Già una prima condanna per l'aumento dei prezzi di Emilio Pucci

Già una prima condanna per l'aumento dei prezzi Su denuncia di un consumatore Già una prima condanna per l'aumento dei prezzi A Caltanisetta inflitti a un fornaio 4 mesi con la condizionale e 600 mila lire di multa - Commercianti romani affermano che industriali e grossisti della pasta e dell'olio consegnano la merce a prezzi superiori rispetto a quelli del 16 luglio (Nostro servizio particolare) Roma, 27 luglio. Vi sono oggi le prime denunce per far applicare i provvedimenti governativi sul blocco dei prezzi. A Cai- i tanissetta si è mosso un consumatore (primo esempio di collaborazione cittadino-governo) il quale ha denunciato un fornaio per aver venduto il pane a un prezzo più alto di quello imposto dalla apposita commissione provinciale. Il fornaio è stato immediatamente processato per direttissima: 600 mila lire di ammenda e 4 mesi di reclusione con la condizionale. A Roma si sono mosse le associazioni di categoria. E' di questa sera un comunicato della Confesercenti nel quale si denuncia il comportamento di alcuni fornitori industriali e grossisti che, dopo l'entrata in vigore dei decreti sui prezzi, «stanno consegnando ai negozi prodotti soggetti a blocco, a prezzi superiori rispetto a quelli praticati il 16 luglio». La trasgressione avviene, in modo particolare, nei settori della pasta e dell'olio. L'Associazione dei dettaglianti ha subito chiesto un incontro con il Comitato interministeriale dei prezzi (Cip), per «stroncare sul nascere queste speculazioni». Secondo la Confesercenti, le trasgressioni sono possibili in quanto il decreto-legge non obbliga i produttori e i grossisti alla pubblicità dei prezzi, riservando l'obbligo solo ai negozianti. Negli ambienti dei ministeri del Bilancio e dell'Industria si ricorda invece che il provvedimento di blocco è valido anche per i grossisti, in quanto i dettaglianti conoscono i prezzi da loro praticati prima del 16 luglio. Questo vuol dire che se, per esempio, un negoziante non acquista pasta da mesi e nel frattempo il grossista non gli ha comunicato variazioni di prezzo, quest'ultimo avrà l'obbligo di vendere la merce allo stesso prezzo dell'ultima fornitura Si fanno questa sera altre precisazioni, per meglio spiegare ai consumatori il meccanismo dei provvedimenti. Innanzitutto si sottolinea che il governo non ha inteso prendere un provvedimento di calmiere, ma un blocco sui prezzi al 16 luglio scorso. Pertan to è possibile che un prodotto sottoposto a blocco costi in un negozio 100 lire e in un altro 110. L'importante è che il negozio che vendeva a 100 non passi a 110 lire. Solo in questo caso è passibile di de nuncia. Si deve poi tenere presente che i negozianti hanno ancora dieci giorni di tempo per approntare i listini dei prodotti a prezzi bloccati. Per il prezzo del pane, i sindacati hanno inviato al ministro Ferrari Aggradi una lettera dove si chiede che l'Alma (Azienda di Stato per i mercati agricoli) rispetti i provvedimenti adottati dal governo e che sia immediatamente convocato il Comitato dei prezzi per predisporre misure idonee a impedire in ogni caso qualsiasi aumento del pane. I sindacati rilevano di essere a conoscenza che l'Aima fornisce ai panificatori di Reggio Calabria la farina con un aumento di 35 lire al chilo rispetto a quello localmente praticato in luglio. Un'altra iniziativa dei sindacati è rivolta al problema dell'edilizia residenziale. Questa sera la segreteria nazionale dei lavoratori delle costruzioni ha chiesto un incontro con il ministro dei Lavori Pubblici, Lauricella, per chie- dere «l'adozione di urgenti e efficaci misure che garantiscano l'immediata attuazione della legge per la casa, il po tenziamento dell'intervento pubblico in edilizia, la piena occupazione, la realizzazione delle opere pubbliche necessarie allo sviluppo economico e sociale dell'intero paese e particolarmente del Meridio- ne»- Emilio Pucci

Persone citate: Lauricella

Luoghi citati: Reggio Calabria, Roma