Una tragedia in Sicilia ed una farsa a Bristol

Una tragedia in Sicilia ed una farsa a Bristol LA CRONACA DELLA TELEVISIONE Una tragedia in Sicilia ed una farsa a Bristol Chiassosa rappresentazione di "Giochi senza frontiere" - Il "Tragico e glorioso '43": sbarco in Sicilia - Ricordo di Gianfrancesco Malipiero e Jl giovedì, da qualche tempo a questa parte, va bene per i ragazzi. O c'è Sim Salabim o c'è — come c'è stato ieri sera — Giochi senza frontiere. La Rai ha emesso uno dei suoi bollettini per far sapere che « piace ai telespettatori "Giochi senza frontiere" 1973 », ed elenca i consueti dati secondo cui la prima trasmissione del ciclo è piaciuta molto al 55 per cento degli intervistati, moltissimo al 22 per cento, discretamente al 20 per cento, poco al due per cento e per niente all'uno per cento. Ma la statistica si basa soltanto su risposte di gente adulta mentre il cinquanta per cento, almeno, degli intervistati dovrebbe essere formato da ragazzi e da bambini. In tal caso l'indice di gradimento salirebbe in modo sensibile perché Giochi senza frontiere, al pari del succitato Sim Salabim, è veramente, totalmente, un programma fanciullesco, semplice, elementare. Andrebbe benissimo al posto di certe melensaggini, di certe fierissime barbe del pomeriggio. Ma anche seralmente funziona come passatempo estivo: perlomeno, come forse abbiamo già avuto occasione di scrivere, non esiste nessuna pretesa, nessuna ambizione pseudoculturale: c'è la cagnara, la farsa, l'allegra confusione, e la comicità nasce dal contrasto, che è continuo dal principio alla fine di ogni puntata, tra il puntiglio accanito dei concorrenti e la grottesca assurdità delle prove: viaggiare con uno scettro da giullare su un rullo posto su una piscina, procedere su un terreno estremamente viscido, fare un'arrampicata con una torta tra le mani... Roba che tra inciamponi e casconi fa ghignare i ragazzini, appunto... Guai prendere sul serio Giochi senza frontiere ed elevarlo, come si tende a fare, al rango di «quiz europeo». E' una gioconda buffonata estiva, e basta. Per cui si consolino gli animosi e sfortunati atleti di Chieri che ieri rappresentavano l'Italia e che sono arrivati ultimi. La trasmissione non è una gara internazionale dove è un punto d'onore tenere alta la bandiera del proprio paese; i Giochi senza frontiere mica sono le Olimpiadi, sono una rappresentazione chiassosa e ridanciana collettiva dove, parafrasando De Coubertin, non conta la classifica, conta il contributo che ciascuno ha dato alla riuscita della baraonda. ★ ★ Con la registrazione da Bristol eravamo in Gran Bretagna; e in Gran Bretagna siamo rimasti con la terza puntata della rassegna di documentari Autoritratto dell'Inghilterra, rassegna ghiotta per gli appassionati del cortometraggio e della sua storia. Tra i pezzi offerti ieri c'era « Coal Face » dell'Ulustre Alberto Cavalcanti, commento musicale di un altro grande nome, Benjamin Britten. Sul « nazionale », secondo capitolo di Tragico e glorioso '43 che ha rievocato un'altra pagina drammatica di quell'epoca, lo sbarco e la conquista della Sicilia. Una maggiore abbondanza di materiale dì repertorio non avrebbe guastato, ma il «racconto» si faceva forte soprattutto di testimonianze di siciliani che avevano vissuto da vicino l'avvenimento e che avevano visto la veloce fuga dei gerarchi fascisti, la pochezza delle nostre forze opposte ad un rovescio «terrificante» di uomini e di mezzi, i bombardamenti devastatori sulle città, la rabbia omicida di reparti nazisti in ritirata, la gioia per l'arrivo degli alleati, la disperazione e la fame e le lunghe code tumultuanti per avere un pezzo di pane. Il servizio era a cura di Walter Preci e Walter Nicastro: e come l'esordio della settimana scorsa (la resa in Tunisia) lasciava il pubblico sgomento e con la bocca amara al ricordo di tante catastrofi. Ha fatto seguito, in luogo del recital della cantante sarda Maria Carta, il servizio « Gian Francesco Malipiero, una vita per la musica», per la rubrica «Incontri»: un omaggio alla memoria dell'in signe compositore morto ieri l'altro. Della trasmissione parleremo domani. Stasera scelta tra la rubrica Gli speciali degli altri (re- portages di autori e giornalisti stranieri) e la commedia Eva e la mela di Gabriel Arout che sì è ispirato ad alcune novelle di Cechov; regìa di Daniele D'Anza, protagonisti Lauretta Masiero e Aldo Giuffrè. Dopo Gli speciali degli altri andrà in onda un numero straordinario di Adesso musica dal titolo «Il pop». Radio: sul « nazionale » alle 18,55 Musica e cinema e alle 20,20 I concerti di Torino (direttore Fulvio Vernizzi, musiche di Mahler); sul « secondo » alle 12,40 Alto gradimento e alle 13 Hit Parade; sul « terzo » alle 12,15 La musica nel tempo u. bz

Luoghi citati: Chieri, Gran Bretagna, Inghilterra, Italia, Sicilia, Torino, Tunisia