Nella quiete dell'europea Courmayeur di Edoardo Ballone

Nella quiete dell'europea Courmayeur MIGLIAIA DI TURISTI ITALIANI E STRANIERI, "TUTTO ESAURITO,, PER IL GRANDE ESODO Nella quiete dell'europea Courmayeur (Dal nostro inviato speciale) Courmayeur, 7 agosto. Un menù in ristorante, anche nel più modesto, supera le quattromila lire; il letto della pensioncina non è inferiore alle 5000 per notte; i negozi si sono adeguati ed hanno ritoccato i loro prezzi. Tutto, insomma, è aumentato a Courmayeur, già nota per le sue alte tariffe in tempi economicamente più felici; eppure, anche quest'anno, per il Ferragosto, nella «perla delle Alpi» c'è il lutto esaurito. L'allarmismo di albergatori e commercianti s'è placato, la ritorsione dei turisti non c'è slata: a Courmayeur, per il 15 agosto, sono previste 23.000 presenze che s'aggiungeranno ai 2500 residenti abituali. Cifre che in effetti non si dìscosiano da quelle degli anni precedenti; ma sono significative se si considera che per lo stesso periodo, nell'intera Valle d'Aosta, vi saranno 80.000 ospiti. Una grossa fetta di turismo, dunque, sarà assorbita dalla conca del Monte Bianco. All'assessorato del turismo di Aosta c'è ottimismo anche se in alcune valli, come in quelle di Gressoney e di La Tintile, è possibile trovare ancora qualche posto libero. « Courmayeur continua ad essere un polo di forte richiamo » rileva Giorgio Isnardi, direttore della locale Azienda Autonoma di Soggiorno. I fatti gli danno ragione. Oltre a torinesi, milanesi e genovesi, rituali frequentatori di Courmayeur, ci sono quest'anno anche parecchi toscani e romani: ciò dimostra che la cittadina ha un turismo in ascesa che orinai attinge dalle regioni più lontane. Ma se gli italiani la fanno da padroni, francesi ed inglesi non sono da meno. Le loro auto, molte delle quali con roulotte, stazionano sul piazzale e nelle viuzze di Courmayeur. Dalle 17 alle 19, durante l'affollalo passeggio nella centrale via Roma, trasformata finalmente in isola pedonale, risuonano i più eterogenei accenti e linguaggi d'Italia e d'Oltralpe. Courmayeur si sprovincializza sempre più ed ormai la sua fama è decisamente mondiale. Con più frequenza si vedono per le strade comitive di americani armati di cineprese oppure escursionisti nipponici che con zaino, piccozza e scarponi si preparano ad attaccare le meravigliose pareti del Bianco. « Tuttavia in estate — rileva Isnardi — gli stranieri rappresentano soltanto il 10 per cento circa dell'intero flusso turistico e molti di questi sfiorano la cittadina dopo aver attraversato il tunnel dalla Francia •>. Ed è proprio questo traforo a rappresentare una delle « miniere » di ricchezza della zona. Roberto Ballabeni, direttore di un noto albergo di Entrèves, è soddisfai-1 lo del lavoro. Dice: « Il mio hotel, in questi giorni, è pieno e per Ferragosto sarà quasi impossibile trovare un buco. In maggioranza, i miei clienti si fermano una notte e poi proseguono per il Nord Europa o per il Sud Italia, ma è un ricambio continuo». Ed in questo albergo, una camera a due letti, per una notte, costa 14.400 lire. Torniamo a Courmayeur: « I prezzi sono aumentati del 10-15 per cento — precisa Giorgio Isnardi — rispetto alla scorsa stagione. Tuttavia, quest'anno, stiamo assistendo ad uno strano fenomeno: c'è stato un incremento di presenze negli al- berghi di I e IV categoria ed un leggero calo in quelli di II e III. Probabilmente l'aumento dei prezzi ha colpito la clientela media che è " scivolata " verso la IV categoria mentre chi si poteva permettere la II ha preferito optare per la I ». Ma al di là delle analisi, resta una verità: per Ferragosto sarà impossibile dormire a Courmayeur per i nuovi arrivati. E lo stesso vale per Morgex, Pré St-Didier, Entrèves e per i villaggi vicini. La conca del Monte Bianco, intramontabile "vedette", continua a far pubblico, e numeroso. Un soggiorno ne vale la pena. Innanzitutto si può ammirare un incantevole panorama del monte più alto d'Europa con i suoi ghiacciai eterni. Poi ci sono le gite, per tutti i gusti. In auto si possono attraversare la Val Ferrei fino a La Vachey e la Val Veni fino a La Visaille, Da questa località, su strade bianche e sentieri, si può raggiungere a piedi il Col de la Seigne, al confine con la Francia. Per le persone anziane o per quelle con minor vocazione escursionistica c'è la gita alle pinete dell'Hermitage, sui 1433 metri d'altitudine: panorama e aria buona non mancano. Per chi è alla ricerca dell'abbronzatura invidiabile c'è la possibilità di raggiungere gli ampi solarium de La Courba Dzeleuna, a 2080 metri. Alla località si arriva prendendo ad Entrèves la funivia della Val Veni sino al Prè de Pascal. Da qui, a quota 1912, si sale a piedi ai citati solarium. Anche gli sciatori ad oltranza, quelli che non la smettono neppure in estate, hanno il loro angolo di paradiso. Basta raggiungere il plateau del Colle del Gigante, metri 3440. Anche al Colle del Flambeau, a quota 3456, si possono trovare piste estive. L'estate di Courmayeur offre poi un angolo di folclore al Prè de Pascal: valligiani in costume danzano e cantano nello scenario del ghiacciaio della Brenva. Infine, proprio il 15 agosto, le famose guide di Courmayeur fanno baldoria per le strade in occasione della loro festa annuale. Edoardo Ballone

Persone citate: Giorgio Isnardi, Isnardi, Roberto Ballabeni, Soggiorno