Non tollerava l'anestesia la giovane morta il giorno dopo aver partorito? di Giuliano Marchesini

Non tollerava l'anestesia la giovane morta il giorno dopo aver partorito? "E' sempre stata una donna sana e robusta Non tollerava l'anestesia la giovane morta il giorno dopo aver partorito? Per chiarire la vicenda è stata aperta un'inchiesta - A Venezia il sestiere di Castello al completo ha seguito il feretro della donna - Ha lasciato due bambini: adesso se ne dovrà occupare la nonna (Dal nostro inviato speciale) Venezia, 3 agosto. «E' una cosa da niente, le avevano detto, soltanto due punti di sutura». Un po' di anestesia e non si sarebbe accorta. Così è morta Gloria Favret, la sposa ventenne veneziana: quasi in mezzo ai sorrisi, sedici ore dopo aver dato alla luce un bambino. Viveva nel sestiere di Castello, uno dei più popolari della città, da quelle parti la conoscevano tutti. Suo marito, Armando Vidal, 28 anni, fa l'operaio in un cantiere; c'è un altro bimbo, che ha un anno e si chiama Alessandro. «Gloria è sempre stata una donna sana, e anche piuttosto robusta», dicono i parenti riuniti attoniti nella cucina della casa in Campo Ruga, sopra il canale sul quale dondolano i barconi. Adesso i due piccoli saranno affidati alla nonna, Jolanda Vidal, l'unica in grado di occuparsene. «E' come se fossi diventata madre un'altra volta ». Domenica pomeriggio la sposa è andata a fare una gita in barca con il gruppetto dei parenti. «Mica lontano, sa: fino laggiù, allo sbocco del canale. Gloria aveva superato l'ottavo mese di gravidanza, non c'era da fidarsi. Ci siamo fermati in una trattoria, e mentre stavamo attorno al tavolo, lei ha avuto come un sussulto. "Ho un dolore", ci ha detto, "forse sta succedendo qualcosa". Abbiamo deciso di portarla immediatamente all'ospedale». In poco meno di mezz'ora la barca è giunta a destinazione. «E' venuto un medico, racconta Jolanda Vidal, e ha visto che io ero molto più preoccupata di mia nuora. "Perché così agitata?" mi ha detto, "forse passeranno dieci ore prima che la signora partorisca". Invece il bambino è nato dopo una decina di minuti, non hanno fatto nemmeno in tempo a chiudere la porta della sala parto. Io mi sono messa a singhiozzare, e un'infermiera mi ha consolata: "Cosa sta lì a piangere? dovrebbe essere contenta invece. Di nascite così, ne ho viste ben poche"». Era stato tutto regolare. Un maschietto di poco più di tre chili, un ciuffo di capelli scuri, sanissimo. Anche la notte, per Gloria Favret, è trascorsa senza la minima complicazione. «L'avevamo portata all'ospedale così come stava, non c'era stato tempo di preparare qualcosa, dice Jolanda Vidal. Il mattino dopo ho infilato in una sporta un po' di roba, un pacco di pannolini, e sono andata a trovarla. Ma il letto era vuoto, ei non c'era». Le altre degenti l'hanno informata che la nuora doveva essere sottoposta ad un piccolo intervento: era un poco nervosa, voleva persino fumare una | sigaretta, ma stava bene, non c'era da stare in pensiero. Gloria stava per ricevere un'iniezione di anestetico. Si trattava proprio d'una cosa da poco: un paio di punti, nient'altro. «Sono rimasta sola nel corridoio, racconta la suocera, e non sapevo che cosa fare. Ad un certo momento mi sono sentita prendere sotto braccio, da una parte e dall'altra: erano due infermiere, mi hanno domandato se ero una parente della sposa. Dopo qualche minuto è venuto un dottore e ha chiesto alle signorine: "Gliel'avete detto?" "Non ancora", hanno risposto loro. Allora ha parlato lui: mi ha detto che era successo qualcosa. Io ero sbalordita, ho avuto appena la forza di chiedere: "Il bambino?" "No, ha risposto il medico: la signora". Gloria Favret era crollata sul lettino, pochi istanti dopo che le era stata praticata l'iniezione. Suo marito non sapeva ancora nulla. Gli hanno telefonato al cantiere, è arrivato stravolto, ha fatto un'inutile corsa col cuore in gola su per le scale dell'ospedale. «Anafilassi da farmaco», hanno spiegato i medici: cioè una violenta, imprevedibile intolleranza. C'è, comunque, l'intervento della magistratura, due medici sono sotto inchiesta. Il sostituto procuratore della Repubblica, dottor Giancarlo Bagarotto, ha affidato il compito di eseguire la perizia al professor Fornari, docente di medicina legale all'Università di Pavia. Entro sessanta giorni si dovrebbe conoscere l'esito degli esami. Ai funerali di Gloria Favret c'era quasi tutta la gente del sestiere di Castello. Giuliano Marchesini

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