Bimba di sei anni muore air ospedale l'autopsia scopre: era stata violentata di Giuliano Marchesini

Bimba di sei anni muore air ospedale l'autopsia scopre: era stata violentata L'incubo di una atroce vicenda nel Basso Veronese Bimba di sei anni muore air ospedale l'autopsia scopre: era stata violentata Venti giorni fa era stata ricoverata, domenica è morta - Rilevati segni di sevizie "risalenti a data imprecisata" - Aperte le indagini, ma è difficile rintracciare il bruto (Dal nostro inviato speciale) Verona, 30 luglio. Una bambina è morta all'ospedale di Verona, forse stroncata dalla violenza di un bruto. Il sostituto procuratore della Repubblica, dr. Curtarello, sta cercando di andare fino in fondo a questa atroce vicenda. Non sembra un compito facile, almeno per il momento: l'inchiesta va a cozzare contro una barriera di reticenze, di imprecisioni nella ricostruzione del dramma, addirittura di silenzi. La piccola aveva sei anni, si chiamava Emanuela Sartori e viveva a Ronco all'Adige, un paese del Basso Veronese, con i genitori e la sorellina Chiara, di un anno e mezzo. Emanuela era una bambina gracile, il viso che l'aria di campagna non riusciva a colorire un poco. Da parecchio tempo era cagionevole di salute: una malattia reumatica e una forma incipiente di tubercolosi. Le cure le davano giovamento, ma non cancellavano quell'aspetto intristito, lo sguardo malinconico. Venti giorni fa, la piccola s'è sentita male. Non ha spie¬ gato molto, ha detto di star male e basta, ed era ancor più pallida del solito. «Avrà preso freddo», dicevano i vicini di casa ai genitori. La sera, Emanuela era scossa dai brividi della febbre alta, non parlava, restava rannicchiata nel letto come se volesse perfino sottrarsi a chi si accingeva a curarla. Poche ore dopo è stata trasportata all'ospedale di Zevio, distante una ventina di chilometri. « Che cosa ha Emanuela?», chiedeva ansiosa la gente del paese ai familiari della piccola. «Pare polmonite — rispondeva la madre —. Siamo tanto preoccupati, perché non si riprende. E' così debole ». Malgrado la premurosa assistenza, le condizioni della bimba sono andate precipitando. Forse, si pensava, l'esistenza di quella malattia reumatica che si trascinava da tempo, i sintomi di tubercolosi stavano logorando il suo fisico. La situazione s'è fatta angosciosa tre giorni fa: Emanuela è stata trasferita d'urgenza all'ospedale di Verona. Era in stato di coma, le speranze di salvarla erano le¬ gate a un filo. I medici non l'hanno lasciata un momento, alcune ore dopo la bambina ha avuto una ripresa. Ma poi sopraggiunge l'ultima, violenta crisi. Non c'è più niente da fare. Ieri Emanuela muore, stroncata da un collasso cardiaco. E si scoprono sul suo corpo i segni di un dramma sconvolgente: lesioni che i sanitari definiscono « di natura sospetta, risalenti a data imprecisata ». La piccola ha subito una feroce violenza. Quando, dove, da chi? Si muovono immediatamente i carabinieri, e poco dopo un rapporto giunge alla procura della Repubblica. Il dr. Curtarello assume la direzione dell'inchiesta, si reca a Ronco all'Adige e vi trascorre l'intera notte a interrogare i parenti della bambina, i vicini di casa. Dove era stata Emanuela nei giorni precedenti il malessere che l'ha colpita, aveva incontrato qualcuno, era rimasta lontano senza un motivo giustificabile? Una fila di domande che, a quanto pare, incontra soltanto risposte vaghe, o un vuoto che sembra incolmabile. I familiari della bimba non sanno nulla, Ema¬ nuela non ha parlato, è rimasta racchiusa in sé, con quell'aria sofferente di sempre. Forse lo choc di quel furioso episodio di cui è rimasta vittima l'ha attanagliata, le ha impedito di dire una parola, di fare un accenno. Al magistrato non resta che proseguire l'indagine in diverse direzioni, moltiplicando gli interrogatori, nella speranza di trovare infine la risposta giusta. Intanto, il perito esegue l'autopsia sul corpo della vittima e conferma il riscontro delle sevizie. Ha trenta giorni di tempo per presentare la sua relazione alla magistratura. C'è un rapporto tra queste lesioni e la morte di Emanuela? Si tratterà, soprattutto, di stabilire il periodo preciso in cui la bambina ha subito l'aggressione. Può darsi che sia spirata per le conseguenze di quella malattia che si portava addosso da tanto tempo, ma è anche possibile che il precipitare delle sue condizioni fosse dovuto a quella furia sconosciuta, che la sua gracile struttura abbia ceduto, sconvolta dal terribile episodio. Giuliano Marchesini

Persone citate: Curtarello, Emanuela Sartori, Veronese Bimba

Luoghi citati: Ronco All'adige, Verona