Caso "Messaggero" nuove polemiche di Alessandro Perrone

Caso "Messaggero" nuove polemiche Dopo la sentenza Caso "Messaggero" nuove polemiche Roma, 26 luglio. Continuano le reazioni e le polemiche alla sentenza del pretore Pucilli, che. conferma Alessandro Perrone alla direzione del Messaggero. L'avvocato della Federazione della stampa. Nino Gaeta, risponde alla nota del partito liberale che criticava il pretore: «Il pli è in grave errore per la scarsa conoscenza dello Statuto dei lavoratori e della giurisprudenza consolidata dei pretori che applicano una sentenza delle sezioni unite della Corte di Cassazione». «L'art. 28 dello Statuto, dice Gaeta, non tutela affatto il singolo lavoratore colpito da misure repressive antisindacali, bensì l'Associazione na¬ zionale dei lavoratori, che nel caso specifico è la Federazione nazionale della stampa. Ne risulta che il pretore ha applicato la legge decretando l'illegittimità di un atto adottato dalla società editrice contro la rivendicazione della redazione del Messaggero ad interloquire sull'avvicendamento della direzione del giornale ». Il consigliere di corte d'appello, Michele Coirò, ha dichiarato: «E' da salutare con entusiasmo il fatto che lo Statuto dei lavoratori sia servito a tutelare, oltre che la libertà sindacale, anche la libertà di stampa. La violenta reazione che si è scatenata contro la decisione del pretore di Roma proviene proprio da persone e forze politiche ed economiche che favoriscono la concentrazione dei giornali». Per il giudice Mario Barone «la decisione del pretore Fucini dà la dimensione di una giustìzia sociale, cioè concreta e sostanziale, non formale ed astratta. Una giustizia cioè che soddisfi al compito assegnato dall'art. 3 della Costituzione a tutte le forze sociali della Repubblica ». f. (.

Persone citate: Fucini, Gaeta, Mario Barone, Michele Coirò, Nino Gaeta

Luoghi citati: Roma