Accusa di Ervin: le prove sono state "contraffatte,, di Ennio Caretto

Accusa di Ervin: le prove sono state "contraffatte,,Si aggrava ancora lo "scandalo Watergate,, Accusa di Ervin: le prove sono state "contraffatte,, Sospeso l'esame della mozione presentata alla Camera per la rimozione di Nixon - Permane l'indignazione per la confessione di Haldeman di aver potuto ascoltare i "nastri segreti" - Tra qualche giorno, le udienze del processo saranno interrotte per le vacanze (Dal nostro corrispondente) New York, 1 agosto. Di giorno in giorno lo scandalo Watergate si aggrava, ma la mozione per ^impeachment» del Presidente Nixon, presentata ieri da un deputato democratico, un gesuita, il reverendo Robert Orinan di Boston, non verrà esaminata per qualche tempo. La Commissione giudiziaria della Camera ha fatto capire che attenderà che si risolva la vertenza tra le autorità inquirenti e la Casa Bianca sui nastri registrati con le conversazioni del principali protagonisti della vicenda. Dallo scoppio di Watergate, è la prima volta che un parlamentare propone ufficialmente la rimozione di Nixon. Ma l'iniziativa ha destato eco minore della rivelazione fatta l'altro ieri sera da Bob Haldeman, l'ex direttore dell'organico della Casa Bianca, secondo cui il Presidente gli ha messo 1 nastri a disposizione. Sulla vertenza delle registrazioni, si pronuncerà il tribunale ordinario di Washington il 7 agosto. Ma già si annunciano ricorsi in appello, quale che sia questa decisione. Oggi, insieme con alcune compromettenti confessioni al Senato, la rivelazione di Haldeman dell'altro ieri sera è l'argomento più controverso. Il senatore Ervin, che dirige l'inchiesta, ha di nuovo accusato la Casa Bianca di « contraffazione » delle prove. Il Chicago Sun Times ha scrìtto che la consegna di due nastri a Haldeman è l'inizio « di una fuga selettiva di informazioni favorevoli al Presidente». Per tutta risposta, il portavoce della Casa Bianca, Warren, ha dichiarato che «i nastri sono ascoltati solo da coloro che non compromettono la sicurezza dello Stato». Rimane sottinteso che Nixon insiste nel rifiuto di svelare il contenuto delle registrazioni alle autorità inquirenti. Il Presidente ha assunto un atteggiamento sdegnoso nei confronti dello scandalo: nel discorso per la visita del premier giapponese, Tanaka, ha detto che « altri possono sprecare il loro tempo in cose piccole, oscure, cattive, noi impiegheremo il nostro a costruire un mondo di pace ». A differenza di John Ehrlichman, l'ex consigliere per la politica interna che ha deposto la scorsa settimana, Haldeman è stato costretto ad ammettere una complicità sia pure limitata nei piani di spionaggio, repressione e sorveglianza che sfociarono nel giugno del '72 a Watergate. Ha confessato d'aver appreso dello scandalo «prima che esso divenisse pubblico », ma ha sostenuto di non aver pensato o saputo che coinvolgesse la Casa Bianca in reati da codice penale. Ha confessato di aver proposto, nel febbraio del '72, per la campagna elettorale, che « si facessero apparire le dimostrazioni contro il Presidente come finanziate dai comunisti o da governi stranieri, e le si collegassero al movimento pacifista, al candidato democratico McGovern, e al senatore Kennedy ». Ha confessato d'essere stato al corrente di indagini ille- gali sullo stesso Kennedy, e di pressioni sul fisco perché perseguisse, se possibile, per evasione, gli avversari politici di Nixon. Come Ehrlichman, così Haldeman ha adombrato la tesi che tutto ciò fosse o lecito o necessario per la protezione della presidenza e dell'interesse pubblico. Nonostante i colpi di scena, l'inchiesta sullo scandalo Watergate è ancora lontana dalla sua conclusione. I senatori si limitano ora a dieci minuti di domande ciascuno, per argomento. Ma prima della chiusura per le vacanze estive vogliono ascoltare altri sei testimoni, a cominciare dall'ex direttore della Cia, Helms, per continuare con l'ex direttore dell'Fbi, Gray, e l'ex ministro della Giustizia, Klien Dienst. Le udienze riprenderanno a settembre, insieme con la battaglia legale per il controllo dei nastri di registratore. Forse a settembre il giudice Cox, il « grande inquisitore », incriminerà ufficialmente alcuni dei protagonisti dello scandalo Watergate. Ennio Caretto II presidente con esponenti della Commissione Watergate

Luoghi citati: Boston, New York, Washington