Alluminio e non rame nei cavi dell'elettricità di Vittorio Re

Alluminio e non rame nei cavi dell'elettricità Possibili risparmi nella distribuzione Alluminio e non rame nei cavi dell'elettricità Continue esperienze in molti Paesi europei - Risolti numerosi problemi che limitavano l'impiego di un materiale poco costoso e leggero Convenienza di estenderne l'utilizzo agli impianti domestici e telefonici Per gli elettrotecnici appartenenti alla generazione della seconda guerra mondiale l'alluminio è sinonimo di autarchia. Le esperienze negative ne hanno accelerato l'abbandono non appena è stato possibile. Certo per i giovani il problema non si pone, abituati fin dai banchi di scuola 3 considerare il rame come «il conduttore per eccellenza». Le sorprese di ordine economico connesse con l'impiego di questo materiale sono però più frequenti di quanto si possa immaginare. Il rame è infatti prodotto solamente in pochi Paesi del mondo e quasi tutto quello disponibile in Europa proviene dalla cosiddetta area del sottosviluppo (Africa ed America del Sud). Il suo prezzo è quindi sogget- ti domestici e telefonici to a fluttuazioni speculative, anche di origine politica. Qualche anno addietro la sua quotazione sul mercato italiano era di 1200 lire al chilo- grammo ed oggi è sceso a 600 Si prevede però che tenderà a salire nel prossimo futuro per il maggior costo dei nuovi impianti, a cagione della scarsezza dei giacimenti ad elevato tenore di metallo, e per i provvedimenti da adottare per ila protezione dell'ambiente. Di fronte a queste incertezze è inevitabile che investimenti già stanziati sulla base di un costo ritenuto ragionevole si realizzino molto spesso in un altro più elevato, con notevoli ripercussioni economiche per gli utenti degli impianti elettrici. Tra le clausole contrattuali poste in calce ai capitolati o agli ordini figurano non solo le variazioni che il costo della mano d'opera può avere nel tempo considerato, bensì anche il prezzo del rame. Stabilità e a o i , n i . o è i e e a e : Per l'alluminio la situazione è assai più stabile. In primo luogo gran parte è di produzione nazionale, mentre il rame viene tutto importato, con ripercussioni negative sulla bilancia dei pagamenti e sulla continuità dei rifornimenti. Ciò vale — ovviamente — per altri Paesi europei. L'utilizzazione dell'alluminio nel settore elettrico è stata pertanto riesaminata soprattutto per quanto concerne la trasmissione dell'energia tramite cavi. Impiegato da parecchi anni, e con successo, per la realizzazione delle linee aeree (unitamente all'acciaio per conferirgli resistenza meccanica) non ha incontrato invece il favore degli installatori di impianti a media e bassa tensione per le difficoltà insite nell'esecuzione delle giunzioni, a causa del comportamento plastico sotto pressione meccanica e per la tendenza all'ossidazione. Entrambi i fenomeni hanno come effetto l'aumento della resistenza elettrica del contatto ed il conseguente aumento di temperatura del giunto che provoca un ulteriore aumento della resistenza. Si ha quindi un processo di autoesaltazione di un difetto che porta alla rapida distruzione del contatto. Il problema è stato attentamente studiato in Francia, in Germania ed in Gran Bretagna con la conseguente messa a punto di tecniche e di metodi che vanno dagli accoppiamenti bimetallici alle saldature a brasatura. Il grado di affidabilità che conferiscono agli impianti è tale che lTSlectricité de France (E.d.P.) ha unificato l'impiego dei soli cavi con conduttori in alluminio. Il suo esempio è poi stato seguito dai principali utilizzatori europei. «A fronte di questo orientamento, sia su scala europea che mondiale — dice l'ingegner Alessandro Signorini, direttore generale delle Industrie Pirelli — la situazione italiana è stata per un certo tempo più conservatrice, forse per il ricordo delle esperienze fatte durante l'ultimo periodo bellico. Questo atteggiamento negativo sta ora però scomparendo e l'Enel da quasi tre anni ha generalizzato l'impiego dell'alluminio sulla rete a media tensione e pensa di estenderlo a quella di bassa tensione». E' comunque significativo come in Italia il consumo dell'alluminio nei cavi sia solamente di 3500 tonnellate annue, contro le 33.000 tonnellate in Gran Bretagna, 24.500 in Francia, 26.000 in Germania. Nuove leghe E' opportuno rilevare come in effetti ci troviamo di fronte ad un rivoluzionamento delle tecniche impiantistiche che riguarda più i distributori di energia elettrica che gli installatori. Nel settore degli impianti domestici o di medi complessi industriali, dove le sezioni adottate sono inferiori ai 10 millimetri quadrati, l'alluminio non ha ancora trovato soddisfacenti applicazioni per le ragioni prima citate. Si stanno comunque sperimentando leghe di alluminio stagnate che dovrebbero sostituire la tradizionale cavetteria in rame, senza richiedere sostanziali modifiche agli accessori impiegati per il rame. A sezione elettricamente equivalente, la leggerezza dei conduttori in alluminio dovrebbe permettere sensibili economie nelle spese degli impianti richiedenti cavi isolati, valutabili nell'ordine dal 10 al 25 per cento. Non è poco considerando l'incidenza dei conduttori in ogni impianto elettrico. Anche nel campo delle correnti deboli, e specificatamente in quello telefonico, sono in corso studi avanzati per adottare l'alluminio quale conduttore (con sezioni molto ridotte) oltre che come guaina protettiva in sostituzione del piombo. Vittorio Re

Persone citate: Alessandro Signorini

Luoghi citati: Africa, America Del Sud, Europa, Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia