Il monito di un campione "Guidate con prudenza,, di Arturo Merzario

Il monito di un campione "Guidate con prudenza,, Parla il pilota Arturo Merzario Il monito di un campione "Guidate con prudenza,, Arturo Merzario, comasco, 30 anni, è pilota della Ferrari. E' un uomo abituato a correre a 300 l'ora in Formula 1 su tutte le piste del mondo. Campione europeo di vetture sport, abile « stradista », quando guida sulla rete stradale normale non dimentica di avere moglie e due bambini e si trasforma in automobilista sereno e prudente. Ecco 1 suol consigli sul modo migliore di viaggiare in questi giorni di grandi esodi estivi. Forse l'automobilista comune ritiene noi piloti degli spericolati, sempre sul filo del rasoio, disposti ad ogni rischio pur di vincere. Ebbene gli spaventi più grossi li ho provati non in pista, ma in viaggi normali, su normalissime strade ed autostrade con una vettura di media cilindrata come la mia 125 Special. Ho più timore di un incidente quando guido la macchina in questi giorni di esodi e di vacanze che a Monza. In gara ci conosciamo e ciascuno sa il comportamento da tenere per sé e per gli altri. Nel traffico convulso che riempie ogni arteria si va veloci, ma non si sa mai cosa può succedere. Ho visto molte manovre assurde provocate da automobilisti che non si rendevano conto della loro ed altrui velocità. Credetemi, l'«andar forte» è un'arte difficile, che è meglio non tentar di apprendere proprio ora. E' un periodo in cui bisogna essere prudentissimi. Ci sono anche gli automobilisti della domenica o quelli che si ricordano di possedere una vettura soltanto nelle ferie. Sono meno esperti ed abituati degli altri, accusano di più la fatica del viaggio, sono meno pronti nelle reazioni davanti ad improvvise difficoltà. Io, lo dico sinceramente, diffido di tutti, specialmente in autostrada. L'usar prudenza non significa — è chiaro — imitare le tartarughe, favorendo ingorghi e facendo innervosire chi ci segue. Tenere la destra, procedere con un certo ritmo, agevolare i sorpassi altrui. E avere tanta pazienza. Si va in vacanza (o se ne torna), perché agitarsi tanto? Ma la prudenza e la pazienza debbono cominciare prima del viaggio. Prudenza: accertarsi che la macchina sia in perfetto ordine. Pazienza: recarsi presso l'officina di fiducia e perder qualche ora aspettando che tutti i controlli principali siano eseguiti, sterzo, freni, impianto di illuminazione, pressione pneumatici. Sono più importanti queste verifiche che avere un litro in più o in meno di olio nel motore. In particolare, attenzione alle gomme. In corsa esse possono decidere il vincitore di un Gran Premio di Formula 1, in strada aiutarci in una situazione di emergenza o favorire un incidente, specie se sono mal equilibrate o gonfiate a differenti pressioni. Chi parte con l'auto zoppicante è una fonte potenziale di sinistri. Un punto che tengo veramente a sottolineare riguarda il carico dei bagagli. E' un incubo per me, abituato a guidare vetture equilibratissime, in cui la distribuzione dei pesi costituisce un elemento fondamentale, vedere macchine ricolme di valigie, con scatoloni sul tetto, magari tanto appesantite da procedere con la «coda» schiacciata verso terra e il «muso» sollevato. E' un grave errore. Ogni vettura è collaudata per un determinato peso ed ogni chilogrammo in più diminuisce l'efficacia degli organi meccanici. La tenuta di strada viene pericolosamente alterata, la frenata non sarà più brillante come prima. Un veicolo sovraccarico può diventare un proiettile mortale. In viaggio prima preoccupazione deve essere quella di non distrarsi, sia che a fianco ci sia una bellissima ragazza sia che vi troviate con la famiglia ed un nugolo di bambini scatenati. Io cerco sempre di anticipare tempi, di intuire le intenzioni degli altri: non è difficile, a patto appunto di guidare con una certa concentrazione. Quando mi siedo nell'abitacolo della Ferrari, cala una saracinesca su tutto quanto non riguarda me, la macchina e la pista. Divento una parte della vettura. Qualcosa di analogo bisognerebbe fare in questi esodi estivi, in cui l'attenzione deve essere costante. Chiacchierare di continuo, agitar le mani, accendere sigarette, perdersi in fantasticherie possono essere le piccole-grandi cause di un incidente. Un ultimo punto che vi prego di considerare è questo: aver piena coscienza dei limiti propri e della vettura che si guida. E poi proporzionare se stessi e il proprio mezzo alle condizioni della circolazione, lo in pista debbo stare attento al decimo di secondo, ma in viaggio divento uno sprecone: dieci minuti in più non sono niente, anzi possono dimostrare che anche in strada mi sono comportato da «professionista». E da buon padre di famiglia, naturalmente. Arturo Merzario

Persone citate: Arturo Merzario

Luoghi citati: Monza