Nuovo governo in Val d'Aosta Il pci entra nella maggioranza di Giorgio Giannone

Nuovo governo in Val d'Aosta Il pci entra nella maggioranza A quaranta giorni dalle elezioni regionali e dopo intense trattative Nuovo governo in Val d'Aosta Il pci entra nella maggioranza La maggioranza (19 voti su 35) è formata da 8 democratici popolari, 7 comunisti, 2 dell'unione progressisti, 2 socialisti • I comunisti sono nella maggioranza, ma non nella giunta - In sede di trattativa hanno rinunciato agli assessorati, in cambio della presidenza dell'assemblea, che è toccata a Dolchi - Presidente della Giunta Cesare Dujany (Dal nostro corrispondente) Aosta, 19 luglio. La Regione autonoma della Valle d'Aosta, a 39 giorni dalle elezioni regionali, ha il suo nuovo governo. Il parlamento valdostano, dopo le tre sedute dei giorni scorsi conclusesi con un nulla di fatto, ha eletto l'ufficio di presidenza del Consiglio e la nuova giunta. Presidente dell'assemblea è il comunista Giulio Dolchi, 52 anni, presidente dell'Anpi valdostana, sindaco di Aosta dal 1954 al 1966, consigliere regionale dal '63: ha ottenuto 19 consensi dei 34 consiglieri presenti in aula (era assente il consigliere del Rassemblement Valdótain, Ida Viglino). Vicepresidenti sono risultati eletti: Pietro Posson (dell'Union Valdótaine, all'opposizione), l'avv. Giorgio Chanu (de- mopopolare) e Maria Celeste Perruchon ved. Chanoux (dell'Union Valdótaine Progressiste). La compagine di maggioranza, formata da 8 consiglieri democratici popolari, 7 comunisti, 2 «unionisti progressisti» e da 2 socialisti (il terzo consigliere del psi ha dichiarato la propria astensione in dissenso con le direttive del partito) ha nominato presidente della giunta di dott. Cesare Dujany, 53 anni (demopopolare), che ha presieduto negli ultimi tre anni il governo uscente, e su proposta di questi i 7 assessori. L'assessorato Agricoltura e Foreste è stato assegnato a Ferruccio Lustrissy, 43 anni (demopopolare, già assessore uscente alla Pubblica Istruzione); la Pubblica Istruzione al geom. Ilario Lanivi, 34 anni (demopopolare, già presidente della Programmazione regionale); l'Industria e Commercio al geom. Ettore Marcoz, 30 anni, (unionista progressista, già sindaco di Brissogne); ai Lavori Pubblici è stato riconfermato il geom. Angelo Pollicini, 49 anni (demopopolare); alla Sanità è stato pure riconfermato l'ing. Carlo Benzo, 49 anni, (demopopolare); alle Finanze, Giuseppe Albaney, 44 anni (demopopolare, già assessore all'Industria e Commercio); infine al Turismo, Antichità e Belle Arti, è stato riconfermato il geom. Bruno Milanesio, 31 anni (del psi). La nuova maggioranza consta attualmente di 19 consiglieri su 35. Il socialista Michele Di Stasi ha dichiarato in apertura dei lavori di astenersi dalle votazioni « onde giungere al superamento di accordi che la base socialista , \^^^&^!^'^ Stasi ritiene infatti che sia una « ingiustificata compressione dei socialisti » l'assegnazione di un solo assessorato al suo partito contro i due amministrati dai socialisti nella precedente giunta All'opposizione siedono quindi 7 consiglieri democristiani, 4 dell'Union Valdótaine, il socialdemocratico, quello del Rassemblement Valdótain, il liberale e il missino. Il nuovo governo regionale, cui spetterà l'amministrazione di un bilancio che sfiora i 50 miliardi l'anno dovrebbe rimanere in carica per cinque anni. I lavori si sono iniziati alle 10,30, ma già da alcune ore un folto pubblico affollava la tribuna. Da Verrès sono giunti 200 operai della Guinzio & Rossi, che hanno sollecitato al Consiglio un immediato intervento per risolvere la situazione della fabbrica attualmente in amministrazione controllata. Il numero delle persone presenti era tale che il consigliere anziano Severino Caveri, presidente provvisorio dell'assemblea, ha fatto sgomberare una parte del palco per timore che crollasse. Anche questo è uno dei sintomi dell'interesse con cui la popolazione della Valle ha seguito i vari momenti che hanno portato al delinearsi della nuova maggioranza e della nuova giunta. In queste cinque settimane si era avuta una serie di incontri tra le diverse forze politiche ed era stata avanzata l'ipotesi di una nuova coalizione dei quattro movimenti regionalisti. Nell'odierna seduta è stata però riconfermata la stessa maggioranza che negli ultimi due anni aveva retto la giunta Dujany. Tuttavia nella precedente legislatura i comunisti si erano limitati ad appoggiare dall'esterno il governo, mentre oggi sono entrati organicamente nella maggioranza, anche se non fanno parte della Giunta. Il pei in sede di trattativa ha rinunciato agli assessorati, in cambio della presidenza dell'Assemblea. Di fatto i democratici popolari, partito di maggioranza relativa, hanno « rotto » definitivamente con la democrazia cristiana, rendendo ufficiale l'intesa con i comunisti, fino ad oggi rimasta « ufficiosa ». L'opposizione ha accusato i demopopolari di «avere scelto il frontismo». L'Union Valdótaine, continuando il suo dissenso con il partito socialista italiano, ha sottolineato l'astensione del consigliere Di Stasi. Il presidente della giunta, Dujany, nelle dichiarazioni programmatiche ha però ribattuto che « i risultati delle ultime elezioni regionali hanno fornito un giudizio positivo sull'esperienza politica regionale iniziata nel '70, che è stata quindi confermata ». Nel suo discorso sul programma (33 cartelle dattiloscritte) Dujany ha polemizzato con i dirigenti democristiani della Valle d'Aosta dichiarando che «diverso è l'atteggiamento che essi mantengono nei confronti della democrazia nazionale con la quale intendono continuare un aperto dialogo ». Un giudizio positivo è statj infatti espresso sul nuovo governo nazionale di centro-sinistra presieduto da Rumor e che è sostenuto dai due parlamentari valdostani, espressione della compagine delle sinistre locali. Il presidente della giunta ha poi ribadito la propria disponibilità nei confronti dell'Union Valdótaine « che non è solo dei democratici popolari, ma di tutte le forze che esprimono l'attuale governo ». Quanto alle scelte programmatiche, sono previsti interventi nei settori della scuola, sanità, abitazione e trasporti. Per quanto riguarda l'impellente problema occupazionale della bassa Valle, è stata assicurata la volontà della Regione di definire le trattative in atto con una società milanese, intenzionata a rilevare la Guinzio & Rossi. E' stato inoltre sottolineato che « il problema dell'economia valdostana si po¬ ne in termini assai più complessi e che le soluzioni non possono essere parziali e limitate ad un solo settore ». Giorgio Giannone

Luoghi citati: Aosta, Brissogne, Val D'aosta, Valle D'aosta, Verrès