La scelta per le lingue: interviene un gruppo di professori di francese
La scelta per le lingue: interviene un gruppo di professori di francese La scelta per le lingue: interviene un gruppo di professori di francese Il 58,6 per cento delle cattedre è riservato al loro insegnamento - Per andare incontro alle richieste propongono classi bilingui e un maggior numero di "ore" Le famiglie che hanno un figlio da iscrivere in prima media hanno protestato perché nella maggioranza degli istituti si studia il francese, mentre le preferenze vanno all'inglese. Ci sono genitori che hanno fatto coda alle segreterie fin dalle 4 del mattino pur di assicurare ai ragazzi un posto nella classe dove si studia la lingua desiderata. Sulla questione interviene oggi un gruppo di professori di francese, membri dell'Associazione nazionale insegnanti lingue straniere (Anils), sezione di Torino: « Dna recente statistica delle cattedre di lingue nella media pubblica dimostra che l'inglese non è del tutto dimenticato. In Piemonte e Valle d'Aosta su cento cattedre 67,35 per cento sono riservate al francese; 31,22 per cento all'inglese; 1,13 per cento al tedesco, 0,30 per cento allo spagnolo. In Italia le percentuali sono le seguenti: 58,50 per cento francese; 38,25 per cento inglese; 2,80 per cento tedesco; 0,35 per cento spagnolo ». In particolare nei licei scientifici (me¬ dia nazionale) accanto al 35,60 per cento di cattedre riservate all'insegnamento del francese, c'è il 58,80 per cento di cattedre d'inglese. Da notare che la scelta della lingua avviene spesso, da parte del genitori, o su basi emozionali (la bimba che « odia le scuole » e per le quali dovere studiare 11 tedesco rischia di provocare « un trauma alle famiglie ») o, nel caso dell'inglese, nella convinzione che, essendo « lingua universale » possa aprire la porta a qualsiasi impiego ir dimenticando che francese, tedesco, spagnolo, in certi settori sono altrettanto utili ». I professori dell'Anils aggiungono: « Dimenticano inoltre i genitori che se il figlio sceglierà nelle superiori studi ad indirizzo commerciale, continuerà la lingua iniziata nelle medie per tre anni, mentre inizierà lo studio di una seconda lingua, che proseguirà per cinque anni e cioè fino alla maturità. La situazione di privilegio verificatasi nella media a favore dell'inglese si capovolgerà a favore del francese o dove tali cattedre non esistano, del tedesco e dello spagnolo ». Tuttavia, per accontentare le famiglie sarebbe opportuno « creare classi bilingui in cui i giovani potrebbero scegliere fra l'inglese ed il francese, fra l'inglese ed il tedesco, fra lo spagnolo e il francese ecc. ». Secondo 1 professori il problema non è tanto della lingua studiata, ma di come viene studiata: « Se è vero, come purtroppo è vero, che la conoscenza delle lingue straniere è così limitata, lo si deve al numero inadeguato di ore d'insegnamento. Auspichiamo perciò l'allargamento della quantità di tempo destinato alle lingue. Concordiamo con gli esperti i quali affermano che continueranno ad esistere classi dove si studia il francese, il tedesco, lo spagnolo, allo scopo di diffondere non solo la lingua, ma anche la cultura e la storia dei popoli che hanno avut" —- arande peso nella sfera mondiale ».
Luoghi citati: Italia, Piemonte, Torino, Valle D'aosta
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