Votati i decreti Camere in ferie di Gianfranco Franci

Votati i decreti Camere in ferie Il Parlamento riapre il 25 settembre Votati i decreti Camere in ferie Approvati definitivamente gli ultimi tre provvedimenti contro l'inflazione: blocco dei fitti e dei listini per le grandi industrie, proroga dei contributi Gescal (Nostro servizio particolare) Roma, 2 agosto. Camera e Senato hanno convertito definitivamente in legge gli ultimi tre dei cinque decreti contro l'inflazione emessi dieci giorni fa dal governo (gli altri erano stati approvati nei giorni scorsi) ed hanno chiuso per le ferie estive. I due rami del Parlamento riprenderanno i lavori il 25 settembre: i senatori dovranno discutere il massimo documento contabile dello Stato, cioè il bilancio di previsione, cui seguirà un dibattito sulla politica economica comunitaria europea; i deputati si occuperanno di due disegni di legge riguardanti l'autonomia contributiva delle Regioni e le responsabilità penali degli edicolanti. I decreti approvati oggi dalla Camera sono quelli che prorogano fino al 31 dicembre i contributi Gescal e che impongono alle imprese di grandi dimensioni di depositare presso il Cip (Comitato interministeriale prezzi) il listino dei prezzi in vigore il 28 giugno scorso. Il primo ha ottenuto 303 voti favorevoli (i quattro gruppi di maggioranza), 175 contrari (pei e msi) e quattro astensioni (pli). Il secondo 280 sì, 11 no e 191 astensioni (pei, msi, pli). Per imprese di «grandi dimensioni» s'intendono quelle che nel primo semestre del 1973 hanno avuto un volume d'affari superiore ai cinque miliardi di lire. I prezzi dei loro prodotti, fissati sui livelli raggiunti alla fine di giugno, non potranno variare senza una preventiva comunicazione al Cip: se la richiesta non sarà respinta con provvedimento motivato dal ministro del Bilancio, la variazione potrà avere effetto sessanta giorni dopo la notifica. Tali norme varranno fino al 30 giugno 1974. Le violazioni sono punite con ammende che arrivano fino a 150 milioni ai quali, nei casi più gravi, potrà essere aggiunta una somma pari al triplo dell'importo illecitamente lucrato. Il Senato ha dato invece la sua sanzione definitiva al decreto sui fitti, che resteranno bloccati fino al 31 gennaio 1974 per gli inquilini che, ai fini dell'imposta complementare, abbiano un reddito complessivo inferiore ai quattro milioni annui. Gli altri resteranno esclusi. Contro il provvedimento hanno votato soltanto comunisti e indipendenti di sinistra mentre liberali e missini si sono astenuti. Il ministro della Giustizia, Zagari, ha ribadito la volontà del governo di presentare quanto prima in Parlamento un disegno di legge organico, che disciplini adeguatamente l'intera materia. Una speciale commissione sarà incaricata di esaminare la situazione perché riferisca al governo entro ottobre onde consentire che la nuova disciplina dei fitti possa essere discussa dal Parlamento prima di Natale Al termine delle rispettive sedute, sia al Senato che alla Camera, c'è stato il tradizionale scambio degli auguri. Il presidente dell'assemblea di Palazzo Madama, senatore Spagnolli, ha detto: «Come milioni di altri cittadini abbiamo bisogno di riposo e anche di riflessione per riprendere tra qualche settimana, con rinnovata energia, il nostro comune lavoro al servizio del Paese». A Montecitorio, il presidente Pertini ha colto l'occasione per ricordare di aver autorizzato un'indagine sui problemi della stampa, «poiché la libertà di stampa è essenziale in un regime democratico come è indispensabile un libero Parlamento». Gianfranco Franci

Persone citate: Pertini, Spagnolli, Zagari

Luoghi citati: Roma