Costruita fra le montagne del Piemonte la barca che viaggerà attorno al mondo

Costruita fra le montagne del Piemonte la barca che viaggerà attorno al mondo Una visita ad Avigliana, dove si trova la sede del cantiere Costruita fra le montagne del Piemonte la barca che viaggerà attorno al mondo Il "Koala 50", varato ieri a Loano, partirà P8 settembre da Portsmouth per una regata velica che si concluderà nell'aprile '74 - L'imbarcazione, lunga 15 metri, fabbricata dai fratelli Nicolotti: il padre faceva scocche per le auto (Dal nostro inviato speciale) Avigliana, 1 agosto. L'imbarcazione che compirà, a partire dall'8 settembre prossimo, la prima regata velica attorno al mondo, è stata ideata e costruita lontano dal mare, ad Avigliana, una quindicina di chilometri da Torino. L'ammiraglia della Nordcantieri è un «Koala 50» lungo quindici metri e venti. Prima di calare nelle onde salate ha respirato aria montana. La Nordcantieri è diretta dai fratelli Nicolotti, gelosi eredi della tradizione del padre, il quale si formò nell'ambiente dei vecchi carrozzieri piemontesi, quelli che trasfusero la loro perizia artigianale e le loro intuizioni in un settore che ora l'industria ha quasi completamente fagocitato. Il capostipite, Raimondo detto «Mundin», dopo aver giocato a calcio nel Fiat ed anche nella Pro Vercelli, divenne scoccalo, lavorò nello stabilimento di Giovanni Farina (fratello di Pinin), e collaborò con uomini, come Boa- no, Bertone, Segre, che dettero all'automobile eleganza e personalità. Una volta le scocche si facevano con lo stampo di legno: bisognava saper plasmare, e bene, con meticolosa cura. L'oggetto che veniva fuori dalle loro mani sapeva di fatica, conservava la traccia delle ore e dei giorni di impegno. Il calco a gesso portò la rivoluzione: dall'artigianato all'industria. I tre fratelli Nicolotti, Giuseppe, Carlo e Egidio, hanno respirato in questa scuola di pionieri. Quando il vecchio «Mundin» mori, i figli non lo dimenticarono. Il passaggio dalle automobili alle barche avvenne per necessità, per la volontà di non tradire un costume, un modo di lavorare. La costanza ha dato i suoi frutti. La Nordcantieri è oggi nei primi posti in Italia. La prima barca è stata il «Panda», nel 1968. La progettò l'inglese Alan Buchanan. La grande avventura dei fratelli Nicolotti ebbe due mesi di intensa preparazione alle spalle. Il «Panda» ha due caratteristiche principali: la sicurezza e la facile manutenzione, e inoltre il nome che si ricorda (il Panda è un orsacchiotto australiano). Continuarono per questa strada, con più esperienza e più ambizioni. I tre fratelli vollero fare una barca di maggiore impegno e interpellarono il francese Michel Bigoin, giovane ma con al suo attivo una serie di progetti riusciti. Dalla collaborazione Nicolotti-Bigoin nacque il «Koala». A poppa un nome, «Mundin». E ora veniamo al «Koala 50», lo scafo che deve coprire una distanza di oltre cinquantamila chilometri. Il progettista è il londinese Robert Clark, 65 anni, disegnatore di due barche che vinsero la traversata atlantica in solitario, il Gipsy Moth III nel 1960, con Francis Chichester, ed il Sir Thomas Lipton, nel 1968, con Geoffrey Williams. La concezione è originale. All'interno del cabinato c'è una seconda timoneria con torretta ad oblò atermico per proteggere dai raggi solari e a doppi vetri per evitare l'appannamento. La prua, riservata alle vele, è a completa tenuta stagna. A bordo sono stati sistemati una stufa a cherosene, una cucina economica (uguale a quella delle nostre case), un armadio phon per asciugare la biancheria, un forno per la conservazione dei cibi, una radio e altre strumentazioni. Il viaggio, stando alle previsioni, durerà otto mesi. La barca non dispone di un motore ausiliario, la carena non ha alcun foro: il suo destino è affidato interamente all'equipaggio, al vento e al mare. Il comandante del « Koala 50 » sarà Doi Malingri, torinese di 36 anni, dirigente. Senza alcun dubbio l'elemento che unisce questi uomini è la passione per il mare e il desiderio di navigare all'antica. Ci sono anche tre donne. Uno dei più giovani dell'equipaggio, il ventiquattrenne Alberto Passi, torinese, 3° anno di filosofia alla Statale di Milano, studierà il comportamento dei compagni di viaggio e raccoglierà materiale per la sua tesi di laurea. La regata attorno al mondo è un fatto umano nel senso più comple¬ to dell'espressione: si deve convivere in poco spazio, faticare, sperare, pensare, parlare, sognare, si deve vivere in mare, sempre, lontano dal mondo che si conosce e si riesce a dominare. I momenti di gioia e di tristezza sono isolati, più intensi e forse più veri. Sul « Koala 50 » durante la prima tappa, ci sarà anche il giornalista Paolo Bertoldi, de «La Stampa», appassionato di vela. La regata velica è organizzata dalla «Royal Naval Sailing Association», con l'appoggio finanziario della «Whitbread». Le tappe: 1) Portsmouth - Città del Capo, 7200 miglia (8 settembre - fine ottobre); 2) Città del Capo Sydney, 6600 miglia (prima settimana di novembre - inizio dicembre); 3) Sydney Rio de Janeiro, con passaggio del Capo Horn, 8400 miglia (seconda metà di dicembre metà febbraio '74); 4) Rio de Janeiro - Portsmouth, 5700 miglia (fine febbraio - inizio aprile). Pier Mario Fasanotti