Senza medicine negli aeroporti di Marco Tosatti
Senza medicine negli aeroporti Nei pronto soccorso Senza medicine negli aeroporti A Punta Raisi, se qualcuno sta male, non si possono usare le ambulanze riservate agli incidenti - L'ambulatorio sistemato in un garage (Nostro servizio particolare) Roma, 21 luglio. Il 14 giugno un uomo di 63 anni, Ignazio Ciaccio, sofferente di disfunzioni cardiache, è morto a Punta Raisi, mentre attendeva che un'ambulanza della Croce Rossa giungesse da Palermo per trasportarlo all'Ospedale Civico. Ignazio Ciaccio avrebbe dovuto partire, in barella, per Pisa, per essere curato in una clinica specializzata. Poco prima del decollo è stato colpito da un attacco ed il medico di guardia al pronto soccorso dell'aereoporto ha stabilito che, in quelle condizioni, il viaggio non era possibile. E' stata avvertite, la Croce Ros- sa, ma quando l'ambulanza, che ha impiegato 45 minuti per percorrere i 27 chilometri di autostrada, è arrivata, l'uomo era già morto. « A Punta Raisi, vicino al nostro pronto soccorso — dice il dottor Gabriele Cardaci, vicesegretario del sindacato medici civili aeroportuali — sono parcheggiate nove ambulanze. Però, a parte il problema degli autisti, che fanno servizio solo di giorno, questi mezzi non si possono toccare, se non nel caso che cada un aereo. Se qualcuno si sente male, bisogna arrangiarsi». Di recente un operaio dell'Alitalia ha subito un grave infortunio sul lavoro: una gomma che stava gonfiando è esplosa, e l'armatura metallica gli ha re ciso arterie e vene all'altezza del polso. Il pronto soccorso di Punta Raisi è situato in una specie di «garage» in muratura, che avrebbe dovuto ospitare il motoscafo di soccorso, necessario nel caso che un aereo cada in mare. Sembra che si siano accorti che, in caso di burrasca non era possibile varare il natante, e hanno desti nato la costruzione ad un al tro uso. «Abbiamo bisogno di tutto: il lettino da vìsita è stato comprato da un collega, di tasca sua — prosegue il dottor Cardaci». «A Fiumicino — interviene il segretario del sindacato medici civili, dottor Pierluigi De Mitri — le condizioni sono naturalmente migliori, dal punto di vista dei medicinali e delle attrezzature, ma affrontiamo egualmente problemi gravissimi: lo spazio, e le ambulanze». Il pronto soccorso del «Leonardo da Vinci» dispone di due stanzette, con due lettini: non è molto, se si considera che per l'aeroporto transitano ogni anno dagli otto ai dieci milioni di passeggeri. Le ambulanze ci sono (una quarantina), ma gli autisti e gli avieri alloggiano a un paio di chilometri dall'aerostazione. In caso di allarme improvviso, specie di notte, ci possono essere ritardi, quan do ogni secondo è prezioso «Siamo in grado di fronteggiare le piccole emergenze — conclude il dottor De Mitri — nor- quelle grandi». Il servizio sanitario è uno dei tre cardini sui quali si regge il funzionamento di ogni aereoporto: gli altri due sono la torre di controllo ed il servizio antincendio. Se uno di questi fattori viene a mancare, lo scalo non è «operabile». «Metteteci in condizione di lavorare meglio — chiede il sindacato al ministero — e regolarizzate la nostra posizione. Abbiamo diritto anche noi a ferie pagate, alla copertura assicurativa per gli in fortuni in servizio ed al trattamento di malattia». Non sarebbe saggio esasperare una situazione già al punto di rottura: uno sciopero potrebbe creare grosse difficoltà al traffico aereo. Marco Tosatti
Persone citate: Cardaci, De Mitri, Gabriele Cardaci, Ignazio Ciaccio, Leonardo Da Vinci, Pierluigi De Mitri, Raisi
Luoghi citati: Palermo, Pisa, Punta Raisi, Roma
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