Esce dal carcere e tenta d'assassinare il cognato

Esce dal carcere e tenta d'assassinare il cognato Sfruttatore soggetto a vigilanza speciale Esce dal carcere e tenta d'assassinare il cognato Prima dilapida i risparmi della moglie, poi la massacra di botte perché non può comprargli l'auto - La donna sviene in fabbrica, il fratello di lei viene a protestare ed è accoltellato due volte Uno sfruttatore appena uscito di prigione è tornato dalla moglie, ha dilapidato tutti 1 suol risparmi, le ha chiesto altri soldi per comperarsi un'auto e l'ha presa a calci perché non poteva darglieli. Poi ha tentato di uccidere il fratello di lei che veniva a chiedergli spiegazioni. Ora I carabinieri lo ricercano per tentato omicidio. Si chiama Giovanni Anello, 27 anni, abita a Grugllasco in viale Gramsci 2. La sua vita è ricca sol¬ tanto di condanne. Furto, contrabbando, sfruttamento ed istigazione della prostituzione, sospetto aderente a cosche mafiose. Il 4 marzo del 1970 il tribunale di Caltanissetta l'ha dichiarato pericoloso ed aveva deciso di privarlo del diritto di residenza. Due mesi fa è uscito dalle « Nuove » ed è stato sottoposto a vigilanza speciale. Tornato libero si è anche ricordato di avere una moglie, Giulia, 26 anni, e tre figli, il più piccolo di 1 anno, il maggiore di 5 e aveva deciso di raggiungerli. « Continue liti — dicono i conoscenti — che spesso sfociavano in botte. Giovanni pretendeva d'essere l'uomo nella famiglia, voleva che la donna lavorasse per lui ». Per Giulia Anello è Incominciato il calvario. Ogni giorno il marito voleva soldi, le sequestrava la paga da operala e andava a spenderla al bar con gli amici. In questi due mesi 1 pochi risparmi che la giovane aveva fatto durante la carcerazione del marito, circa 400 mila lire, sono svaniti. Ma l'uomo non era contento. « Vocilo l'auto — ripeteva — devi darmi 200 mila lire per l'anticipo. Come procurartele è affar tuo ». Qualcuno a Grugllasco si era Interessato al suo caso e aveva proposto all'Anello un lavoro onesto, prima in fonderia, poi in una fabbrica di stampi. Ma aveva sempre rifiutato: « Lavori troppo pesanti. Potrei accettare un posto di usciere in Municipio o qualcosa del genere». L'episodio più grave è accaduto ieri. Durante l'intervallo di mezzogiorno ha di nuovo preteso 1 soldi per l'auto dalla moglie, che gli ha risposto di non avere più una lira. Allora si è scagliato a calci e pugni sulla donna, finché è stramazzata per terra svenuta. Giulia Anello si è riavuta, non ha detto nulla a nessuno ed è andata in fabbrica. Qui ha perso di nuovo i sensi ed è accorso il fratello, Giuseppe Altovino, 32 anni. Rivoli, via Po 23, che lavora nello stesso stabilimento. Giuseppe ò corso dal cognato per « chiedere spiegazioni » e Giovanni Anello ha risposto con il coltello. «Mi sono difeso — racconta l'aggredito — ho parato il primo colpo che mi ha squarciato il braccio. Poi ho sentito la lama al collo ed il sangue colarmi addosso ». Ha trovato la forza di rialzarsi e ha raggiunto l'ospedale di Rivoli, dove è stato giudicato guaribile in venti giorni. Giuseppe Altovino, accoltellato dal cognato, e la sorella

Persone citate: Giovanni Anello, Giulia Anello, Giuseppe Altovino, Tornato

Luoghi citati: Caltanissetta