimento. Roberto Basso Armanda Lorenzi ha scoperto l'uomo morente nell'auto abbandonata (Moisio)