Un "tranquillo olandese,, sarà alla guida del Fmi

Un "tranquillo olandese,, sarà alla guida del Fmi Il nuovo direttore del Fondo monetario Un "tranquillo olandese,, sarà alla guida del Fmi Hendrik Jan Witteveen sembra l'opposto del suo predecessore, Schweitzer: ministro delle Finanze in due riprese, è noto nel suo Paese soltanto per l'Iva Un "professore" con esperienza e capacità non comuni in campo finanziario (Dal nostro corrispondente) Londra, 7 agosto. Un nome nuovo comincia a far capolino nelle cronache internazionali: quello di Hendrik Jan Witteveen. Se non sorgeranno imprevisti, questo signore diventerà fra poche settimane il managing director, cioè il direttore, del Fondo Monetario Internazionale, un ente le cui attività possono sembrare talvolta astruse, ma sulla cui importanza non esistono piii dubbi. La nomina di Witteveen è già stata approvata dai governi dei principali Paesi e sarà probabilmente ratificata al grande convegno del Fondo, alla fine di settembre, a Nairobi. Chi è Witteveen? La curiosità è legittima perché il suo nome ha raramente superato gli angusti limiti del giornalismo finanziario. Le notizie sono poche ed anemiche, e non è facile dipingere un suo ritratto. Sembra l'opposto del direttore uscente, Pierre Paul Schweitzer, personaggio cosmopolita, conversatore delizioso. L'ex direttore del Fmi ha oggi 61 anni e ha diretto l'organizzazione dal '63 a quest'anno. E' di Strasburgo, appartiene a quella élite protestante che ha sostenuto una parte di primo piano nell'alta burocrazia francese. E' nato e cresciuto tra arte e cultura: il filosofo Albert Schweitzer, il direttore d'orchestra Charles Munch, lo scrittore Jean-Paul Sartre sono tutti suoi parenti. Combattente della Resistenza fu catturato e torturato dai nazisti, conobbe gli orrori di Buchenwald. E anche chi non conosceva Schweitzer per questi precedenti lo conosceva per le sue dispute con il governo americano sulla politica monetaria. Era una reciproca sfiducia, ormai insanabile, che accresceva le già titaniche difficoltà di costruire un nuovo meccanismo finanziario internazionale. Cosa si sa invece di Witteveen? Che ha cinquantadue anni, che è olandese, che è stato ministro delle Finanze. Anche l'nuomo della strada» olandese non è meglio informato. Un giornalista del Times ha scritto dall'Aia: «Witteveen è ricordato qui soprattutto come il ministro che ebbe il controverso onore di varare l'imposta sul valore aggiunto, l'Iva, nel 1968». Hendrik Jan (altri scrivono Johannes Hendrikus) Witteveen fu ministro delle Finanze per due periodi, dal 1963 al 1965 e dal 1967 al 1971. Anche negli anni in cui fu al potere — riferiscono i suoi ex colleghi — Witteveen rimase sempre un professore, non divenne mal un politico. In altre parole, non tentò mai di creare una propria «immagine», di conquistarsi la simpatia del pubblico. Quest'uomo schivo e tranquillo — con un volto che ri corda quelli che ci scrutano da tanti quadri fiamminghi — è nato a Zeist nel 1921 e ha completato i suoi studi alla Nederlandse Economische Hogeschool, un nome che non ha bisogno dì traduzioni. Fra i suoi compagni c'era Jelle Zijlstra, ora presidente della Banca centrale olandese. Un anno fa, Zijlstra era il «favorito» alla successione di Schweitzer, era il «papabile» su cui convergevano i suffragi della maggioranza, ma poi Zijlstra ci ripensò: e fu lui, anzi — è quanto si narra —, che fece il nome del connazionale. Witteveen si laureò nel '47, con una tesi sul rapporto fra il livello salariale e il livello d'ocupazione. Fra i suoi maestri vi era il premio Nobel Ian Tinbergen. A ventisette anni, Witteveen cominciò a insegnare economia, ma a poco a poco estese le sue attività al mondo bancario e finanziario e infine alla politica. Per modo di dire. Fa parte, infatti, del partito liberale olandese, che un com¬ mentatore ha descritto come «il rifugio» dei cervelli brillanti in tutto meno che nelle arti, e manovre, politiche. Una piccola indagine in Olanda rivela un altro fatto interessante. Witteveen è vicepresidente internazionale del movimento «Sufi», che ha un migliaio di seguaci in Olanda e un tempio alla periferia dell'Aia. Non è una religione, è piuttosto una filosofia, una disciplina, il cui principio ispiratore è che le sei grandi religioni mondiali hanno la medesima origine, sgorgano tutte dalla medesima fonte. Questo l'uomo, dunque, che assumerà la guida del Fondo proprio quando la comunità internazionale — se si realizzeranno le speranze generate dal convegno dei 20 a Washington, una settimana fa — comincerà a tessere nuovi ordinamenti monetari più adatti alle realtà economiche e finanziarie della nostra epoca. Sulle qualità di Witteveen non vi sono dubbi: lo conferma il fatto che è consigliere della Robeco, il più grande investment group fuori degli Usa, e che siede nel consiglio di amministrazione della Unilever. Mario Ciriello Hendrik J. Witteveen (Tel.)

Luoghi citati: Londra, Nairobi, Olanda, Strasburgo, Usa, Washington