Uccide con 2 rivoltellate l'amico Lo derideva perché claudicante

Uccide con 2 rivoltellate l'amico Lo derideva perché claudicante Assurdo delitto a pochi chilometri da Milano Uccide con 2 rivoltellate l'amico Lo derideva perché claudicante L'omicida, un calabrese di quarantatre anni, lavora come guardiano in una grossa fabbrica nei pressi di Rho ■ La vittima era un muratore di ventotto anni, anch'egli di origine calabrese (Dal nostro corrispondente) Milano, 28 luglio. Un invalido calabrese, la scorsa notte, al termine di una discussione sorta per futili motivi ha freddato con due colpi di pistola un conterraneo. La vittima è il muratore Antonio Fabino, di 28 anni, originario di Zagarise (Catanzaro); da venti giorni si era trasferito a Pregnana Milanese, a pochi chilometri da Milano. L'assassino che ha già confessato ai carabinieri è Giuseppe Greco, di 43 anni, pure calabrese; invalido del lavoro, faceva il guardiano degli Spogliatoi alla «Montedison» di Rho. Il delitto è stato scoperto stamane verso le sette, da un passante, che andava al lavoro. Questi ha subito avvertito un suo amico, che ha dato l'allarme. Il corpo dell'ucciso, che indossava un paio di calzoni chiari e una maglietta scura, giaceva bocconi con le braccia allargate e presentava due ferite: una al torace e una alla schiena. Accanto alla salma, due bossoli di pistola automatica calibro 6,35. Le indagini sono riuscite ad accertare quasi subito l'ora esatta del delitto. Il metronotte Gianfranco Curio di Parabiago, in servizio di vigilanza nello stabilimento della «Citroen», a circa 300 metri dal luogo del delitto, ha infatti raccontato di avere udito pochi minuti prima dell'una, alcuni colpi di pistola. «Ero convinto che fosse stato il mio collega, a sparare —. ha detto — tanto è vero che, quando poco dopo è passato di lì, gli ho chiesto se avesse fatto uso della sua pistola. Ha risposto di no». Sulla base di questa deposizione i carabinieri hanno ricostruito le ultime ore di vita del Fabiano. E' stato accertato che poco dopo la mezzanotte il muratore era uscito da un bar insieme con un amico, Giuseppe Greco. L'auto del Greco, una Da: 44 color giallo, stamane non era dinanzi alla sua casa. E' stata ritrovata dopo accertamenti, in un garage di Vanzago. Presentava segni subito apparsi sospetti: un'ammaccatura all'altezza di un parafango e alcune macchie di sangue. Il comandante dei carabinieri ha subito interrogato il Greco, fermato nel corso della mattinata. Sono bastate alcune contestazioni per mettere l'invalido spalle al muro. «Sono stato io — egli ha detto — perché mi aveva offeso. Era un mio amico ma ho dovuto ucciderlo! Mi aveva preso in giro perché sono zoppo, e minacciava di spaccarmi anche l'altra gamba!», g. m. doli, 43 anni, e Anna Cacioppo, 36 anni, e alcuni clienti. Dopo aver intimato a tutti di non muoversi, i due, con occhiali scuri e giubbotti, hanno costretto i clienti a mettersi con la faccia al muro e con le mani alzate. Uno dei due è saltato oltre il banco, e ha preso tutto il denaro contante che si trovava nei cassetti. I malviventi sono poi fuggiti sull'auto, a forte velocità. Sul posto si sono recati il dirigente della squadra mobile vicequestore Giocia e il vicequestore Fiumano del nucleo di polizia postale. L'auto ^ella quale alcuni passanti avevano rilevato il numero di targa, è stata trovata abban donata vicino al mercato ittico. E' risultata rubata.

Persone citate: Anna Cacioppo, Gianfranco Curio, Giuseppe Greco, Greco

Luoghi citati: Catanzaro, Milano, Parabiago, Pregnana Milanese, Rho, Vanzago, Zagarise