Definitivo lo stato giuridico della scuola un provvedimento atteso da trent'anni di Felice Froio

Definitivo lo stato giuridico della scuola un provvedimento atteso da trent'anni Dopo l'approvazione della Camera, ieri quella del Senato Definitivo lo stato giuridico della scuola un provvedimento atteso da trent'anni La legge-delega va oltre la definizione dei diritti e doveri dei docenti: detta norme sull'ordinamento scolastico, istituisce i distretti - Dal 1° settembre indennità annua a tutto il personale - Dal 1° ottobre '74 il collocamento a riposo degli insegnanti è anticipato da 70 a 65 anni - Il riordino dei ruoli (Nostro servizio particolare) Roma, 26 luglio. Il Senato ha approvato definitivamente lo stato giuridico per il personale della scuola. Hanno votato a favore i gruppi della maggioranza; contrari missini, liberali e indipendenti di sinistra, mentre i comunisti si sono astenuti. In una sola seduta — quella di oggi pomeriggio — c'è stata la discussione generale, la replica del ministro Malfatti, i voti sui singoli articoli e infine il voto sull'intera legge. Dopo trent'anni d'attesa gU insegnanti hanno finalmente un loro statuto. Norme rigorose I socialisti hanno presentato alcuni emendamenti, ma, come avevano preannunciato, li hanno subito sostituiti con un ordine del giorno approvato dall'Assemblea. Con esso si « impegna il governo a tener conto delle preoccupazioni emerse dal dibattito e si chiede che i decreti delegati assicurino un'effettiva libertà d'insegnamento, secondo i principi costituzionali, una reale democratizzazione degli organi collegiali della scuola, l'autogestione dei distretti scolastici, la definitiva soppressione dei centri didattici ». Che cos'è lo stato giuridico? Alcuni sindacalisti l'hanno definito «il contratto nazionale di lavoro del personale della scuola», ma in effetti è qualcosa di più: va oltre la definizione dei diritti e dei doveri degl'insegnanti, tanto che detta norma sull'ordinamento scolastico si occupa degli organi collegiali della scuola, istituisce i distretti scolastici. C'è anzitutto da osservare che si tratta di una legge delega: questo vuol dire che il governo è autorizzato a emanare decreti aventi forza di legge entro i termini stabilìti e seguendo i criteri indicati. Tutti i decreti dovranno essere emanati entro nove mesi dall'entrata in vigore della legge delega. Una delle norme che sarà attuata presto è quella sull'assegno perequativo: dal primo settembre 1973 al personale docente e non docente viene concessa un'indennità annua pensionabile diversa a seconda dell'anzianità di servizio. Per i professori di ruolo va da un minimo di 770 mila lire annue lorde (dal parametro 190 al 257) a un massimo di 1 milione 440 mila lire (dal 530 al 609); per i docenti di ruolo 6 va da un minimo di 720 mi¬ la lire a un massimo di 1 milione 55 mila lire; per il personale non insegnante da 600 mila a 1 milione 55 mila lire. Dal primo gennaio 1976 verranno riordinati i ruoli dei docenti: uno per i laureati e l'altro per i diplomati; sono però previste carriere diverse a seconda ohe si tratti di docenti che insegnino nelle secondarie o nelle elementari e nelle scuole materne. Poiché l'unificazione dei ruoli accelererà la carriera degl'insegnanti, i benefici economici avranno una decorrenza differita: metà dal primo luglio 1976, l'altra metà dal primo luglio 1977. Dal primo ottobre 1974 il collocamento a riposo degli insegnanti (finora andavano a 70 anni) è anticipato al sessantacinquesimo anno, ma può restare in servizio fino a 70 anni chi non abbia raggiunto il massimo degli anni, cioè 40. Circa 170 mila professori passeranno nei ruoli con decorrenza primo ottobre 1974: tutti gli abilitati con incarico a tempo indeterminato, che nell'anno accademico 1973-74 abbiano una cattedra o un posto orario, saranno sistemati definitivamente e manterranno la cattedra o il posto che ricoprono. I decreti delegati dovranno stabilire il numero delle ore d'insegnamento e quelle riguardanti le attività parascolastiche, nuove norme di reolutamento degli insegnanti, le modalità per conseguire la abilitazione, per i concorsi e l'aggiornamento dei docenti. In prospettiva tutti gli insegnanti, compresi quelli delle scuole materne e delle elementari, dovranno avere una preparazione a livello universitario. D'ora in poi saranno abolite le note di qualifica dei docenti. / nuovi distretti Gli organi collegiali della scuola sono previsti a livello di istituto e di circolo didattico, a livello distrettuale, provinciale e nazionale. I decreti fisseranno il numero dei componenti di ogni organo e la ripartizione dei rappresentanti riservando il 50 per cento del totale al personale della scuola; il numero dei componenti del consiglio di istituto e di circolo non potrà essere supe riore a venti. L'articolo 7 parla dell'istituzione dei distretti scolastici e dice che il ministero suddividerà «il territorio regionale in comprensori scolastici chiamati distretti». Si tratta di una suddivisione del territo rio che tiene conto del numero degli abitanti, della popolazione scolastica, degli edifici esistenti, delle vie di comunicazione che collegano i comuni tra loro. Ognuna di queste zone, che dovrà comprendere tutti i tipi di scuola dalla materna agli istituti superiori, costituisce un distretto scolastico. Un organo cioè che ha una certa autonomia e che coordina le scuole, l'attività didattica provvede all'assistenza scolastica, mette a disposizione degli alunni biblioteche, impianti sportivi, mense, ambulatori medici. Nell'ambito del distretto ogni ragazzo deve avere le possibilità di scegliere liberamente il tipo di scuola o il corso degli studi. Felice Froio

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