Altra pista per il rapimento di Mirko ricercati due "cervelli,, della banda ?

Altra pista per il rapimento di Mirko ricercati due "cervelli,, della banda ? Dopo le comunicazioni giudiziarie a quattro persone Altra pista per il rapimento di Mirko ricercati due "cervelli,, della banda ? Il magistrato che conduce le indagini dice di non esserne al corrente - Il maggiore sospettato rimane Achille Lorenzi: senza professione, vita dispendiosa, condannato per rapina e furto (Dal nostro corrispondente) i Bergamo, 19 luglio. (u. g.) « L'inchiesta naturai-1 mente prosegue, ma non ri- i tengo che vi possano essere novità prima della fine del I mese ». Questa la dichiara-1 zione del sostituto procura-1 tare della Repubblica di Bergamo dott. Adriano Galizzi, che dirige le indagini sul rapimento del piccolo Mirko Panattoni. Quattro sono intanto i sospettati. Sono Achille Lorenzi, 22 anni, il padre Giovanni Battista, 46 anni, la madre Melania Raimondi, 42 armi e la sorella di quest'ultima, Rosina, 46 anni. Nei confronti di queste quattro persone sono state notificate altrettante « comunicazioni giudiziarie » (in base alle vecchie norme procedurali, si chiamavano « avvisi di reato »). Le indagini interessano però altre per¬ sone. In particolare, i carabinieri, secondo voci insistenti, sarebbero alla ricerca di due pregiudicati, non bergamaschi, i quali potrebbero essere sia i « cervelli » della banda che i rapitori del bambino. Il dott. Galizzi oggi pomeriggio ha comunque dichiarato di non essere al corrente di queste voci. L'inchiesta viene seguita con interesse ed ansietà. La sorte del piccolo Mirko aveva suscitato grande emozione. Il bambino era stato rapito il mattino del 21 maggio scorso davanti alle scuole elementari di Colle Aperto. Due uomini l'avevano spinto a viva forza su di una Volkswagen, e soltanto dopo diciassette giorni di prigionia Mirko era stato rimesso in libertà. In cambio, il padre, Enrico Panattoni, proprietario di alcuni ristoranti, aveva dovuto pagare una forte somma di riscatto: si è parlato di trecento milioni. Le indagini ufficiali sul rapimento si iniziavano soltanto il 7 giugno, e cioè dopo la liberazione del bambino: la magistratura aveva infatti ordinato di aspettare, allo scopo di facilitare i contatti tra i banditi e la famiglia Panattoni. Era stata naturalmente compilata una lista di persone sospette, tra cui Achille Lorenzi, noto da tempo alla giustizia. In particolare, era ricercato dall'inizio di quest'anno perché sospettato di aver compiuto, il 27 dicembre 1972, una rapina in banca a Capriate San Gervasio. Nell'aprile scorso, veniva poi condannato per un'altra rapina e furto aggravato. Il giovane si era reso irreperibile. Si sapeva che disponeva di molti soldi, e parecchie per- sone erano interessate a proteggerlo. Venerdì scorso finalmente veniva arrestato a Brescia, assieme ad un altro ricercato, Luciano Ferrario, 38 anni, di Cogliate (Milano), che dovrà scontare un residuo di pena per furto. Nell'abitazione si scoprivano otto milioni di lire in contanti, una fitta corrispondenza con carcerati, ricevute di vaglia inviati, non si sa a quale titolo, ai detenuti stessi, e munizioni. Inoltre, il Lorenzi era in possesso di una patente di guida contraffatta. Il dott. Galizzi, dopo il trasferimento del Lorenzi dal carcere di Brescia a quello di Bergamo, l'ha informato ufficialmente, come vuole la procedura, delle indagini sul suo conto in merito al rapimento di Mirko Panattoni. Le stesse comunicazioni sono state notificate successivamente anche al patire, alla madre ed alla zia Rosina, nei confronti dei quali non è stata comunque adottata, finora, alcuna misura restrittiva. Achille Lorenzi conduceva una vita molto dispendiosa. Di recente aveva acquistato due auto, una Pantera De Tomaso ed una Porsche. Non ha spiegato però la provenienza di tanti soldi. Per quanto riguarda gli otto milioni, nessuna delle banconote risulta appartenere a quelle pagate dai Panattoni per il riscatto del piccolo Mirko. Il giovane ha nominato come difensori l'avvocato Giovanni Bovio, e l'avvocato Riccardo Olivati, di Bergamo. Di lui si sta interessando anche il giudice istruttore del tribunale di Milano dott. Turone, che si occupa di un altro rapimento, quello dell'industriale Torielli di Vigevano. Il dott. Turone stamane è giunto a Bergamo e si è incontrato con il dottor Galizzi. L'ipoteii4 che i rapimenti del piccolo Mirko e dell'industriale Torielli siano stati organizzati da un'unica banda, non è stata ancora accantonata, anche se al riguardo non si hanno prove. L'incontro fra i due magistrati si è protratto a lungo. Erano presenti anche il capitano Leggio e gli ufficiali Delfino e Cucchetti. Alla fine del mese verrà effettuata una « prova fonica »: si controllerà se la voce dei banditi che telefonarono ai Panattoni per chiedere il riscatto, è quella del giovane arrestato. Achille Lorenzi, ufficialmente senza alcuna professione, è diventato padre due giorni prima dell'arresto. Si era sposato il 4 gennaio scorso con una ragazza di vent'anni, Flora Giangregorio, di Santo Stefano del Sole, in provincia di Avellino.