Le barche preferite di Paolo Bertoldi

Le barche preferite Agosto, Capodanno della nautica Le barche preferite Il capodanno della nautica scade a Ferragosto. Fino a luglio i cantieri hanno venduto con ritmo intenso la loro produzione; dopo le ferie inizieranno le nuove costruzioni. Siamo dunque in un periodo di transizione del mondo degli affari inerenti al turismo per mare, un mondo che interessa sempre più l'eco- nomia del nostro Paese. Il bilancio dell'annata è rimasto infatti incoraggiante, nonostante le difficoltà inflazionistiche. Significativo un aneddoto (o una semplice voce) che circola negli ambienti specializzati. Pochi giorni or sono, una grossa personalità romana, che ovviamente tiene a mantenere l'incognito, ha cercato di acquistare un potente motoryachts. Il suo segretario ha «fatto il giro» telefonico dei grandi cantieri italiani. Si è sentito immancabilmente rispondere con una frase da campo di football, il giorno del derby: «tutto esaurito». Il mercato ha dunque reagito in modo favorevole alla congiuntura. Per la prossima stagione si prevede una situazione analoga, ma i prezzi delle barche andranno incontro a un aumento del 15 per cento circa, compreso in esso il 7 per cento già applicato da molti produttori. Gravano sui còsti soprattutto le materie prime e in particolare le resine alcune delle quali hanno avuto un aumento del settanta per cento. Per un curioso paradosso, la polemica sull'ecologia della benzina e sull'inquinamento inciderà sui listini. Pare infatti che lo stirolo, additivo utilizzato per indurire la resina, verrà trasferito in massa nel settore dei carburanti, al posto del dannoso piombo. Conseguenza: il costo dello stirolo è passato da 190 a oltre 400 lire al chilo. Per far fronte alla situazione, il motonauta italiano dovrà scegliere con maggiore attenzione la barca. Non si parla degli yachts di lusso, dal Baglietto, al Drago, dall'Italmarine, al Narvalo o al cabinato lag, al Clipper, all'Azimut e cosi via. Qui | valgono particolari concetti d'impiego. Le barche di prestigio hanno un loro mercato atipico. La loro produzione viene programmata in base alle richieste. Sembra che per il 1974, i cantieri di classe abbiano già ordinazioni che coprono i nove decimi delle possibilità del 1973-74. La sceha diffìcile si rivolge ai mezzi al di sotto degli otto metri, dove tutti cercano la «barca più lunga» quando potrebbero accontentarsi di scafi modesti e altrettanto utili. Fulvio Bertinetti, che nel ramo lavora dal '56 ed è pertanto uno dei più «vecchi» costruttori in plastica, anche se personalmente è un giovane sportivo che corre in motoscafo e in auto, dice: «La maggioranza delle richieste della stagione conclusa per noi, si è rivolta all'Aids 21 piedi, un cabinato di sei metri e trenta, che costa, nudo, oltre due milioni e arriva a sei con i due entrobordo. E' una barca solida. Per l'autunno prossimo ne vareremo una versione SZ con due diesel capaci di raggiungere i 25 nodi: oltre 45 all'ora. Nelle serie piccole, l'italiano ha cercato da noi l'Acrobat V, un 4,30 da ottocentomila lire, che diventano un milione e tre con il fuoribordo da 60 Hp. Non si accontenta, se appena gli è possibile, dei tre metri. Per i costruttori, questa ricerca della barca lunga è un fatto positivo ». Analoghe le osservazioni dell'ingegner Suvero della Crestliner, il quale si è trovato in difficoltà per consegnare tutti gli Aztec richiesti entro agosto (prezzo di listino oltre 13 milioni) Silvia Adreani della Vega avrebbe voluto che la produzione degli Hurricane, le pilotine senza-patente da 5 metri e dal costo sui due milioni, tutto compreso, nonché del più impegnativo Sonny 24 C (oltre sette milioni) fosse raddoppiabile in poco tempo. Uguali i concetti espressi da Fundarò, l'industriale che fabbrica gli indovinati Marlin e gli altri scafi da pescaturismo della Conaplastic, di Roberto Radice della Sessa e della maggioranza dei produttori. In quanto ai vari tipi, specie per le grandi misure, scema l'interesse verso i trimarani e si afferma sempre più la carena a V Hunt; sono richiestissime le sportive pilotine; non vi sono preoccupazioni per l'inquinamento dopo gli studi fatti dalla Mercury, i quali hanno dimostrato la nulla o minima pericolosità in tal senso da parte dei motori marini; si tende sempre più ai «prezzi puliti», cioè tutto compreso. Mentre al mare o sui laghi si festeggia il giro di boa della nautica '72-'73, lo sguardo all'annata che sta per iniziare offre buone prospettive. Il Salone di Genova domina fin d'ora in campo europeo e la nostra industria fa fronte alle richieste rimaste costanti o in crescendo. Tocca agli appassionati pensare per tempo alle scelte giuste. Paolo Bertoldi p p II Narvalo per crociere veloci

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