Ancora nessuna notizia di Paul Getty Smentita la richiesta di 300 milioni di Francesco Santini

Ancora nessuna notizia di Paul Getty Smentita la richiesta di 300 milioni Gli inquirenti non credono alla tesi del rapimento Ancora nessuna notizia di Paul Getty Smentita la richiesta di 300 milioni Il "caso" sembra insabbiato: la madre e l'amica non si fanno trovare, la francesina di cui il giovane era innamorato è a Parigi e non si riesce a rintracciarla - I "rapitori", quando parlarono al telefono con la madre, si dissero pronti a spedire un dito di Paul - E' un particolare agghiacciante, ma non convince (Nostro servizio particolare) Roma, 19 luglio. Via dei Monti Parioli è deserta, l'afa ha svuotato il quartiere elegante della città, se ne sono andati giornalisti e fotografi. A controllare la casa dei Getty è rimasto soltanto un agente in borghese. Dieci metri più in là, nel suo gabbiotto di portiere, c'è Dora che sfoglia una rivista del mese passato. Il poliziotto sembra un operaio sfaccendato del vicino cantiere edile che costruisce brutte « ville nel parco » da seicento milioni ciascuna e distrugge l'ultimo lembo di verde che ancora rallegra la via. L'agente fuma, cammina, poi si siede su un muretto, di fronte alla guardiola, e attacca a parlare con Dora. Discorsi di sempre, di prezzi, di case, di caldo e di affitti, poi di Paul Getty. «Sarà vero il rapimento? — domanda Dora — voi che ne dite? » « Il dottore dice che è un brutto imbroglio », risponde l'agente «per me, basta che si sbrighino. Quest'anno porto la famiglia al mare, nelle Marche, e aspetto di partire appena si chiude ». « Mi sembra tutto tanto strano — aggiunge la donna — che anch'io ho i miei sospetti. La signora mi ha detto di non far salire nessuno. Dorme, sempre di giorno, e la notte sta fuori, con le comitive, gli amici. Lo so perché spesso l'ho vista rientrare, alle 6, quando apro il portone ». A chi stamane ha chiamato T878524 di Roma nessuno ha risposto. Soltanto nel pomeriggio, al telefono è venuto il croupier americano che vive con Gail Harris per dire: « Non ci sono novità, la signora dorme; tutto come ieri, nessun contatto, buonasera ». Inavvicinabile Gail Getty, introvabile Martine Zacher, ancora all'estero la francese Danielle Devred. L'unico a farsi sentire è stato l'avvocato Giovanni Iacovoni per comunicare alla radio e ai giornali questo messaggio: «La mamma ti è vicina. Siamo in attesa di altri eventuali contatti o avvisi dei rapitori». Nel dettare la frase il legale dei Getty ha usato un tono ufficiale, da bollettino per i naviganti. Di qui le ipotesi di messaggio cifrato, di parola d'ordine, di risposta a un'eventuale richiesta di riscatto già formulata. Stasera si è diffusa la voce, subito smentita, che per la vita di Paul siano stati chiesti trecento milioni. «Per Gail Getty la cifra è astronomica — ha commentato un funzionario di polizia — per il re del petrolio, potrebbero essere, malgrado l'avarizia, soltanto spiccioli. Qualunque sia la verità, ha concluso, ci troviamo di fronte ad un maledetto pasticcio dal quale ormai è difficile uscire. Non scartiamo la tesi del rapimento, ma quella del gioco proibito ci appare più logica ». Non si sa su quali elementi il funzionario basi le sue convinzioni, ma questa del gioco pericoloso sfuggito di mano ai suoi organizzatori è la tesi che a Roma riscuote maggior credito. E' per questo che si aspetta di rintracciare Danielle Devred, l'ultima testimone, prima della scomparsa di Getty III. Alta, bionda, 23 anni, e piena di vita, la ragazza francese aveva fatto colpo sul giovane e i suoi 17 anni, si erano incontrati allo « Scarabocchio », un locale in Trastevere, ormai fuori moda, dove Danielle ballava, accanto alla pista, su un blocco di perspex illuminato. Sì esibiva per settemila lire ogni notte, senza considerarlo un lavoro. « Andrei lo stesso a ballare — diceva agli amici — qui mi diverto, incontro qualcuno, e inoltre mi pagano ». Prima di sparire Paul tentò di partire con lei. Danielle gli disse di no, ora se ne è andata con un olandese, esperto di moda, che l'ha portata a Parigi. La polizia ha chiesto all'Interpol di trovarla, tutti i giornali hanno fatto il suo nome, ma sembra finita nel nulla. «Stiamo evitando ogni mossa che comprometta il buon esito delle trattative tra la famiglia e i rapitori — ha detto il capo della mobile Scali — ciò però non significa che rinunciamo ad ogni indagine. Proseguono gli accertamenti, ricostruiamo le ultime ore, cerchiamo Danielle Devred e il suo amico olandese. Tutto questo lo facciamo per scrupolo, per chiarirci le idee». Nella vicenda che nel complesso oscilla tra il dramma e la farsa si è inserito un particolare macabro. Lo ha rivelato il capo della mobile e riguarda l'ultir-a telefonata dei rapitori. Alla signora Getty che chiedeva al misterioso interlocutore di darle la certezza di essere l'emissario dei banditi, l'uomo ha risposto: «Signora, se vuole le possiamo spedire un dito di Paul». «Il particolare è agghiac dante — ha detto il funzionario — mi ricorda stranamente un filmetto brillante degli ultimi mesi, "In viaggio con la zia". Anche lì c'era un rapito e un suo dito spedito per posta. Ma, nel film, a orchestrare il sequestro era lo stesso proprietario del dito per estorcere quattrini alla vecchia amante ». Appare quantomeno singolare lo scetticismo diffuso sulla sorte dell'erede della dinastia dei petroli. Dopo alcuni giorni di silenzio, la nuova telefonata e l'espresso di ieri l'altro avevano d'im¬ provviso riacceso la tesi del rapimento, ma quaranta tt'ore più tardi l'ipotesi del sequestro ha toni di nuovo sfumati e a sostenerla, con pochi amici di Paul, c'è soltanto sua madre, Gail Harris Getty che non risponde al telefono. A riportare tut¬ to sul giusto binario c'è una dichiarazione dell'avvocato Giovanni Iacovoni: « Giochi pericolosi si è detto, messinscena grottesca. Per tirare le conclusioni aspettiamo il ritorno di Paul. Lo scetticismo può trasformare la farsa in dramma. Allora tutti ne saremmo responsabili ». Francesco Santini Roma. Paul Getty HI, al centro in secondo piano, insieme con alcuni amici, in una fotografìa scattata qualche tempo fa nella sua abitazione di Trastevere (Telefoto)

Luoghi citati: Marche, Parigi, Roma