L'amarezza di Panatta

L'amarezza di Panatta Dopo la finale europea via libera ai ribelli L'amarezza di Panatta "Io e Paolo pensavamo proprio di poter tornare in azzurro contro i cechi" - "E' una decisione che non riusciamo a comprendere" « Il consiglio direttivo della Federazione Italiana tennis, riunitosi a Torino il glomo 21 luglio, ha deciso di accogliere parzialmente le richieste dei giocatori Adriano Panatta e Paolo Bertolucci consentendo loro, a partire dal 6 agosto 1973, di riprendere la attività agonistica partecipando a tornei sia in Italia che all'estero. Tale decisione verrà comunicata alla Federazione Internazionale ». Questo il comunicato stampa emesso dalla Federtennis mentre era In corso l'incontro di doppio di Coppa Davis. Un comunicato che ha avuto il solo merito di distogliere l'attenzione dal brutto incontro che si disputava. Per il resto provocava solo rabbia, una grande rabbia. La finale della zona europea si disputerà dal 3 al 5 agosto, la riduzione della pena parte dal 6 agosto. Dunque la Federtennis non vuole Panatta e Bertolucci In campo nell'eventuale Anale con la Cecoslovacchia. Incredibile ma vero. La Federazione pagherà al due giocatori lo stipendio di agosto ma ne rifiuta l'impiego nella più importante delle manifestazioni, proprio quella che fa nascere la stipulazione dei contratti. Da aggiungere che II provvedimento — a quanto detto dal vice presidente Galgani nella conferenza stampa di Milano — è pure illegale. A nostra precisa domanda sulle possibilità di appello dei giocatori ci fu risposto — con la citazione di articoli dello statuto e regolamento federale — che contro la decisione del Consiglio i giocatori avrebbero potuto ricorrere solo all'assemblea nazionale, fissata per il mese di gennaio del prossimo anno a Bari. Oggi evidentemente le carte sono cambiate. Panatta e Bertolucci sono in vacanza a Ponza ed hanno appreso da noi la notizia, al telefono. Abbiamo trovato Panatta, gli abbiamo letto il comunicato. Il giocatore è ammutolito. « E' uno scherzo, è impossibile che ci riducano la squalifica e non ci facciano giocare In Coppa Davis. Quale significato ha allora il provvedimento? E pensare che lunedi saremmo dovuti rientrare a Roma per Iniziare ad allenarci intensamente proprio pensando alla finale con la Cecoslovacchia. Ora dovrò avvisare Paolo Bartoluccl quando rientra, non ho proprio il coraggio di parlargli. Anche lui teneva moltissimo al prossimo turno di Coppa Davis. Non volevamo certo togliere il posto a Zugarelli e Barazzutti che sono stati bravissimi contro la Spagna ma tutti insieme avremmo potuto cercare di realizzare un grosso exploit ». « lo quest'anno — ha proseguito Panatta — non mi sento certo inferiore a Kodes e nei confronti di Hrebec penso che si poteva fare un pensierino per conquistare tutti e due i punti, anche considerando le difficoltà di giocare fuori casa. Peccato, quest'anno sia io che Paolo avevamo ottenuto buoni risultati nei tornei ed avremmo voluto darne conferma anche in Coppa Davis, purtroppo questa possibilità è sfumata ». « Ma non è possibile fare nulla?» chiede Panatta con grande rammarico. Purtroppo pensiamo proprio che non ci sia nulla da fare. Hanno sbagliato una prima volta I dirigenti della Federtennis squalificando i due giocatori senza prima attendere il verdetto di altre Federazioni, hanno sbagliato ancor più oggi rlducendo in modo ridicolo la squalifica (la decisione è stata presa con 6 voti favorevoli e 2 contrari). Se si voleva escluderli dalla Davis, tanto valeva mandarli a giocare in America, al torneo di Louisville che inizia il 28 luglio ed a quello di Cincinnati che comincia il 4 agosto, limitando la squalifica ai soli incontri di Coppa Davis, come ha fatto la Spagna. Ma nel tennis italiano II buonsenso è proprio raro trovarlo. r, c. Adriano Panatta