Messaggero: prima riunione mercoledì presso il ministro di Alessandro Perrone
Messaggero: prima riunione mercoledì presso il ministro Bertoldi tenta di sbloccare la vertenza Messaggero: prima riunione mercoledì presso il ministro Convocati la proprietà e ì giornalisti interessati al contratto integrativo aziendale - Comitato di redazione e sindacati dei poligrafici chiedono la conferma di Alessandro Perrone a direttore, in base allo statuto dei lavoratori (Nostro servizio particolare) Roma, 19 luglio. Il ministro del Lavoro Bertoldi ha convocato per mercoledì 24 luglio alle 10 la proprietà e i giornalisti del Messaggero interessati al contratto integrativo aziendale. Alla riunione parteciperanno l'ingegner Ferdinando Perrone, presidente della società editrice Il Messaggero, il comitato di redazione (i giornalisti Capriotti, Leonardi e Gnasso), il dottor Gianni Granzotto, presidente degli editori e Luciano Ceschia, segretario nazionale della Federazione della stampa. La vicenda del Messaggero, che dura ormai da due mesi, è entrata in una fase «sindacale»: da mercoledì il giornale non esce perché i giornalisti rivendicano un contratto integrativo che assicuri al comitato di redazione il parere scritto e vincolante sul cambiamento del direttore, sui licenziamenti e sui mutamenti delle mansioni. Il ministro Bertoldi (che ieri aveva ricevuto una delegazione di gior nalisti) ha ritenuto di convocare le parti per tentare di comporre questa vertenza. Oggi il presidente del Senato, Giovanni Spagnolli, ha ricevuto una delegazione di giornalisti del «Messaggero» e del «Secolo XIX», i quali gli hanno illustrato la situazione dei due quotidiani nell'ambito dei problemi dell'informazione. Ma le questioni legali si accavallano: i sindacati provinciali dei poligrafici e dei cartai di Roma e il comitato di redazione del Messaggero, avvalendosi dell'art. 28 dello statuto dei lavoratori, hanno chiesto alla pretura di confermare Alessandro Perrone nella direzione del giornale. Un collegio di legali costituito da sette avvocati ha presentato un ricorso che, tra l'altro, afferma: « La revoca del direttore, con procedura senza precedenti, costituisce izcvsePpr comportamento diretto ad impedire e limitare l'esercizio della libertà e dell'attività sindacale ». Il pretore Fucini ha immediatamente convocato per domattina il presidente della società II Messaggero Ferdinando Perrore e i due direttori Alessandro Perrone e Luigi Barzini. Il dottor Giovanni Mirabile, presidente della sezione feriale della corte d'appello, ha convocato per domani i legali di Luigi Barzini e di Alessandro Perrone per ascoltare le rispettive ragioni prima di decidere sull'esposto dell'attuale direttore contro la ratifica da parte del tribunale civile della nomina di Barzini a nuovo direttore responsabile del Messaggero. Si prevede che il magistrato possa emettere la relativa ordinanza nei primi giorni della prossima settimana. Frattanto il sostituto procuratore della Repubblica Vittorio Occorsio, che s'interessa dell'aspetto penale, continua gli interrogatori. Dopo aver sentito Alessandro Perrone e Barzini, ha interrogato come testimoni il direttore amministrativo del giornale dottor Luigi Guastamacchia e il notaio Paolo Cappello. Quest'ultimo lo scorso 2 luglio accompagnò Barzini nella sede del Messaggero e verbalizzò l'opposizione di Alessandro Perrone a che il collega si insediasse al posto di direttore. Il dottor Occorsio continua anche a sequestrare ogni giorno tre copie del Messaggero, quando il quotidiano esce tra uno sciopero e l'altro. Con una recente ordinanza egli ha ritenuto che, allo Stato, sia sufficiente procedere al sequestro di alcune copie da allegare agli atti, anche se rientra nelle sue facoltà il sequestro dell'intera tiratura del giornale, in quanto esso riporta quale direttore responsabile il nome di Perrone, mentre nell'apposito registro dei direttori responsabili esi- stente in tribunale risulta quello di Barzini. L'Istituto centrale di statistica (Istat) ha reso noto oggi che negli ultimi due anni, dal 1970 al 1972 la stampa di informazione (quotidiani e settimanali) è scesa da 213 unità a 197 (attualmente sono 78 quotidiani e 119 settimanali). I periodici invece sono aumentati di 523 unità raggiungendo la cifra di 8153. Nel 1972 i quotidiani e i settimanali hanno avuto una diffusione complessiva di 2 miliardi 419 milioni di copie; le copie dei 78 quotidiani hanno raggiunto i 2 miliardi 267 milioni, mentre i 119 settimanali (rotocalchi) hanno tirato 151 milioni di copie. Gli 8153 periodici hanno avuto una diffusione complessiva di 1 miliardo 932 milioni di copie: il maggior numero ha periodicità mensile (2687), seguono i trimestrali, quadrimestrali e semestrali (1661) con 33 milioni di copie. Meno numerosi i quindicinali (645 con 159 milioni di copie): i settimanali non compresi tra la stampa d'informazione generale destinati al grande pubblico sono 526 con una diffusione di 1 miliardo 122 milioni di copie. Questi periodici sono suddivisi in 28 categorie: 1267 trattano scienze politiche, economia e politica; 664 si occupano di diritto, amministrazione pubblica, sicurezza sociale, assicurazioni; 590 di religione e teologia; 436 di medicina e igiene. Tra quelli a carattere specialistico sono da segnalare i giornali aziendali (330), quelli di divertimenti, giochi e sport (329), i periodici d'arte (244) e di letteratura (149). f. f.
Luoghi citati: Roma
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