Si fanno vivi i rapitori di Paul Getty La madre: "Pagherò qualsiasi cifra,, di Francesco Santini

Si fanno vivi i rapitori di Paul Getty La madre: "Pagherò qualsiasi cifra,, Vogliono sapere dai giornali se avranno il denaro Si fanno vivi i rapitori di Paul Getty La madre: "Pagherò qualsiasi cifra,, La donna ha detto che riuscirà a trovare la somma necessaria : "Purché mi ridiano mio figlio" - Ma il nonno, che è l'uomo più ricco del mondo, ha detto a Londra : "Non darò una lira, incoraggerei i banditi" - Alla polizia di Roma è stato chiesto di sospendere le indagini per non intralciare i contatti - Non ancora fissato il riscatto, forse la richiesta arriverà per posta - Gli inquirenti cercano una bella indossatrice francese (Nostro servizio particolare) Roma, 17 luglio. Alle 18 oggi si sono fatti nuovamente vivi i rapitori di Paul Getty junior, che manca di casa da otto giorni. La madre ha convocato i giornalisti per dare la notizia e per chiedere la loro collaborazione: i rapitori ancora non hanno precisato l'importo del riscatto, ma vogliono conoscere, attraverso i giornali — di qui la richiesta della donna — se la famiglia è disposta a pagare. «Dite, scrivete, vi scongiuro — ha implorato la madre — che sono disposta a pagare, guanto vogliono, come vogliono, che saprò trovare i soldi, pur che mi ridiano mio figlio ». Poi si è rivolta alla polizia, invitandola a sospendere le ricerche, per non intralciare i contatti con i rapitori. Pare quindi che prenda consistenza l'ipotesi di un vero rapimento e che si dilegui invece l'ipotesi di uno scherzo o meglio di un tentativo del ragazzo, e magari di suoi amici, di procurarsi un po' di denaro. Ma adesso si preservi il problema: chi pagherà il riscatto? La donna si dichiara sicura di trovare i denari, mentre dal castello di « Sutton Place » Paul Getty senior, 81 anni, in un'intervista al « Daily Mail » ha fatto sapere che non tirerà fuori una lira. « Se mio nipote è stato realmente rapito — afferma — io mi rifiuterò di pagare il riscatto per liberarlo. Versare ciò che i banditi possano richiedere non sarebbe che una mossa incoraggiante per i rapitori ». Così anche questa volta il vecchio « re del petrolio » ha mostrato coerenza con ciò che egli definisce il « realismo della vita » e che molti, con più semplicità, chiamano « l'avr.rizia dell'imperatore ». « Sono sinceramente addo- lorato; voglio molto bene a questo ragazzo — ha aggiunto Paul Getty — che è molto cortese e che rassomiglia a tutti i giovani della sua età ». Con quest'ultimo giudizio, in realtà lusinghiero, il maximiliardario ha confermato la fragilità del legame affettivo con il giovane Getty III che ha costantemente escluso dalla sua esistenza, tanto da non chiamarlo a «Sutton Place» neppure per il « memorabile ricevimento » del suo ottantesimo compleanno. Che i rapporti tra Getty I e Getty III non fossero buoni è noto, ma l'intervista del « Daily Mail » smentisce quanto sino a ieri l'altro aveva affermato la madre del ragazzo: « Mio suocero è informato — aveva detto — ed è pronto a intervenire ». Stasera, invece, nell'attico dei Monti Paridi Gail Harris Getty non ha mostrato alcuno stupore per le dichiarazioni del suocero e si è limitata a commentare: « In questa storia mio suocero non c'entra. Ci siamo soltanto noi: una madre e un padre; io e mio marito. Giustamente, Paul è soltanto nostro figlio e noi dobbiamo provvedere ». Qualunque sia la sorte del miliardario in « lista d'attesa », la sua assenza comincia adesso a destare « serie preoccupazioni ». La madre Gail Harris Getty, che ieri l'altro si è concessa una breve pausa nell'attesa andando al cinema per un paio d'ore, è in casa ormai da due giorni e non si allontana dall'apparecchio telefonico. Risponde lei stessa al numero 878.524 di Roma e con lei si può avere una conversazione tranquilla sulla vicenda del sequestro. Parla al microfono a voce bassa col tono distaccato di una segretaria cortese di grande azienda e, se non fosse per i continui clic e per le scariche incessanti che ostacolano il colloquio, si potrebbe pensare di non parlare con una « madre disperata », come lei stessa dice di essere, al termine di ogni risposta, quasi per intercalare. Che il telefono dei Getty sia sotto controllo sembra ormai certo. E' probabile, quindi, che per stabilire un contatto i rapitori abbiano scelto il messaggio scritto « Il disservizio postale — commenta Gali Getty — è arcinoto in Italia e forse a questo è dovuto il grande ritardo». Gli investigatori romani hanno ricostruito gli spostamenti di Paul per cercare di stabilire dove si trovasse al momento dell'eventuale rapimento. « Non si scompare nel nulla — dicono alla mobile — qualcuno deve pur aver assistito al sequestro ». La sera di lunedì Paul Getty è al « Three Top », la discoteca alla moda della capitale dove arriva con la bella Susan Johnson, 24 anni, aspirante attrice. Resta con lei per un paio d'ore, poi la lascia a un tavolo di amici, perché nel locale è arrivata Danielle Devret, 23 anni, fotomodella. Paul Getty vive con la tedesca Martine Zacher, ma per una breve vacanza vuole portare con sé la francese Devret. I due giovani lasciano il « Three Top», diretti a Gaeta. In realtà, lungo la strada, succede qualcosa. Paul e Danielle si lasciano. Ricompaiono entrambi a notte alta, in piazza Navona, Danielle è con amici; Paul, da solo. Nella piazza è già l'alba e prima di rientrare in casa dì Martine Zacher, in vicolo della Scala, in pieno Trastevere, Paul Getty, che il 4 novembre compie 17 anni, invita ancora una volta Danielle, 23 anni, a seguirlo. La fotomodella, senza allontanarsi dal gruppo risponde: « No caro, lasciami in pace, con te non vengo ». Paul si allontana. Da allora nessuno lo ha più visto e per averne la conferma la polizia romana attende il rientro in Italia di Danielle Devret, che per la sua vacanza ha scelto la compagnia dell'esperto di moda olandese Dion van der Westhuingen. «Dov'è Danielle Devret?», si chiede la polizia. La risposta viene dal musicista che divide l'appartamento del quartiere africano con la ragazza: « La mia amica del cuore Danielle — egli dice — è in vacanza con Van der Westhuingen. Sono a Lisbona o a Parigi; non lo so, comunque non mi interessa: tornerà ». L'avvocato Giovanni Iacovoni è arrivato nell'attico di via Monte Parioli alle 18,30 ed è rimasto in casa di Gail Harris Getty per tutta la sera a ricevere i giornalisti italiani e stranieri. « Siamo al giro di boa — ha detto il legale —, chiediamo ai giornali, se possibile, di parlare molto poco della vicenda. Vorremmo che si tenesse lo stesso atteggiamento di Bergamo, per il caso Panattoni. Saremo noi stessi ad informarvi se i rapitori chiederanno ancora di comunicare con loro attraverso la stampa». L'aw. Giovanni lacovoni non ha voluto precisare la natura del contatto stabilito dai banditi. Si suppone che il tramite sia stato un amico del giovane Getty. Francesco Santini Roma. Gail Getty, madre di Paul, nella sua abitazione (Telefoto Team)