Il consigliere navale di Allende in Cile assassinato da un commando terrorista

Il consigliere navale di Allende in Cile assassinato da un commando terrorista Ore drammatiche nella repubblica sudamericana Il consigliere navale di Allende in Cile assassinato da un commando terrorista L'azione compiuta con spietata freddezza nel cuore della notte; arrestati i sei presunti colpevoli - Collocata una bomba davanti all'abitazione di Tomic, leader della sinistra de - L'opposizione democristiana ha accettato il dialogo con il presidente, imminenti i primi colloqui (Dal nostro inviato speciale) Buenos Aires, 27 luglio. L'estrema destra cilena si è lanciata stanotte in una sanguinosa offensiva terroristica poco dopo che l'opposizione democristiana aveva dichiarato di accettare l'invito al dialogo fattole pervenire dal presidente Salvador Allende. Il consigliere navale del Presidente della Repubblica, capitano Arturo Arava Peters, è stato assassinato nella sua abitazione da un nutrito « commando » dell'organizzazione clandestina fascista « Patria e Libertà ». Una bomba è stata fatta esplodere davanti alla casa del candidato democristiano alle passate elezioni presidenziali, Rodomiro Tomic, considerato il leader dell'ala sinistra del partito. Ma l'esponente politico da qualche giorno trascorre le notti in un altro domicilio. Per impedire che i gruppi di autotrasportatori in disaccordo con l'attuale dirigenza del sindacato di categoria continuino il lavoro, malgrado lo sciopero a tempo indeterminato proclamato ieri', le strade che conducono a Santiago e quelle di vari quartieri della capitale sono state disseminate di chiodi a tre punte e olio. Tutto il traffico automobilistico ne è risultato notevolmente impedito. L'episodio più grave è avvenuto tra l'una e le due della notte. Il capitano Araya era appena rientrato in famiglia, dopo avere accompagnato Allende ad una cerimonia celebrativa all'ambasciata cubnna. Ha udito due forti esplosioni, una doto l'altra, prima a qualche centinaio di metri e poi proprio davanti alle sue finestre. Ha afferrato un fucile mitragliatore e si è affacciato ad un balcone, giusto mentre una decina di uomini raggiugevano di corsa la casa incitandosi reciprocamente ad assaltarla. L'ufficiale ha esploso una raffica, ma subito dopo è stato colpito al petto da due colpi di fucile, sparati probabilmente da franchi tiratori appostatisi in precedenza. «E' scivolato a terra con il dito sul grilletto dell'arma e questa nuova scarica deve avere ferito qualcuno degli assalitori», ha raccontato la moglie del capitano. Lo hanno immediatamente trasportato all'ospedale militare, dove dieci minuti più tardi è arrivato anche Salvador Allende. Un disperato intervento chirurgico non è servito a salvare la vita del capitano Araya. Il capo dello Stato ha assunto personalmente la direzione delle indagini. Già nella notte, squadre della gendarmeria hanno setacciato la zona di Vitacura, un quartiere tra i più eleganti ed esclusivi di Santiago, verso il quale sono stati veduti fuggire i terroristi, a bordo di due auto. Ed è stato il ritrovamento di una delle loro automobili ad indirizzare le ricerche. Sul sedile posteriore c'erano spesse macchie di sangue, a conferma di quanto aveva detto la moglie dell'ufficiale ucciso, secondo cui uno o più aggressori dovevano essere rimasti feriti. All'alba, i gendarmi hanno arrestato sei persone, una delle quali con una ferita da arma da fuoco al fianco, accusandole di essere implicate nell'assassinio del capitano Araya. Secondo voci raccolte nel palazzo della Mcneda, Allende rivolgerebbe questo pomeriggio un discorso attraverso la radio, per informare il paese degli ultimi avvenimenti. C'è una intensa aspettativa per l'inizio del colloquio tra i rappresentanti della coalizione governativa «Unidad popular» e gli esponenti della democrazia cristiana, fissato per lunedi prossimo. La data dell'incontro è stata indicata dal presidente della democrazia cristiana, Patricio Ailwyn all'uscita dalla riunione di partito in cui ha prevalso la tendenza alla trattativa. «E' il presidente Allende che deve cercare innanzitutto una soluzione alla grave crisi cilena — ha commentato Ailwyn — ma questa responsabi¬ lità è anche di tutti gli altri cileni e quindi anche nostra. Perciò, in uno spirito patriottico, andiamo al colloquio». Durante la riunione della giunta nazionale, il senatore Ailwyn si è battuto tenacemente a favore della ricerca di un'intesa con il governo, affiancando nella circostanza Tomic e gli uomini che con lui ne sostengono da tempo la necessità e l'urgenza. Le condizioni che i democristiani porranno ad Allende sono più 0 meno note: bloccare l'espropriazione delle fabbriche, definendo mia volta per tutte 1 limiti della cosiddetta area di proprietà sociale e di conseguenza quelli della proprietà privata; indirizzare la riforma agraria in modo che la terra sia data ai contadini in proprietà e non in conduzione per conto dello Stato; assicurare l'assoluto disarmo di tutte le formazioni paramilitari; formare un nuovo governo, integrato da militari, perché si faccia garante dei punti precedenti. Anche per i comunisti, che da tempo sono i più coerenti sostenitori del dialogo con la de, queste richieste appaiono eccessive; per una larga parte dei socialisti e dei gruppi della sinistra cattolica che aderiscono ad Unidad Popular sono inaccettabili. Lo stesso segretario del partito comunista, Luis Corvalan, ritenuto tra i capi più moderati della coalizione, ha denunciato la parzialità con cui viene applicata la legge sul controllo delle armi. «Si perquisiscono, senza esito, le sedi dei sindacati e dei partiti di sinistra; ma nessuno sembra stia cercando seriamente le armi di cui dispongono i fascisti di "Patria e libertà"». I comunisti, attraverso la Centrale unica dei lavoratori (Cut) di cui hanno il controllo, si stanno adesso opponendo alla linea indicata dal «Movimiento de la Izquierda revolucionaria» (Mir), contraria alla restituzione delle fabbriche occupate. Ma affermano di essere decisi di opporsi anche direttamente ad un «golpe» fascista. E' in questo quadro, chiaramente delimitato da una realtà espressa nei fatti, che Allende dovrà condurre la trattativa. Livio Zanotti Arturo Araya

Luoghi citati: Buenos Aires, Cile, Santiago