Quali sono le difficoltà per i "Buoni del Tesoro,,

Quali sono le difficoltà per i "Buoni del Tesoro,, Due avvenimenti finanziari sintomatici Quali sono le difficoltà per i "Buoni del Tesoro,, Il sistema bancario italiano ha rifiutato lunedì di sottoscrivere 300 miliardi di Btn al 7%, mentre quello inglese ha sottoscritto mezzo miliardo di dollari a favore di Mediobanca - Il mercato dei capitali è internazionalizzato: anche il nostro Stato deve adeguarsi ( Nostro servizio particolare) Roma, 24 luglio. Il sistema bancario italiano ha ieri rifiutato di sottoscrivere i 300 miliardi di Buoni dr' Tesoro offerti al 7 per cento d'interesse annuo (cioè 7,53 per cento effettivo), mentre il sistema bancario inglese ha invece sottoscritto mezzo miliardo di dollari a favore della Mediobanca. La banca finanziaria italiana ha però accettato di pagare un tasso d'interesse assai più alto. Il denaro che ha preso lo dovrà utilizzare all'interno, quindi facendolo pagare molto caro, certamente più del 10 per cento annuo, per il prossimo periodo. Ma il tasso d'interesse di quest'operazione potrebbe scendere: esso infatti è collegato al costo del denaro che sarà pagato sul mercato inglese dall'eurodollaro. Il significato dei due avvenimenti è chiaro: ormai il mercato dei capitali è internazionalizzato anche per l'Italia, di conseguenza lo Stato italiano vi si deve adeguare, pena il fallimento delle sue emissioni. Si tratta di una svolta difficile, in un paese nel quale il bilancio pubblico è abituato ad attingere al risparmio privato secondo canoni antichi e stabili. La legge di bilancio non è adeguata alla mobilità del mercato: il mercato mondiale offre condizioni nelle quali il costo del denaro è molto variabile; il bilancio dello Stato italiano chiede invece certezza, pretende di prefissare l'interesse da pagarsi. Nelle condizioni attuali diventa quindi difficile, per il bilancio dello Stato, finanziare una parte del proprio deficit mediante l'assunzione di prestiti contratti nella forma di Buoni del Tesoro. Di conseguenza occorre ormai mutare le forme di assunzione di prestiti: sarà necessario modificare le norme di bilancio sull'emissione di Buoni del Tesoro, oppure rinunciarvi. Questo, ma solo in ordine di tempo, è l'ultimo dei problemi che si pone all'attuale governo, nel momento di redigere il bilancio di previsione dello Stato per il 1974. Mutamenti nelle leggi e, più ancora, nelle norme tacite dell'attività finanziaria dello Stato non sono ottenibili né facilmente né tempestivamente. E' probabile che il governo debba accentuare il suo ricorso alla Cassa depositi e prestiti, che è praticamente finanziata mediante i depositi fruttiferi postali. Se sarà necessario ampliare il volume del ricorso alla «Cassa» si do¬ vrà però anche aumentare l'interesse che le Poste concedono ai loro depositanti, a coloro che trasferiscono alle Poste il proprio risparmio. In definitiva anche nel settore del finanziamento mediante il «mercato», l'attuale governo si trova a patire le conseguenze del fuoco inflazionistico che ha fatto «terra bruciata» tutto intorno a sé. Anche questo era stato previsto: un anno fa, quando alcuni economisti parlarono dell'opportunità di svalutare la lira, da altre parti venne rilevato che si sarebbe trattato d'una operazione nella quale v'erano più svantaggi che vantaggi, essendo l'Italia un paese nel quale lo sviluppo dell'attività sociale dello Stato era stato praticamente finanziato dai risparmiatori privati, mediante la loro sottoscrizione di Buoni del Tesoro. E la condizione per farli sottoscrivere, a contenuti tassi di remunerazione, era data dalla stabilità della lira. L'instabilità esterna della lira, la sua perdita di valore internazionale e nazionale, ha filato con l'annullare, almeno momentaneamente, la possibilità di ricorrere ai Buoni del Tesoro. La necessità di attingervi dovrà costringere a ristabilizzare al più presto la lira. Il ristabilimento certo del suo valore potrà poi consentire di offrire Buoni del Tesoro a categorie di risparmiatori che si muovono al di fuori del circuito bancario: assicurazioni, fondi previdenziali. Giulio Mazzocchi canadese 618,30 (618,50); lira sterlina 1564,60 (1566,90); corona danese 112,50 (112,50); corona norvegese 117,25 (117,50); corona svedese 153,50 (153,40); fiorino olandese 240,85 (240,85); franco belga 17,30 (17,25); franco francese 152,60 (152,60); franco svizzero 220,28 (220,18); marco tedesco 268,50 ( 267,70); scellino austriaco 36,29 (36,29); escudo portoghese 28 (27,85); peseta spagnola 10,98 (10,98); yen giapponese 2,34 (2,33). Banconote: dollaro Usa 580613,50 (580-613,50); lira sterlina 1567; (1566); franco svizzero 219,50 (219,50); franco francese 150,50 (150,40); franco belga 17,10 (17,05); marco tedesco 267 (265,50); scellino austriaco 36,10 (36,10); peseta spagnola 11,35 (11,50); escudo portoghese 29 (28,80); dollaro canadese 610 (610); fiorino olandese 237 (237); corona danese 112 (112); corona svedese 150 (150); corona norvegese 116,50 (116,50); dinaro jugosl. taglio piccolo 45 (45); taglio grande 45 (45); dracma greca taglio grande 20,30 (20,30); taglio piccolo 21 (20,80); yen giapponese 2,28 (2,30).

Persone citate: Giulio Mazzocchi

Luoghi citati: Italia, Roma, Usa