Ferrari e Matra, penultimo atto di Michele FenuArturo Merzario

Ferrari e Matra, penultimo atto Domani a Watkins Glen per il campionato mondiale marche Ferrari e Matra, penultimo atto Quattro punti dividono in classifica le due Case: 104 i francesi, 100 gli italiani - Ickx-Redman, Reutemann-Schenken, Merzario-Pace sui "312-P" di Maranello; il "team" d'oltre Alpe con due soli equipaggi (Dal nostro inviato speciale) Watkins Glen, 19 luglio. La Ferrari e la Matra-Simca si affrontano sabato a Watkins Glen in una sfida quasi decisiva per il campionato mondiale marche. Il calendario e le alterne vicende di un duello che sprizza scintille da quattro mesi hanno dato a questa « Sei ore » così lontana dall'Europa un ruolo di primo piano. Siamo, per questo decimo e penultimo appuntamento, in « campo neutro », e non soltanto sotto l'aspetto topografico. Gli americani hanno idee assai diverse dalle nostre in tema di corse e di vetture da competizione, che riecheggiano, naturalmente, la produzione di serie. Grosse berline e berlinette, dunque, motoroni da sette litri, tecnica non molto sofisticata. Gli agili, piccoli spider rossi e blu venuti da Maranello e da Parigi sono un motivo di curiosità per gli spettatori e di orgoglio per l'europeo, che nota con un certo piacere come le « sue » macchine siano superiori — prestazioni, soluzioni meccaniche, aerodinamica — a quelle locali. E' un confronto relativo, comunque, perché nessun team Usa si è impegnato nel « mondiale », che qui viene considerato come un « affare » riservato alle Case del Vecchio Continente. Tuttavia, già migliaia di appassionati, soprattutto giovani, sono attesi a Watkins Glen, semplicemente «The Glen» per la gente del posto. Il circuito sorge a 400 km da New York, in una zona ricca di colline e boschi. A breve distanza ci sono le cascate del Niagara, méta d'obbligo, anche se un po' deludente, per chi arriva dall'Europa. La pista, lunga m 5410, è piuttosto sinuosa: un « mistoveloce », tipo quella di Digione. Essa, tanto per rimanere aderenti al costume americano, è stata progettata dal computer della Aeronautica! Laboratory della Cornell University, l'istituto ben noto per le sue ricerche nel campo della sicurezza automobilistica. I tecnici desideravano un tracciato che permettesse medie sul giro di 160 o poco più l'ora e, in base a questo intendimento e alla caratteristiche delle monoposto di Formula 1 del 1970, il calcolatore determinò i raggi delle curve e la lunghezza dei rettilinei di raccordo. Ma non si era tenuto conto dei rapidi progressi che compiono ogni anno le macchine da competizione, di F. 1 o Sport, sicché già l'anno scorso nel Gran Premio degli Stati Uniti il passaggio più veloce fu compiuto da Stewart, con la Tyrrell-Ford, in l'41"64 alla media di 192,493 km orari, e nella « Sei ore » da Ickx, con la Ferrari «312-P», in l'47"20 (182,026 l'ora). Si può ritenere che tali medie si alzeranno ulteriormente, a cominciare da quella della « Sei ore », che nel 1972 fu dominata dagli equipaggi di Maranello (ricordate? IckxAndretti davanti a PetersonSchenken, bei tempi) e che ora vede l'un contro l'altro schierati due teams agguerriti come quelli Ferrari e Matra-Simca. Da una parte tre « 312-P » con Ickx-Redman, Reutemann-Schenken e Merzario-Pace, dall'altra due «MS 670» con Cevert-Beltoise e Pescarolo-Larrousse. Le stesse vetture e gli stessi uomini che si affrontarono per la prima volta il 25 marzo a Vallelunga. Fu una giornata amara per la nostra squadra, che ora si augura di restituirla con gli interessi agli amici-nemici francesi. E una vittoria ci vuole per conservar le speranze di un successo finale e per poter partecipare con animo meno teso a quella « 1000 km » dì Buenos Aires che il 21 ottobre dirà la parola fine al cam- pionato mondiale marche. Per comprendere l'importanza di questa gara di Watkins Glen, è necessario fare il punto sulla situazione del campionato e rivedere insieme il meccanismo dell'attri¬ buzione dei punteggi. Undici I le prove in calendario, nove \ quelle già disputate. Dal primo al decimo classificato vengono assegnati 20, 15, 12, 10, 8, 6, 4, 3, 2, 1 punti, che non sono cumulabili. Poiché la graduatoria definitiva, che sta bilisce la Casa vincente, vie- ne stilata considerando soltanto gli otto migliori risultati, la Ferrari alla vigilia della « Sei ore » si trova con 100 punti, in quanto deve scartare il terzo posto di Zeltweg e il quarto di Spa e il nullo della Targa Florio. La Matra-Simca ne ha 104, non considerando i tre «zeri» di Daytona, Targa e Nuerburgring. Se sabato la marca parigina dovesse imporsi e quella nostra arrivare seconda, le voitures bleu avrebbero in pratica raggiunto il loro obiettivo: in Argentina potrebbero accontentarsi di un piazzamento (2° o 3°). Se la Ferrari si affermasse a Watkins Glen e la Matra-Simca giungesse alle sue spalle, veramente sarebbe possibile ogni soluzione, con il rosso in vantaggio di un punto sul blu (120 a 119). In questo caso al vincitore di Buenos Aires toccherebbe anche il titolo, un titolo prestigioso data l'asprezza della lunghissima sfida. Ci sarebbero altre ipotesi e combinazioni di punteggio, ma rischieremmo di diventare noiosi. Aspettiamo sabato sera, come fanno con apparente calma gli uomini dei due « clan », che stanno cercando in questi giorni di prove di preparare nel modo migliore le loro ruggenti «armi». Michele Fenu Arturo Merzario sulla Ferrari 312-P: nella prima giornata di prove ha ottenuto il terzo tempo (Telefoto)