Domenica a Siena poi Coppa Europa

Domenica a Siena poi Coppa Europa Una stagione intensa Domenica a Siena poi Coppa Europa • Questa squadra sembra uno zoo >, pare abbia detto Dwight Stones, Il campione un po' snob del salto in alto, criticando il comportamento dei suol compagni di squadra. A quanto risulta, gli atleti americani hanno un po' esagerato, a Torino, con i loro esibizionismi fuori gara: un certo « relax > psicologico dopo le competizioni è senz'altro necessario, una certa fragorosa allegria tipicamente • made-in-Usa » è altrettanto tradizionale nelle comitive sportive. Però sono stati In tanti, nella squadra vista allo Stadio, a perdere II senso della misura, festeggiando l'ultima nottata torinese con Iniziative strambe o chiassose, comunque giudicate eccessive da Stones che oltre tutto ha vari motivi di polemica con I suoi compagni (nonché con i dirigenti dell'Amateur Athletlc Union). Anche questi episodi servono a sottolineare la differenza fra noi e loro, fra atleti normali e « marziani » degli stadi. Per gli italiani lo sport ò troppo spesso dramma, tensione, polemica rissosa. Per gli americani, dopo l'Impegno sempre massimo in gara, c'è subito l'evasione, l'atteggiamento disinvolto, magari fuori misura. E se un atleta si accorge un bel giorno di preferire qualche altro • hobby » alle fatiche degli stadi, nessuno si sogna di muovere un dito per fargli cambiare idea. Racconta Tino Bianco, giovane tecnico piemontese, attento osservatore di cose e persone dell'atletica (non solo conoscitore di cifre) : • Ogni anno sparisce qualcuno dalle liste del grandi campioni americani. Gente che nella stagione precedente aveva tempi di valore mondiale lascia all'Improvviso le piste e di loro non si sa più niente: magari un quasi primatista del miglio si unisce a qualche comunità " hippy ", oppure si dedica alla pesca nelle vallate dell'Oregon. Dopo un po' spunterà fuori qualche sconosciuto a fare più o meno quello che faceva lui >. Da noi le cose sono parecchio diverse. L'atletica è troppo spesso ossessione, per chi la pratica e per chi la segue: i rapporti tra la Fidai e i vari « nazionali », tra la Fidai e i tecnici vanno avanti su equilibri sempre precari, secondo un rapporto di odio-amore ad elevatissimo tasso di passionalità. Gli atleti di grande valore sono pochi e « bisogna sfruttarli >. Cosi si rischia magari di « bruciarli >, pure quelli che non hanno la mitica sfortuna d'un Dionisi il quale rischia ormai di farsi male anche quando si alza dal banco di scuola agli esami di geometra. Comunque, si va avanti, accettando con entusiasmo tutto Il buono che c'è in questa nostra atletica, capace di attirare quasi 80 mila spettatori in due serate, capace di far meglio — In qualche gara — persino degli assi d'Oltreoceano. La stagione continua: domenica si gareggia a Slena, con Flasconaro (sul 400), con Arese, Benedetti, la Simeonl, la Govonl. Il « meeting > dell'Amicizia non impegna gli azzurri sul piano collettivo, di squadra, cercando lo spettacolo in una serie di sfide con tanti primattori (da Stones a Mllburn, al kenioti Sang e Boit, ai sovietici Zhurba e Gerenko). Poi sarà tempo di Coppa Europa, Il 4 e 5 agosto ad Oslo: Il conterà il punteggio, gara per gara, con l'ambizione di entrare In finale. E dovremo chiedere ancora una volta il massimo rendimento a veterani e matricole, cercando di ripetere certi piccoli miracoli che abbastanza spesso consentono alla nostra atletica di allestire, con I fichi secchi, riuscitissimi • menu » da pranzo di nozze. Antonio Tavarozzi Franco Fava, al centro fra due americani, ha migliorato il primato italiano dei 3000 siepi allo stadio di Torino

Persone citate: Antonio Tavarozzi, Benedetti, Dionisi, Dwight Stones, Franco Fava, Sang, Tino Bianco

Luoghi citati: Arese, Europa, Oregon, Oslo, Siena, Torino, Usa