Cile: ondata di attentati minacce di nuovi scioperi di Livio Zanotti

Cile: ondata di attentati minacce di nuovi scioperi Sospeso il dialogo tra Attende e la de Cile: ondata di attentati minacce di nuovi scioperi La trattativa governo-democrazia cristiana s'è arenata sui preliminari - Fatti saltare un oleodotto ed una linea ferroviaria (Dal nostro inviato speciale) Buenos Aires, 1 agosto. Si aggrava la situazione determinata in Cile dallo sciopero degli autotrasportatori; nelle ultime ore si è registrata un'ondata di attentati dinamitardi, e intanto c'è la minaccia di uno sciopero generale di protesta contro il governo. II ministero degli Interni ha parlato di un centinaio di atti di « terrorismo e sabotaggio », addossandone la responsabilità ai camionisti in sciopero. Tra l'altro è stato fatto saltare un oleodotto, e i binari di una linea ferroviaria sono stati divelti con cariche esplosive. Colpi di armi da fuoco sono stati sparati contro gli autocarri dei trasportatori che non hanno aderito allo sciopero. Mentre lo sciopero dei proprietari di camion, riducendo i rifornimenti al limite del tollerabile, rischia di rompere il precario equilibrio che regge oggi la pace in Cile, il dialogo tra la coalizione governativa di « Unidad Popular » e l'opposizione democristiana è stato sospeso stanotte: la sua ripresa dipende dalla risposta del presidente Allende ad una nota riservata consegnatagli personalmente ieri sera dal massimo esponente della de, Patrick) Aylwin. L'opinione comune è che la trattativa, avviata faticosamente lunedì scorso, sia giunta a un punto morto già nei suoi preliminari, che non sono dettagli di forma ma punti politici di sostanza. La distanza che separa le due parti appare enorme; tentare di colmarla pone entrambe di fronte a rischi che nessuno intende correre senza avere acquisito in precedenza ampie garanzie. L'estrema difficoltà del momento fraziona le posizioni sia all'interno di «Unidad Popular» sia nella democrazia cristiana. Il dialogo, infine, resta legato a un filo men che sottile. Nei colloqui dì ieri, Allende e Aylwin hanno discusso tre punti: la riforma costituzionale, lo sciopero dei trasporti, un nuovo governo con una forte presenza militare. I democristiani chiedono che il presidente della Repubblica formi immediatamente un gabinetto in cui la partecipazione delle forze armate costituisca al tempo stesso la prova tangibile della volontà di dialogo da parte di «Unidad Popular» e la garanzia che l'eventuale accordo sarà pienamente rispettato. I militari, secondo attendibili indiscrezioni, sarebbero pronti a chiedere otto dei tredici ministeri esistenti. «Significherebbe accettare la sconfitta prima ancora di averla subita», commenta oggi un quotidiano vicino al governo; e la stampa di sinistra è unanime nel porre in rilievo il perìcolo di un golpe bianco. Sulla riforma costituzionale l'intesa non appare più facile. In pratica, si tratterebbe Livio Zanotti (Continua a pagina 2 in qainta colonna)

Persone citate: Allende, Aylwin

Luoghi citati: Buenos Aires, Cile