La fisica è malata

La fisica è malata Un allarme da oltre oceano La fisica è malata In tutto il mondo è in atto una sensibile diminuzione dell'attività di ricerca - Ragione essenziale: ritardo nelle utilizzazioni pratiche - Studio americano sullo « stato della scienza » Una sensibile diminuzione dell'attività di ricerca nel campo delle Scienze fisiche è in atto da alcuni anni. Il generoso appoggio finanziario che ha permesso in molte nazioni una crescita prodigiosa di laboratori, dotati di strumenti raffinati e costosi, e la loro popolazione con fisici altamente specializzati, è venuto improvvisamente a mancare. Il fenomeno è stato avvertito in maniera più drammatica che altrove negli Stati Uniti d'America, dove più forte e ricco di risultati è stato lo sviluppo della fisica a partire dall'ultima guerra mondiale. Non c'è stato soltanto un impoverimento di nuove iniziative, ma l'arresto dell'attività in specie nel campo della fisica nucleare di numerosi laboratori universitari e di conseguenza una vera e propria crisi sociale che ha costretto numerosi fisici a cambiar mestiere o rimanere in attesa di un posto di lavoro. Il numero di studenti che proseguono negli Stati Uniti gli studi in fisica per conseguire il Ph.D. (equivalente al nostro istituendo dottorato di ricerca) cala fortemente di anno in anno e la curva discendente indica che questo numero si dimezza ogni cinque anni. Ciò malgrado la creazione di nuovi Ph.D. in fisica da parte delle Università nordamericane, se le fonti di finanziamento continueranno ad essere quelle attuali, è largamente superiore alla effettiva capacità di impiego, con la previsione che questo stato di cose si protrarrà ancora per una ventina d'anni circa. Se volessimo osare un confronto con la situazione di casa nostra a livello di laureati, dovremmo asserire che da noi la situazione minaccia di diventare a breve termine catastrofica. Non c'è soltanto un eccesso di laureati ma una innegabile deficienza nella loro preparazione professionale. Un fenomeno degenerativo che non sembra allarmare per il momento i nostri politici. L'Accademia delle Scienze degli Stati Uniti ha recentemente pubblicato uno studio dettagliato compiuto da parte di una équipe qualificata di fisici e non fisici, inteso ad analizzare lo stato della ricerca nelle Scienze fi' siche nei suoi molteplici aspetti, per fare previsioni nel futuro. Questo studio è contenuto in tre volumi. Nel primo si esami nano le attività in corso nelle diverse branche della Fisica suddivise in sette parti: fisica delle particelle elementari, nucleare, atomica e molecolare, della materia condensata, ottica, acustica, fisica del plasma e dei fluidi. Nel secondo si pongono in evi denza le implicazioni dell'attività di ricerca in fisica e delle nuove scoperte per i bisogni della società umana in generale Nel terzo, più modesto nel nu mero di pagine, appare un resoconto riassuntivo a beneficio di coloro che non possono occuparsi in dettaglio dell'intiera materia. E' un'opera di grande interesse per gli stessi fisici ai quali è presentato in modo piano e autorevole l'intero scibile che fa oggetto del loro studio. Alla domanda se si ritiene giusto l'arresto del grande sviluppo di cui si è parlato, non sembra venga data una risposta affermativa. Quando si scoraggia una qualunque forma di creatività umana, vi si afferma, si mortifica la qualità della vita. Il bisogno di alleviare la condizione di disagio che l'accresciuta densità di popolazione ha indubbiamente creato sul piano ecologico, economico e sociale, richiede l'incoraggiamento a proseguire sulla strada intrapresa, esorta ad utilizzare soluzioni razionali e logiche che sono proprie delle Scienze fisiche e ne hanno determinato il grande successo. C'è da risolvere il grave ed assillante problema delle fonti di energia da utilizzare senza provocare gli inquinamenti, in parte irreversibili, di quelle attuali che ciò malgrado cominciano a divenire scarse. C'è da intensificare l'appoggio tecnologico alla medicina per superare carenze che provocano ancora oggi cosi grandi sofferenze umane. A questo proposito è interessante la notizia che alcune esigenze di misure in campo della fisica delle particelle elementari hanno permesso di produrre nei laboratori nazionali di Argonne sottilissime pellicole di plastica sebbene fortemente resistenti alla rottura. Con queste pellicole si sono costruiti reni artificiali di dimensioni ridotte e di bassissimo costo. Il loro uso è già stato sperimentato con successo su alcuni pazienti del Veteran Hospital dell'Illinois. C'è da migliorare le capacità di controllo sociale atte alla individuazione ra¬ pida e alla prevenzione delle attività criminali. A questo scopo si può attingere generosamente alle raffinate realizzazioni tecniche impiegate da parte dei fisici che analizzano gli eventi delle camere a scintille e a bolle. Risulta in ultima analisi, dall'esame dello studio dell'Accademia delle Scienze statunitense, che esiste una insufficiente partecipazione umana nell'utilizzo dei metodi e dei ritrovati dei laboratori di fisica per scopi sociali. Si predice giustamente che queste deficienze potranno essere colmate con una più attenta utilizzazione delle risorse sia degli uomini che dei mezzi esistenti. Ciò lascia sperare in un futuro meno mortificante per le Scienze fisiche. Mario Verde Ord. di Fisico Teorico dell'Università - Torino

Persone citate: Mario Verde

Luoghi citati: Illinois, Stati Uniti, Stati Uniti D'america, Torino