Grandi Arese e i velocisti

Grandi Arese e i velocisti Gli atleti azzurri ad Oslo a un punto dalla Gran Bretagna Grandi Arese e i velocisti Nella semifinale di Coppa Europa - Il mezzofondista vince con autorità i 1500, la staffetta 4X100 (39", record eguagliato) batte sovietici e inglesi - Fiasconaro solo 4° nei 400 piani dominati da Jenkins - Del Forno secondo nell'alto - L'Urss in testa alla classifica, oggi la conclusione con qualche speranza per noi (Dal nostro inviato speciale) Oslo, 4 agosto. Unione Sovietica in testa, inglesi secondi, gli azzurri ad un punto dai britannici con dietro, ancora minacciosi, l'Ungheria e la stessa Norvegia, sospinta dal tifo del suo pubblico. La semifinale di Coppa Europa a Oslo ha delineato le posizioni nella prima giornata secondo pronostico, ma con un inserimento dei magiari più pericolosi del temuto. Domani la lotta nella seconda giornata sarà durissima. Il programma sulla carta ci è lievemente favorevole, ma le sorprese di oggi ammoniscono a non rischiare previsioni. Battuti Mennea e Fiasconaro, il martellista De Boni in crisi nervosa sino a rischiare di non cogliere neppure un punto: questi i momenti neri del pomeriggio odierno, cominciato fra scrosci violenti di pioggia per finire in pieno sole, le nubi cacciate via da un vento pungente. Sull'altro piatto della bilancia un Arese semplicemente strepitoso, ancora una volta è stato lui il campione che non sbaglia l'appuntamento che vale. Franco valuta serenamente se stesso e non è merito da poco: «Mi possono battere Wottle e altri assi non europei, ma qui sono ancora il più forte ». Prova di carattere anche da parte di Del Forno, secondo nel salto in alto dietro al grande Major, magnifica la staffetta che in 39" netti ha eguagliato il record italiano, con lo sprint-rivincita di Men nea in ultima frazione. In totale tre vittorie sovietiche, tre inglesi, due per gli ungheresi e due per noi: gli azzurri possono ancora arrivare secondi, si può sperare nella finale di Edimburgo, ma tutto è davvero sul filo del rasoio. Martello — Nello stadio in cui Consolini vinse nel lancio del disco il primo dei suoi tre titoli europei, Fausto De Boni (allievo proprio del grande Adolfo, all'inizio della sua carriera) si fa prendere dal panico, e infila cinque lanci nulli, rimediando poi il punticino dell'ultimo posto con una prova a 45,50 volutamente corta, per non rischiare l'ultima carta disponibile. Una défaillance inattesa: con 60 metri, normalmente alla sua portata, l'azzurro sarebbe finito quarto. La gara l'ha vinta Bondarciuk con una prima bordata a 69,64, insidiato soltanto dal magiaro Encsi salito a 68,38. De Boni ha fallito per troppa concentrazione, per nervosismo; ma non è nuovo alle serie di nulli, e qualcuno doveva pensarci. Perlomeno il lancio di sicurezza doveva effettuarlo dopo il primo nullo, non arrivare all'ultimo tentativo col cuore in gola. E* clamoroso che nessuno abbia pensato a consigliarlo dalla tribuna. Risultato: 1) Bondarciuk (Urss) metri 69,94; 2) Encsi (Ungheria) m 68,38; 3) Payne (Gran Bretagna) m 64,78; 4) Lothe (Norvegia) m 58,82; 5) Mortier (Belgio) m 53,78; 6) De Boni m 45.50. 110 ostacoli — Liani parte male, in ritardo, tocca diversi ostacoli nel tentativo di recuperare sul sovietico Miasnikov, scattato in testa allo sparo, e sull'inglese Price, che rimonta e va a vincere in 13"7. A scusante dell'azzurro, finito terzo, lo sesta corsia, proprio a ridosso del pubblico. D Risultato: 1) Price (G. B.) 13"7; 2) Miasnikov (Urss) 13" 9; 3) Liani (It.) 14"; 4) Milassin (U.) 14"; 5) Hakan Firnland (N.) 14"3; 6) Herbrand (B.) 15"2. 1500 — Arese vince alla grande, il suo giro d'onore finale trascina il pubblico ad una ovazione lunghissima. Malgrado una partenza lenta, prima che il sovietico Meshcherkikh si precipita a prendere la testa, per vincere Franco è dovuto scendere per la quinta volta nell'anno sotto i 3' 40", a conferma della sua magnifica condizione. L'azzurro si è mantenuto in coda per due giri e mezzo con il russo sempre a condurre, poi è stato pronto ad allungare dalle retrovie quando è andato in testa Knut Kvalheim, uno degli idoli di casa, seguito dal belga Mignon e dall'inglese Banning. Terzo all'uscita dalla curva (« Temevo la dirittura d'arrivo troppo lunga — ha detto dopo la gara — era meglio aspettare») Arese ha saltato i rivali con un cambio di marcia imperioso e poi ha tenuto bene sino sul filo, con qualche occhiatina di controllo. Risultato: 1) Arese 3'39"5; 2) Kvalheim (Norv.) 3'39"8; 3) Mignon (B.) 3' 40"9; 4) Banning (G.B.) 3' 41"1; 5) Meshcherkikh (Urss) 3'41"4; 6) Mohacsi (U.) 3'44"1. 100 — Mennea parte con la prudenza logica di un convalescente (ad Asiago aveva avvertito i dolori alla gamba proprio al momento dello stacco dai blocchi) e quando si distende nella sua solita azione è troppo tardi. Davanti a tutti c'è la rivelazione Greza, ungherese, un «fusto» di un metro e 85, solido e potente. Il magiaro piomba sul traguardo in 10"2 (ma il vento li ha spinti un po' tutti), Mennea è secondo in 10"3 bruciando di un soffio sul traguardo il norvegese Garshol, Risultato: 1) Greza (Ungheria) 10"2; 2) Mennea 10"3; 3) Garshol (Norvegia) 10"3; 4) Silov (Urss) 10"4; 5) Halliday (Gran Bretagna) 10"6; 6) Micha (Belgio) 10"7. 400 — Fiasconaro non ce la fa, ancora una volta l'inglese Jenkins (come agli europei del '71 ad Helsinki) lo castiga appaiandolo sulla seconda curva, per passarlo con azione poderosa ed efficace. Marcello, partito in sesta corsia e quindi davanti a tutti, si è visto rimontare dal bri¬ tannico e, nel tentativo di reagire, si è indurito nell'azione, con il risultato di « imballarsi » un poco. Gli ultimi trenta metri per l'azzurro sono stati un calvario, con Jenkins davanti e gli altri che rimontavano inesorabilmente. L'inglese ha confermato di essere più forte di Fiasconaro sulla distanza: oggi ha vinto in 45"2, tempo notevolissimo. Il primato italiano di Fiasconaro è di 45"5, se anche l'azzurro si fosse ripetuto al suo massimo, sarebbe stato battuto. Risultato: 1) Jenkins (Gran Bretagna) 45"2; 2) Brijdenbach (Belgio) 45"2; 3) Kocher (Unione Sovietica) 46"2; 4) Fiasconaro 46"2 (a spalla); 5) Rosza (Ungheria) 46"6 6) Torje (Norvegia) 46"8. Peso — Malgrado le assenze, la squadra inglese rivela delle punte di notevole valore. Capes fa sua la gara con un quarto lancio a 20,15 staccando notevolmente il sovietico Voikin e l'ungherese Farago. L'azzurro Sorrenti, che pur recentemente ha portato il record italiano oltre i 19 metri, non trova la sua giornata ed esordisce addirittura con un disastroso 16,77. Risultato: 1) Capes (Gran Bretagna) 20,15; 2) Voikin (Unione Sovietica) 19,84; 3) Farago (Ungheria) 18,89; 4) Andersen (Norvegia) 18,48; 5) Sorrenti 17,64; 6) Schroeder (Belgio) 16,46. 10.000 — Subito a tirare il sovietico Sviridov, che si alterna dopo qualche chilometro con il norvegese Boeroe e il belga Roelants. Cindolo ha una crisi verso il secondo chilometro ma si riprende bene e riesce a riportarsi sotto anche se l'andatura un poco a strappi per lui è piuttosto faticosa. Risultato: Sviridov (Urss) 28'19"8; 2) Blane (G. B.) 28' e 27"; 3) Roelants (Belgio) 28'27"4; 4) Boeroe 28'43"; 5) Cindolo (Italia) 28'49"; 6) Toth (Ungheria) 29'40". Lungo — Il sovietico Podluzny conferma di essere un nuovo asso della difficile specialità ripetendosi per ben due volte a 8,11 e vincendo la gara. All'ultimo balzo, il norvegese Ploegstad lo avvi¬ cina con un 8,02 che è il nuovo record nazionale e scatena l'entusiasmo nello stadio. Il nostro Molinaris si batte bene, proprio all'ultimo balzo riesce a portarsi a m 7,51 pareggiando l'ungherese Kalocsai, il quale però lo precede nella classifica relegandolo al quarto posto in quanto ha a suo vantaggio il secondo salto migliore. Risultato — 1) Podluzny (Unione Sovietica) m 8,11; 2) Floegstad (Norvegia) 8,02; 3) Kalocsai (Ungheria) 7,51; 4) Molinaris (Italia) 7,51; 5) Theisen (Belgio) 7,30; 6) Hatchins (G.B.) 7,23. Alto — Una gara che si è messa subito bene per noi con l'eliminazione dell'inglese Campbell il quale, dopo essere «entrato» a 1,99, non ce l'ha fatta a superare i 2,02. Questo mentre Del Forno avanzava con sicurezza entrando a 2,07, misura passata al primo balzo, « passando » i 2,09, saltanto ancora, sempre al primo tentativo, sia a 2,11 che a 2,13. A questo punto in gara sono rimasti soltanto l'azzurro e il « fosburista » ungherese Major. Fuori anche il sovietico Gavrilov a 2,09. A 2,15 Del Forno ha sbagliato nettamente le due prime prove e d'un soffio la terza. Risultato — 1) Major (Ungheria) m 2,15; 2) Del Forno m 2,13; 3) Falkum (Norv.) m 2,11; 4) pari merito Gavrilov (Urss) e Moreau (B.) m 2,07; 6) Campbell (G.B.) Staffetta 4x100 — Mennea si prende una rivincita sulla gara dei 100 portando alla vittoria gli azzurri in 39" netti, tempo che eguaglia il limite nazionale. Mai come in questa occasione il merito è diviso fra tutti e quattro. Risultato — 1) Italia (Guerini, Maccacaro, Benedetti, Mennea) 39", primato italiano eguagliato; 2) Urss 39"4; 3) G.B. 39"6; 4) Ungheria 40"1; 5) Norvegia 40"4; 6) Belgio 40"6. Classifica al termine della prima giornata: 1) Unione Sovietica punti 44,5; 2) Gran Bretagna 38; 3) Italia 37; 4) Ungheria 35; 5) Norvegia 32; 6) Belgio 23,5. Bruno Perucca Oslo. Arrivo trionfale per Franco Arese sul traguardo dei 1500 metri (Telefoto)