LI'tri torna in attivo

LI'tri torna in attivo LI'tri torna in attivo (Segue dalla la pagina) le aziende in pareggio. Senza assenteismo vi sarebbe stato un utile di 53 miliardi. Il significato ultimo delle affermazioni di Petrilli è quindi che le strutture del gruppo sono efficienti e competitive e in grado di remunerare non soltanto il lavoro, le materie prime e i servizi, ma anche il capitale, dato che l'Istituto per la ricostruzione industriale solo per un decimo del suo fabbisogno è finanziato dal fondo di dotazione dello Stato, per il resto si finanzia con le caratteristiche delle imprese private. Né le ragioni della competitività si debbono ai mercati esteri, ai quali Uri ha venduto lo scorso anno solo per 650 miliardi rispetto al fatturato totale di 4.678 miliardi. Le ragioni della « buona salute » tecnico-strutturale del maggior gruppo industriale italiano (a conferma degli analoghi risultati cui si perviene esaminando i calcoli di Mediobanca riferiti alle 655 grandi imprese italiane) si de¬ ve alla sua politica di investimenti in impianti, in ricerca e in uomini. Gli occupati, cresciuti di 31 mila persone, sono diventati 451 mila e per creare e riqualificare, tra di essi, i quadri dirigenti, sono stati spesi circa 20 miliardi. Per la ricerca, il Gruppo ha speso 68 miliardi, un quinto della complessiva spesa dell'industria nazionale. Negli investimenti sono stati spesi 1527 miliardi, 266 in più dell'anno precedente, ( + 21 per cento), tre volte di più della media nazionale. Nel Mezzogiorno, in particolare, sono stati investiti 857 miliardi di lire con un incremento del 31 per cento. Da tutto ciò deriva un certo ottimismo, il quale ha dei limiti solo nelle più immediate e appariscenti incognite della vita nazionale: il valore della lira, all'interno e all'esterno, cioè la capacità di dominare il grado della svalutazione e dell'inflazione. Petrilli ha comunicato che l'Alfa Romeo nel primo trimestre dell'anno ha perso il 10 per cento di produzione, ma ha guadagnato altrettanto nel secondo trimestre. Che cosa accadrà se in autunno i sindacati, per l'erosione monetaria, riapriranno una vertenza sindacale? «La vertenza non dipende dai sindacati. Noi non vogliamo neppure pensare che sia possibile, non intendiamo fare alcun piano nella previsione che esploda. Noi facciamo appello al sistema, non ai sindacati: fermare l'inflazione è una necessità». Il presidente dell'Iri ha fornito notizie di rilievo: la conferma che sono in corso da tempo e con frequenza contatti tra «alcune società che studiano motori: Fiat, Alfa Romeo e gruppi esteri »; l'annuncio che quest'anno Uri lancerà una forma di obbligazioni di « tipo nuovo » con aggancio alle azioni; l'indicazione che l'Aeritalia (Iri-Fiat) sta ristudiando i suoi programmi, anche in funzione di possibili collaborazioni europee; infine, ha ribadito che il quinto centro siderurgico (Gioia Tauro, in Calabria) si sta preparando. g. m.

Persone citate: Petrilli

Luoghi citati: Calabria, Gioia Tauro