A Imatra si corre con paura

A Imatra si corre con paura Mentre Agostini e Lansivuori si affrontano nel duello decisivo A Imatra si corre con paura Il circuito è stato battezzato dai piloti "la pista di cross più veloce del mondo" - Salti, buche ed olio che nessuno si cura di togliere - Pauroso volo del tedesco Lothar John - Mandracci ha deciso di non gareggiare - Gli altri, compreso il nostro "Mino", rischiano lo stesso per l'importanza della posta in palio - Nelle prove Lansivuori ha fatto meglio dell'italiano (Dal nostro inviato speciale) Imatra, 28 luglio. Si corre anche ad Imatra, ed è come dire anche all'inferno, poiché se vi sono piste pericolose in tutto il ciclo di gare mondiali questa ha diritto all'Oscar assoluto. Con un certo cinismo i piloti l'hanno battezzata la « pista dì cross più veloce del mondo ». Una definizione azzeccatissima, vista la successione di salti e il fondo pieno di buche e scivoloso; le moto, per loro conformazione, quando spaccano lasciano giù olio, ma nessuno si sogna di spazzarlo via o di ricoprirlo in qualche modo. Oggi, nelle due brevi serie di prove, sono caduti in tredici, perché a far tutte le acrobazie proprie degli specialisti del motocross sono piloti che filano a duecento l'ora su macchine inadatte a perdere aderenza ad ogni metro. Lothar John, un tedesco che non ha moto eccezionali ma è piuttosto bravo ed esperto, ha compiuto una caduta pazzesca, ruzzolando dopo un salto affrontato a duecento all'ora. Il poveretto ha sbagliato l'atterraggio sulla ruota posteriore e ha compiuto a balzi di dieci metri tutto lo spazio che rimane fino alla curva successiva. Su di lui sono finiti in quattro, forse cinque, nessuno si è fatto male, almeno stando alle versioni ufficiali degli organizzatori e dei medici dell'ospedale. Controllare è impossibile, poiché i corridori sono sparsi in un raggio di venti chilometri all'intorno. Resta il fatto che proprio John, almeno lui, lo abbiamo visto zoppicare appena. Sono caduti un po' dappertutto lungo il tracciato. Non c'è un punto particolarmente pericoloso: si rischia in ogni momento, soltanto che dove si fila a 200 l'ora la caduta fa ovviamente paura. Guido Mandracci, che è rientrato da poco alle gare dopo ■l'incidente di Misano, ha compiuto i giri di prova con tempi buoni, ma ha deciso di non correre. Con molto senso di responsabilità il ligure ha di¬ chiarato: « Io capisco che in questo momento ci siano in ballo grossi interessi per Mv e Yamaha e che quindi si faccia finta di non vedere, però ritengo che un'azione, quand'è incominciata, debba essere portata sino in fondo. Qui ad Imatra non ero mai venuto: adesso posso dire che questo è il tracciato più folle che esista ». Mandracci, a scanso di equivoci, è considerato nell'ambiente motociclistico un « duro » e la sua presa di posizione è pertanto significativa. Probabilmente, offre un apporto maggiore alla sua Casa, la Suzuki, astenendosi dal corere piuttosto che scendere in lizza in questa competizione assurda. Cosa dicono i fautori del patto d'acciaio? La HarleyDavidson-Aermacchi non è presente con piloti ufficiali. La Yamaha ha qui Lansivuori, finlandese e per di più uomo della regione dei Laghi. Rod Gould ha tempestato gli organizzatori di telegrammi minacciosi, poi, però, conscio di non aver l'autorità per tenere eventualmente fermo Lansivuori, si è reso irreperibile. Probabilmente, comparirà domattina adducendo, come già accadde ad Abbazia, un quanto mai opportuno disguido nel viaggio. Più schiettamente Arturo Magni ha detto: « Facciamo finta di non vedere. Chiudiamo gli occhi e teniamo le dita incrociate. Che non succeda nulla e che Agostini per un qualche miracolo riesca a vincere ». In effetti, perché « Mino » riesca ad affermarsi domani ci vorrebbe proprio un qualche intervento superiore. E' vero che c'è Adriano Vinciguerra conosciuto in Scandinavia e Stati limitrofi come eccezionale portafortuna, ma dovrà proprio mettersi d'impegno per ottenere qualcosa Nelle prove Agostini ha girato piuttosto forte, ma dopo un paio di fermate ai boxes ha scoperto di avere circa due secondi di ritardo da Lansivuori, che, compiuti i cinque giri regolamentari, si era fermato. Quasi allo scadere della mezzora, riservata alle 350 Agostini e Read sono tornati in pista e tirando alla morte i due sono riu sciti a migliorare. « Mino » ovviamente, è stato lanciato in scia negli ultimi duecento metri ed ha ottenuto un tempo migliore. Sono comunque artifici che non nascondono una evidente situazione di inferiorità: è come nelle gare di Formula 1, quando si cerca il tempo migliore con gomme speciali e sfruttando le scie all'estremo limite. Poi, la corsa è sincera, quasi sempre almeno. Nelle altre classi non ci sono grosse novità. La Yamaha ha preparato anche la 250 per Lansivuori con la cura riservata alla cilindrata maggiore e il pilota non ha avuto difficoltà a distanziare gli altri. Silvio Grassetti è quarto con la Mz e se la moto tenesse, potrebbe essere fra i protagonisti. E' in lizza anche Lazzarini, con la Piovaticci — questa volta il nome le tocca di diritto, poiché il motore è originale e non derivato come quello della 125 ce, — che sta migliorando pian piano. Molto meglio ha fatto l'italiano nella sua categoria, pur denunciando qualche difficoltà per la leggerezza della moto nei tratti in peggiori condizioni. Il migliore è stato Kent Andersson — quello che corre con la gamba ingessata, — ma non è il più bravo di questa corte dei miracoli che comprende pure l'inglese Steve Ellis, che va a piedi con le stampelle e poi corre con la Yamaha ufficiale, seguito a pochissimo (due decimi) da Otello Buscherini, che ha portato ancora una volta la Malanca con eccezionale perizia su una pista che affronta per la prima volta. Nella 500 ce, com'è logico, ci sono le due Mv, prima Agostini e poi Read. Terzo è Newcombe, il neozelandese che ancora precede Agostini nella classifica mondiale alle spalle di Read. Newcombe è uno dei tanti ruzzolati quest'oggi, ma non si è fatto male, pur danneggiando abbastanza la sua Konig. Tira un vento gelido dal Nord e il sole oggi non riesce a riscaldare nessuno. Adriano, che oltre ad essere l'italiano più popolare di Finlandia, conosce bene questa regione orientale, dice che è aria di neve. Ci mancherebbe soltanto più questo. Giorgio Viglino Classe 125: 1. Andersson (Sve) Yamaha, 2'43"6, media km/h 132,700; 2. Buscherini (It), Malanca, 2'43"8; 3. Mortlmer (GB), 250: 1. Lansivuori (Fin), Yamaha, 2'33"1, media km/h 141,800; 2. Braun (Ger), Yamaha, 2'33"2; 3. Memola (Bel), Harley Davidson, 2'33"4; 4. Grassetti (It), MZ, 2'33"6 350: 1. Lansivuori (Fin), Yamaha, 2'26"8, media km/h 147 e 900; 2. Agostini (It), MV-Agusta, 2'27"1; 3. Dodds (Aus), Yamaha, 2'27"4; 4. Read (Gb), MV Agusta, 2'28"2. 500: 1. Agostini (It), MV-Agu sta, 2'25", media km/h 149,700; 2. Read (Gb), MV-Agusta, 2'25"4; 3. Kneubuehler (Svi), Yamaha.

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