Il negoziante cambia versione: "Non volevo sparare, il colpo mi è partito per sbaglio,,

Il negoziante cambia versione: "Non volevo sparare, il colpo mi è partito per sbaglio,, Ricostruita la tragedia della donna uccisa dal marito Il negoziante cambia versione: "Non volevo sparare, il colpo mi è partito per sbaglio,, In un primo tempo aveva detto d'aver voluto uccidere il ladro - Ieri ha precisato : "Era buio pesto, non potevo vedere nessuno, intendevo solo spaventare" - E' tornato nell'alloggio con il magistrato alla stessa ora, ha ripetuto gli stessi gesti in uguali condizioni d'ambiente - Oggi la decisione: omicidio volontario o colposo? Albino Dresco, 11 commerciante che per un tragico errore ha ucciso la moglie, scambiandola per un ladro, ha rivissuto ieri notte quegli attimi drammatici. II sostituto procuratore della Repubblica, dott. Miletto, che lo aveva Interrogato per oltre tre ore in carcere, ha deciso di compiere un sopralluogo, nell'attico di via Ravenna 13, al quinto plano: « Era necessario, per ricostruire l'accaduto nelle stesse circostanze, nella stessa ora, nello stesso ambiente », ha detto II magistrato. Albino Dresco ha modificato certe sue precedenti affermazioni. In questura aveva detto: « Ho sentito dei rumori, sono sceso dal letto. Ho Intravisto In corridoio un'ombra, ho pensato che fosse un ladro e ho sparato per ucciderlo ». Non si sa con precisione che cosa abbia detto al magistrato, a causa del segreto istruttorio. Ma avrebbe fatto, press'a poco, questa dichiarazione: « Un Incubo, si è svolto tutto in pochi attimi. Ho afferrato la pistola, sono corso verso il corridoio. E' partito il colpo nel buio fitto, per sbaglio. Non vedevo nessuna ombra, non volevo neppure sparare ». « E' un uomo distrutto, sconvolto », dicono gli Inquirenti. Il dott. Miletto nel pomeriggio lo ha interrogato a lungo. Erano presenti i difensori, avvocati Chiusano e Gabri. Il commerciante ha ricostruito quei drammatici minuti, ha ricordato la sua vita con la moglie, scoppiando spesso in pianto. Più di una volta, stringendosi il capo tra le mani ha detto: « Ma come ho fatto, perché ho sparato, perché ho ucciso Lidia ». Il giudice ha voluto sapere quando e come Albino Dresco aveva subito i precedenti furti, perché aveva trasformato il suo elegantissimo alloggio in un bunker. « Forse voi non capite — ha risposto l'imputato — quel che voleva dire per me essere derubato: anni di lavoro, debiti pagati con sacrifici, o ancora da pagare. Tutto distrutto, in pochi istanti ». Era ossessionato dalla paura. Come la moglie, Lidia. Lo dimostra un particolare che Albino Dresco ha ricordato ieri. <i Una settimana fa — ha detto — mi ero alzato nella notte, per andare in bagno. Erano le tre. Mìa moglie si svegliò di soprassalto, credette ci fossero i ladri, si mise a gridare, correndo nel corridoio ». Lidia Dresco era esaurita, aveva bisogno di sonniferi per riposare. L'incubo del ladro che entra silenzioso e porta via tutto le stava facendo saltare i nervi. Come al marito. Ieri notte Albino Dresco ha accompagnato il magistrato nell'appartamento e gli ha mostrato le grate, 1 lucchetti, le catene, i segnali di allarme acustici ed elettronici con 1 quali difendeva l'alloggio. Ha esclamato: « Li ho messi dopo che nell'ottobre scorso un ladro stava per entrarmi in casa. Mai nessuno ha capito dove fosse passato per arrivare al mio attico. Sono diabolici ». L'alloggio era esattamente come lo aveva lasciato alle 2,30 di quella notte, quando ne usci tenendo tra le braccia la moglie, oramai agonizzante. Sul tavolo ancora i bicchieri, 11 posacenere colmo di sigarette, attorno al quale conversarono 1 coniugi Dresco e due amici d'infanzia, Sergio e Anna Maria Calvi. Anche a loro, quella sera, aveva parlato, per l'ennesima volta del ladri: « Quei maledetti, possono rovinarmi. Ci hanno già provato quattro volte, in casa e in negozio ». Il sostituto procuratore della Repubblica, dott. Miletto, già come in carcere, ha cercato di ripeterà minutamente quanto avvenne c,ualla notte. Questa la versione del Dresco: « Stavo riposando, ero agitato. Un rumore proveniente dal bagno mi ha svegliato di colpo. Con in testa un'idea sola: i ladri. Ho afferrato la pistola, ho allungato una mano sul letto, ho creduto ci fosse Lidia. Mi sono alzato, ho fatto qualche passo. Era buio fitto, non si vedeva nulla ». Aggiungono i difensori: « Ha un lieve difetto ad una gamba, senza le scarpe ciondola leggermente. E' un particolare importante: eccitato come doveva essere in quegli attimi ha fatto frettolosamente alcuni passi, è inciampato ». Ha continuato Albino Dresco: « Camminavo con la pistola tesa in avanti. E' partito un colpo. Ma non vedevo nessuno, il buio era completo. Quando ho sentito il gemito, ho capito che avevo colpito Lidia ». La donna — secondo i difensori — stava uscendo proprio in quell'istante dal bagno: 11 proiettila l'ha colpita alla gola, reci¬ dl dendo l'aorta. « L'ho presa tr-a le braccia e l'ho adagiata sul letto. Ho telefonato ad un medico, alla polizia, non capivo più nulla ». Durante gli interrogatori, durante il sopralluogo, più volte ha ripetuto: « Vi ho detto tutto, adesso basta, lasciatemi solo andare al funerale di Lidia, poi fate dt me quello che volete. Uccidetemi ». La nuova versione di Albino Dresco, la ricostruzione che egli ha fatto al magistrato, pone sotto una nuova luce l'intera vicenda, almeno sotto l'aspetto giudi¬ zlehznvsr ziario. Infatti lo stesso dott. Miletto, pur confermando l'arresto, ha rimandato ad oggi la definizione del reato. Per ora, l'alternativa resta in sospeso: omicidio volontario o colposo? In questo secondo caso Albino Dresco vorrebbe scarcerato. Albino Dresco, vinto dallo sconforto, sul letto dove dormiva con la moglie - Dopo il sopralluogo, con il suo difensore

Persone citate: Anna Maria Calvi, Chiusano, Gabri, Lidia Dresco, Miletto