"Sacrificio, impegno di tutti per combattere l'inflazione,, di Giulio Mazzocchi

"Sacrificio, impegno di tutti per combattere l'inflazione,, Conferenza-stampa di Colombo» Giolittì e La Malfa "Sacrificio, impegno di tutti per combattere l'inflazione,, Il governo, ha detto La Malfa, farà anche ricorso alle prerogative costituzionali del Presidente della Repubblica per bloccare spese dello Stato non coperte da entrate - Giolitti: nessun taglio alla spesa per lo sviluppo del Sud - Colombo: il prelievo fiscale, anche se può migliorare a fine anno, non promette d'essere maggiore del previsto - La benzina all'esame del governo: impossibile ridurre il carico fiscale (Nostro servizio particolare) Roma, 1 agosto. Per combattere l'inflazione 11 governo farà anche ricorso alle prerogative costituzionali del Presidente della Repubblica. La notizia è stata data oggi dal ministro del Tesoro, La Malfa, e di quest'annuncio ha detto di «assumere piena responsabilità ». Il « gabinetto economico » di Rumor (Colombo, Giolitti, La Malfa) ha fornito stamane — ricevendo la stampa — nuove notizie e spiegazioni sulla funzione del bilancio di previsione dello Stato e dell'intero settore pubblico per il 1974. Il deficit previsto in 8600 miliardi non compromette, ha detto Giolitti, un incremento del reddito nazionale del 14,5 per cento in moneta corrente, né compromette uno sviluppo degli investimenti industriali stimato nel 15,4 per cento, sempre a prezzi correnti. E' stato previsto che l'attività finanziaria globale (Stato, imprese e famiglie) comporti per il 1974 un'assunzione di « prestiti », s~tto ogni forma, per 19 mila miliardi, contro 17 mila durpjite l'anno in corso. Ma mentre quest'anno lo Stato vi ha partecipato per 7700 miliardi, nel '74 vi parteciperà per 7400 miliardi, cosicché al settore privato resta uno spazio di 11.600 miliardi contro i 9300 dell'anno in corso. Per le imprese c'è una possibilità d'aumento del 23 per cento, per lo Stato una diminuzione del 4 per cento. In base ai tagli effettuati, 10 Stato spenderà direttamente nel '74 poco più di 23.600 miliardi (il resto della spesa consiste in trasferimenti ai Comuni, alle Province, alle aziende pubbliche): per 20 mila miliardi si tratta di spese di mantenimento dello Stato e solo per gli altri 3600 miliardi si tratterà di spese d'investimento. Tra queste non c'è alcun taglio che riguardi «gli impegni assunti a suo tempo per lo sviluppo e l'industrializzazione del Mezzogiorno e in particolare per il centro siderurgico in Calabria ». Ma nel finanziare nuove fabbriche al Sud « occorre rigore, evitare sprechi », ha detto Giolitti. Nelle « spese di mantenimento » vi sono i « trasferimenti », ad esempio somme devolute all'Inani per coprire deficit i quali dipendono anche da aumenti salariali dei medici: «In passato — ha detto Giolitti — per evitare le piccole crudeltà che sarebbero consistite nel scoccare alcune richieste, si è compiuta la grande crudeltà, dì ampliare i trasferimenti a danno degli investimenti, i soli capaci di risolvere in modo efficace il problema del Sud e della disoccupazione ». « Occorre convincersi — ha affermato La Malfa — che, una volta preso tutto il possibile dai redditi maggiori, ma senza distruggere il reddito delle imprese, i problemi sociali, che sono giganteschi, si risolvono solo con il sacrificio proporzionale di tutti. Per fare gli investimenti anche i Paesi socialisti hanno dovuto comprimere i consumi ». «Il governo — ha aggiunto Colombo — è stato sinora 11 vero e solo sindacato dei disoccupati e del Mezzogiorno. Nelle prossime settimane tratteremo coi sindacati operai le loro richieste, che riguardano alcune categorie e 10 sviluppo del Mezzogiorno. Assisteremo a un abbandono della contraddizione di fare insieme due contraddittorie richieste?». Colombo ha precisato che il prelievo fiscale, anche se può migliorare a fine anno, non promette d'essere maggiore del previsto, semmai il contrario. Né migliori speranze d'aumento, rispetto alla previsione stabilita ieri, si possono avere per 11 1974. Ma se mai ci fosse un aumento, esso — come vuole il Mec — deve servire a ridurre il deficit. Come finanziare il pagamento di migliori pensioni minime, di maggiori indennità di disoccupazione e di più alti assegni familiari? Per Colombo le strade sono tre: esaminare se lo consenta il bilancio dell'Inps e degli altri istituti previdenziali, o ricorrere ad una maggiore contribuzione sociale dei lavoratori e delle imprese; seconda via, vedere se c'è qualche spesa statale già decisa da eliminare per far posto alla nuova, ma il ministro ha avvertito che tra le spese decise sono eliminabili solo quelle per investimenti, cioè per lo sviluppo; terza via, utilizzare le imposte, ma non certo quelle in corso di nuova applicazione (Iva e imposta sui redditi). La precisione della risposta di Colombo elimina del tutto l'ipotesi che sia possibile ridurre il carico fiscale sulle benzine, per utilizzare tale margine a favore delle compagnie petrolifere e dei distributori che chiedono aumenti di prezzo. Il governo tuttavia non intende lasciare che il problema, all'ordine del giorno ormai da mesi, si incancrenisca e che continuino i molteplici « razionamenti » in corso per il carburante. Definito il bilancio, i ministri interessati (Giolitti per il Cipe e De Mita per il Cip, insieme col presidente Rumor) stanno anche per af¬ frontare il problema del prezzo della benzina. Si sa che il governo è deciso a risolverlo. Sembra che sia orientato a lasciare che i lavoratori che stanno utilizzando l'automobile per le vacanze al Sud non incappino in un aumento durante il ritorno alle fabbriche del Nord. Un quadro così duro, in cui si chiedono e si preannunciano tanti sacrifici, non dovrà essere modificato dal Parlamento, ha detto La Mal- fa. « Mi sono stati assegnati cinque sottosegretari: hanno il difficile compito di presentare il " no " del governo in tutte le commissioni delle due Camere che vogliano decìdere aumenti spiccioli della spesa pubblica. Il Parlamento va rispettato, ma se decide aumenti deve indicare le fonti di finanziamento, o sopprìmendo altre spese o decidendo tasse o prestiti. Non sarà il governo a operare coperture finanziarie. Se perciò il Parlamento dovesse decidere spese senza finanziamenti, ne darò pronta comunicazione al presidente Leone ». Il Presidente della Repubblica, in Italia, è il massimo garante della Costituzione, il cui art. 81 prevede l'obbligo di coprire le spese. Il Presidente, di fronte a violazioni dell'art. 81, ha il potere d'inviare un messaggio alle Camere osservando l'irregolarità (art. 87 della Costituzione) o di non firmare e respingere la legge al Parlamento (art. 71). Il Parlamento, allora, o accetta la decadenza della legge o deve per intero riesaminarla e tornare a votarla. La Malfa, per finire, ha fornito due indicazioni sugli avvenimenti di Borsa: «Spiace al governo che nei giorni scorsi molti piccoli risparmiatori abbiano subito perdite nelle Borse valori, ma nelle Borse erano in atto ampie speculazioni, che il governo ha dovuto colpire con le misure del credito, proprio per difendere da peggiori perdite il piccolo risparmio ». Giulio Mazzocchi (A pag. 11: secondo il Times la pubblica finanza italiana è peggiore d'ogni previsione). Roma. I ministri Colombo, La Malfa e Giolitti durante la conferenza stampa (Ansa)

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