Per liberare un detenuto aggrediscono i carabinieri di scorta nella stazione
Per liberare un detenuto aggrediscono i carabinieri di scorta nella stazione A Milano: stava per essere trasferito a Roma Per liberare un detenuto aggrediscono i carabinieri di scorta nella stazione I militari, dopo una colluttazione, hanno arrestato l'uomo che guidava il "commando" : è il fratello del prigioniero - Tutt'e due sono stati rinchiusi a S. Vittore (Nostro servizio particolare) Milano, 8 agosto. (m.f.) Un gruppo di persone ha attaccato i carabinieri di scorta a un detenuto che stava per essere trasferito in treno a Roma, nel tentativo di farlo fuggire; la decisa reazione dei militari ha però reso vana quest'azione e tutto si è concluso con l'arresto di uno degli aggressori, fratello del detenuto. L'episodio è accaduto ieri sera verso le 22 alla Stazione Centrale di Milano dove un gruppo di carabinieri, guidati dall'appuntato Francesco Vecchio, aveva accompagnato Michele Argento, un pregiudicato coinvolto nella rapina alla «Stefer» di Roma che fruttò un bottino di oltre 150 milioni di lire. L'Argento doveva essere riportato nella capitale dopo essere stato accompagnato a Milano per deporre come testimone in un processo. Il gruppo di carabinieri, al cen¬ tro del quale era il pregiudicato ammanettato, si era portato sotto la pensilina del marciapiede dal quale doveva partire il treno per Roma, quando attorno a loro si è formato un capannello di persone. Sulle prime i carabinieri non vi hanno fatto caso perché i curiosi durante queste operazioni di polizia sono sempre numerosi; improvvisamente una quindicina di giovani si sono avventati contro i carabinieri colpendoli con pugni e calci. Nel parapiglia Michele Argento è riuscito a guadagnare qualche metro di libertà, ma è stato subito bloccato da un carabiniere che è riuscito a sganciarsi dalla mischia. Il più violento degli aggressori è stato a sua volta catturato e portato in caserma, mentre tutti gli altri, visto fallire il loro tentativo, si sono dati alla fuga. La sorpresa è stata grande quando si è appreso che lo scalmanato aggressore e a n a l è e e l a o e era il fratello del detenuto, Tommaso Argento, il quale ha ammesso di aver organizzato il «commando» per liberare il congiunto prima del suo trasferimento a Roma. I due fratelli Argento sono stati interrogati dal magistrato e poi condotti a San Vittore. Resta ora da identificare chi ha avvertito Tommaso Argento che il fratello Michele sarebbe stato trasferito ieri, proprio in treno e proprio a quell'ora. Si sa con quanta segretezza i carabinieri compiano questi trasferimenti, specialmente quando il detenuto a loro affidato è abbastanza pericoloso. La magistratura e gli stessi carabinieri hanno aperto un'inchiesta per chiarire l'episodio ed individuare gli altri responsabili. ARRIGO LEVI DIRETTORE RESPONSABILE © 1973 Editr. LA STAMPA SpA. Copie stampale in fac-similc presso G.E.C. SpA, via Tlburlina 1099. Roma
Persone citate: Argento, Francesco Vecchio, Michele Argento, Tommaso Argento
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