Vicenda che dopo 16 giorni rischia di diventare tragedia di Francesco Santini

Vicenda che dopo 16 giorni rischia di diventare tragedia Vicenda che dopo 16 giorni rischia di diventare tragedia Paul Getty: timore dopo la richiesta dei banditi e il rifiuto del nonno ricco Per salvare suo figlio, Gail Harris ha soltanto due giorni di tempo - La donna, colta da un collasso, è in un castello del Lazio - Il suo legale ha rilanciato le trattative con i rapitori: ora spetta a loro fare ulteriori proposte - S'affaccia un'altra ipotesi: la mafia ha chiesto i due miliardi e mezzo per il riscatto? (Nostro servigio particolare) Roma, 27 luglio. Una banda troppo ingorda di rapitori, un miliardario deciso e realista, una donna alquanto nervosa: a sedici giorni dal suo inizio, « l'affare Getty » rischia di scivolare nella tragedia sul palcoscenico di una Roma notturna scettica e incredula come non mai. Per salvare suo figlio Gail Harris ha solo tre giorni di tempo: per lunedì deve trovare due miliardi e cinquecento milioni e pagare il riscatto in biglietti di piccolo taglio. Più di trecento chilogrammi di banconote, sufficienti a riempire un furgone blindato. E' la richiesta più esosa mai fatta in Italia per salvare un ostaggio, è l'ultimatum più breve mai posto nella storia dei sequestri. Un unico imprevisto è venuto a turbare i piani dei rapitori: è arrivato da « Sutton Place », con il rifiuto dell'uomo più ricco del mondo di sborsare un solo penny per la vita del giovane Paul. Di qui il collasso di nervi della signora Harris, di qui l'abile mossa del suo legale, Giovanni Iacovoni, il quale per guadagnare ore preziose, ha rilanciato, con grande coraggio, la trattativa. E adesso la parola è di nuovo ai guardiani di Paul; è a loro che spetta la prossima mossa. « Il nonno — ha detto Giovanni Iacovoni — ha confermato di non voler contribuire in alcun modo al pagamento del riscatto; invito pertanto i rapitori a riprendere i contatti con me, per continuare le trattative su basi realistiche ». Quali siano le « basi realistiche » il legale non l'ha precisato. «Non conosco l'ammontare delie sostanze dei Getty — ci ha detto stasera — ma certo, tolto il finanziere del petrolio, ci troviamo di fronte ad una famiglia di benestanti, non di ricchi dalle disponibilità mitiche, infinite ». Ci ha fatto questa breve dichiarazione alle 18,30 dopo sei ore di assenza da Roma. « Sono stato a Palo, da Gail — ha spiegato — per concordare la linea di condotta dei prossimi giorni. Non l'ho trovata in buone condizioni di salute, è a letto e tutto si complica». Gli abbiamo domandato: « Perché ha smentito la cifra dei due miliardi e mezzo e l'ultimo contatto di ieri l'altro? ». « Quello dell'avvocato — ci ha risposto — è un mestiere difficile, quanto quello dei cronisti. Sta a voi trovare le notizie, ma a me essere prudente, molto prudente, quando c'è di mezzo la vita di una persona: cerchiamo di capirci e di rispettare i nostri ruoli ». Nessuno oggi è stato in grado di controllare gli spostamenti del legale dei Getty, C'è chi lo ha visto arrivare al castello degli Odescalchi di Palo ma, tra i cronisti in attesa dinanzi alla suntuosa costruzione settecentesca, nessuno è in grado di affermare per quanto tempo il giovane legale sia rimasto a parlare con la madre di Paul. Su questa assenza da Roma si sono fatte molte ipotesi. Si parla stasera di un contatto diretto con i rapitori ma Iacovoni ce lo ha smentito: « Su questo — ci ha detto — mi potete credere. Nessuna novità». «E da Londra?». «Anche da Londra — ha risposto — niente di nuovo, il buio assoluto». «Questo significa che per la vita di Getty III non si darà un soldo?». «No, non questo. Il riscatto verrà pagato ma non c'è un accordo sul quanto. E questo allunga i tempi, fa crescere la tensione fino a fare saltare i nervi». Anche sulle condizioni di salute di Gail Harris l'unico a dare qualche notizia è ancora l'avvocato Iacovoni. Che dice: «Gail sta a letto; osserva un riposo assoluto, non risponde al telefono. Vede i bambini appena per qualche minuto; segue con scrupolo le indicazioni dei medici». Anche oggi, al castello di Palo, la privacy della signora Getty è stata protetta da una muta di pastori tedeschi ringhiatiti, che al galoppo, sul viale di ghiaia, abbaia rabbiosa a chi tenti di superare i cancelli. Poi arrivano i due «guardaspalle » che oggi, con maggior cortesia, hanno tentato di dissuadere l'attesa. «Siamo i giardinieri — dicono con voce decisa — mala famiglia Getty non è qui; manca dal dicembre scorso e non ci ha informato sulla data di arrivo». Negano l'evidenza con inutile caparbietà, poi, con la loro mole gigantesca, coprono la fuga del giovane americano, il bel Louis che vive ormai con Gail Harris e lascia il castello dall'ingresso di servizio per non rinunciare al sole sul litorale. A chi tenti di chiamare il castello, risponde al telefono una governante che con una giovane cameriera assiste la Getty. « La signora sta male — dice con tono sommesso — ha bisogno di riposo assoluto, non può parlare al telefono. Non si può muovere dal letto; prega di non disturba¬ re ». Ad aspettare che i rapitori si facciano vivi è rimasto nel suo studio del quartiere Prati l'avvocato Iacovoni. Aspetta di sentire la voce « bassa e decisa » di sempre che in « perfetto italiano » gli dica l'ultimo prezzo per la vita di Paul. « Attendo con ansia — dice — e al mio studio risponde sempre qualcuno. Basta comporre il 314.166 di Ro¬ ma. Sono a disposizione ma l'invito è ancora quello di essere ragionevoli nelle richiest - ». « Ragionevolezza — dice stasera il capo della squadra mobile — anche noi ci atteniamo a questo comportamento. Siamo ragionevolissimi. Abbiamo sospeso ogni indagine, anche le più marginali. Vogliamo riavere il ragazzo. Dopo ci metteremo al lavoro e chiariremo lattaria ». Nell'affare Getty stasera si parla di mafia. Il collegamento è ancora quello della Roma notturna, dei balordi dei night, dei killer dei racket. «Chi può avere incontrato Paul Getty?» si domanda il capo della Mobile. « Ci troviamo di fronte un ragazzo insicuro che ancora non ha scelto la sua strada. Lo troviamo contestatore con le molotov contro la polizia; più tardi è pittore, poi, ancora, tra gli hippy. I suoi nudi appaiono ambigui ed efebici su una rivista; i quadri sono però pieni di orizzonti. Poi è con donne fantastiche, con amici un po' strambi, nei locali alla moda e nei ristoranti malfamati. Uno strano tipo di ragazzo, ancora tutto da scoprire ». Francesco Santini Roma. Una recente foto di Paul Getty III tra le gemelle tedesche Zacher (Telefoto)

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